Il Consiglio Ecumenico delle Chiese contro Kirill: “Nessuna guerra è santa”

Il World Council of Churches critica il Patriarca di Mosca e chiede chiarimenti al leader ortodosso: “La guerra è incompatibile con la natura stessa di Dio”

Roma – Il Consiglio Ecumenico delle Chiese (Wcc) preoccupato per le parole del Patriarca ortodosso di Mosca, che poco prima di Pasqua ha approvato un decreto, promulgato al termine del XXV Consiglio mondiale del popolo russo (il cui capo è proprio il patriarca Kirill, sotto la cui presidenza si tengono le riunioni annuali del Consiglio) che descrive il conflitto in Ucraina come una “guerra santa”. Parole già usate in precedenza da Kirill ma ora sono messe nero su bianco in un documento ufficiale. A stretto giro arriva la risposta del Wcc, che in una nota a firma del segretario generale, il reverendo Jerry Pillay, afferma che il Wcc non può “riconciliarsi” con il decreto, intitolato il “Il presente e il futuro del mondo russo”, indirizzato al autorità legislative ed esecutive della Russia.

“Il Wcc non riesce a capire come si possa conciliare l’affermazione che ‘l’operazione militare speciale in Ucraina è una guerra santa’ con quanto dichiarato dallo stesso patriarca Kirill, né con le dichiarazioni dell’organo direttivo del Wcc che ha rivolto ai cristiani l’appello ad essere operatori di pace nel mezzo del conflitto”, si legge nel documento, dove, tra le altre cose, si ricorda che nel maggio 2023, incontrando il segretario generale del Wcc, Kirill aveva affermato che qualsiasi riferimento alla “guerra santa” nel contesto attuale era legato al regno metafisico, non al conflitto armato fisico in Ucraina in accordo con il segretario generale del Cec poiché nessuna guerra di violenza armata può essere “santa”.

Nella nota firmata da Pillay, il decreto in questione “contraddice questa posizione. Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, i più alti organi di governo del Cec hanno affermato con forza che ‘la guerra è incompatibile con la natura stessa di Dio’ ed è contraria ai nostri fondamentali principi cristiani ed ecumenici”. Inoltre, in modo inequivocabile, il Wcc definisce “illegale e ingiustificabile” l’invasione dell’Ucraina, respingendo “qualsiasi uso improprio del linguaggio e dell’autorità religiosa per giustificare l’aggressione armata e l’odio”.

Il Consiglio ecumenico delle Chiese dunque, si legge ancora nella nota, “non può accettare che il decreto presenti l’illegale invasione russa della sua vicina sovrana Ucraina come una nuova fase della lotta di liberazione nazionale della Russia”, così come l’idea che “tutto il territorio dell’Ucraina moderna debba entrare in una zona di influenza esclusiva della Russia”.

Non solo: nella nota si legge anche che Pillay ha scritto al patriarca Kirill per chiedere chiarimenti: “È stato chiesto un incontro urgente per discutere la questione e trovare il modo per affrontare le preoccupazioni sollevate all’interno del sodalizio”.

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