Lutto nazionale: l’alluvione in Emilia-Romagna
Per la giornata odierna di mercoledì 24 maggio è stato stabilito il lutto nazionale per le quindici vittime dell’alluvione che si è abbattuta sull’Emilia-Romagna negli ultimi giorni. Le bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici del Paese mentre l’ingente esercito di volontari continua a lavorare per riportare alla luce le città sommerse da acqua e fango.
L’alluvione ha fatto esondare i fiumi e i torrenti, eventi che hanno coinvolto 42 comuni emiliani e romagnoli, tra cui principalmente la città metropolitana di Bologna e le province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Modena e di Reggio Emilia. Dal 2 al 17 maggio si sono susseguite piogge persistenti, allagamenti, straripamenti e frane che hanno causato la situazione di attuale crisi.
Ad oggi si registrano più di 23mila sfollati. Numerose le azioni di solidarietà dal mondo televisivo a quello associativo con migliaia di volontari attivi sul territorio. Sono stati attivati 60 cantieri sui corsi d’acqua interessati con un totale di 173 idrovore in funzione.
Il Consiglio dei ministri, che ieri si è riunito per varare il primo decreto relativo all’alluvione, ha proclamato per la giornata odierna il lutto nazionale per le 15 vittime. Nello stesso decreto ci sono le prime misure finanziarie da 2 miliardi per fronteggiare l’emergenza: dalle tasse alle bollette, dalla cassa integrazione al fondo per le imprese.
Tra le cause più probabili della crisi, molti enti e istituzioni riportano l’inadempienza della regione relativamente alle problematicità del dissesto idrogeologico ed alla legislazione sul consumo di suolo. Ciò non deve però distrarre dalla straordinaria intensità dell’evento atmosferico, peculiarità sempre più marcata negli ultimi anni.
Con il cuore verso le vittime e le mani verso gli sfollati, si affronta concretamente questa nuova umana sfida.