Piero Angela: il divulgatore italiano
Oggi è venuto a mancare il più grande divulgatore scientifico nella storia della Repubblica. Con i programmi di Quark, Superquark e Ulisse ha dato vita al settore documentaristico all’interno del panorama televisivo italiano e ne ha definito gli standard.
Il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi ne parla così dopo la sua scomparsa: “L’Italia e la scienza italiana devono moltissimo a Piero Angela: con il suo impegno indefesso in questi settanta anni è riuscito a sfruttare le sue doti di empatia e di comunicatore intelligente per suscitare un interesse entusiastico in tantissimi italiani e in particolare nei giovani, molti dei quali sono diventati scienziati di livello eccezionale”.
Conosciuto in tutta Italia come il padre della divulgazione scientifica contemporanea, è riuscito ad importare il modello documentaristico britannico, in modo particolare quello della BBC, nel territorio nazionale. Un modello caratterizzato da documentari, interviste e un linguaggio il più chiaro possibile. Uno stile che si è rivelato efficace per comunicare ad un pubblico generalista e appassionato come quello televisivo.
Oggi sono in molti i giovani divulgatori che si ispirano al rigore e alla chiarezza di Piero Angela. Numerosi i comunicati che vanno a commemorare il celebre pioniere. Dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal Nobel per la Fisica Giorgio Parisi ai numerosi divulgatori scientifici di tutta Italia.
Assieme al nostro più vivo ringraziamento per l’immenso servizio svolto per l’intera nazione e alla gioia che ha portato nei cuori dei più tramite la sua accattivante divulgazione scientifica, riportiamo di seguito le ultime parole di Piero Angela:
“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”