Sparatoria all’O.K. Tijuana

Nell’abbastanza lontano, ma evidentemente NON abbastanza, 1881 esplose una nota violenta sparatoria vicino la stalla O.K. Corral a Tombstone (“pietra tombale”), nell’Arizona. Ci piacerebbe poter dire che siamo tornati ad un equivalente di quei tempi ma la tecnologia bellica e le strategie sono decisamente evolute verso la guerriglia urbana e quanto avvenuto a Tijuana nel Messico ne è un perfetto esempio.

Escudo de Tijuana.

Nell’interesse della brevità partiamo dal presupposto che dopo l’esplosione di lunghi conflitti a fuoco tra due cartelli della droga messicani al confine con la California (a cui si è poi aggiunta la polizia locale con scarsi successi) l’esercito si è palesato per pattugliare le strade. Allo stesso tempo ci sono segnalazioni della chiusura del confine sulla sponda USA e l’emissione di nuove direttive per cittadini e corpo diplomatico degli Stati Uniti di non recarsi nella regione di Tijuana o trovare rifugio se bloccati.

In tutto questo l’arrivo delle forze armate messicane, e la possibilità di un coinvolgimento di quelle statunitensi, non sembra aver minimamente dissuaso i cartelli dall’interrompere la lotta per il territorio. Se l’espansione dello scontro, per ora al limite della guerra, vedesse coinvolto il sud della California il dispiegamento dei BORTAC (BORder TACtical) o altre forze speciali sarebbe inevitabile (Navy SEALs pattugliano periodicamente il golfo del Messico alla ricerca di sottomarini per narcotici e la Delta Force monitora i movimenti via terra nella zona di Panama).

Per ora l’origine dello scontro sembra riconducibile ad una rivolta nella prigione locale devoluta in modo preoccupante in un rapido scontro tra i cartelli di Tijuana (dominante ma in crisi), Sinaloa (in espansione dopo il crollo del 1989) e Jalisco (nato per mano di ex polizia federale e militari messicani. A sua volta ha dato origine al cartello dei Los Zetas che hanno colpito pesantemente il gruppo di Tijuana).

Tuttavia, lo scoppio del conflitto arriva all’alba del tentativo del nuovo governo colombiano di ridefinire i rapporti con le organizzazioni paramilitari dell’area. Quest’ultime gestiscono un importante fetta della produzione della coca sudamericana (foglia con cui si produce la Cocaina) e supervisionano il trasporto di una vasta selezione di narcotici verso l’Europa e il Nord America.

Insieme ai cartelli della droga messicani, al governo venezuelano e cubano, essi sono centrali per una lunga lista di attività illegali. Vista la rapidissima escalation la rivolta della prigione potrebbe rivelarsi l’inizio di una vastissima guerra per il controllo del territorio.