L’apice e il declino di FTX

FTX è un exchange di criptovalute che recentemente ha presentato istanza di fallimento davanti al congresso americano. Ma perché è stata importante per il mondo cripto in particolare e per il resto del mondo in generale?

Sam Bankman Fried, ex-CEO e fondatore di FTX.

Non si può spiegare il crac di FTX, che passa da un valore di 32 miliardi alla bancarotta, senza chiarire chi fosse il proprietario e fondatore, Sam Bankman Fried, la figura di riferimento dell’azienda. Dopo la laurea in fisica al MIT inizia a lavorare per una società di trading. Il suo interessamento per il mondo cripto arriva con l’aumentare della loro fama a livello mondiale. L’interesse per le cripto da parte di SBF è dovuto all’alto potenziale del loro valore, in quanto essendo un asset digitale molto volatile può raggiungere valori elevati in pochissimo tempo.

Considerando il fatto che ha sempre affermato di voler diventare molto ricco velocemente, le cripto erano lo strumento adatto al suo scopo. Inoltre, aveva già chiarito che avrebbe donato la maggior parte della sua futura fortuna in beneficienza. Così nel 2018 inizia a fare arbitraggio di bitcoin, approfittando della differenza di prezzo tra USA e Giappone, arrivando a spostare $ 25 milioni al giorno. Nell’aprile del 2019, fonda FTX, che diventerà in 3 anni una delle più grandi piattaforme di scambio di criptovalute al mondo, seconda solo a Binance, con un valore stimato di $ 32 miliardi.

I problemi della piattaforma sono emersi quando Binance ha espresso il proprio interesse nell’acquisto della stessa, per creare un colosso del settore. Nel giro di una settimana FTX ha presentato istanza di fallimento, richiamando il Chapter 11, ossia la bancarotta assistita. Tale legge statunitense afferma che l’attività può continuare mentre si negozia con i creditori. Nel frattempo il fondatore e CEO, SBF, si è dimesso dal suo ruolo.

Ma cosa ha scatenato il fallimento?

Dopo aver controllato i documenti della società FTX, Binance ha deciso di non procedere all’acquisto e di liquidare tutti i suoi FTT, i token della piattaforma FTX. Binance aveva in portafoglio una posizione da $ 500 milioni. Tale risultato ha preoccupato gli investitori che sono corsi a ritirare i propri depositi dalla piattaforma, portando ad una situazione insostenibile per l’azienda.

John J Ray III è stato scelto come CEO di FTX, che trasporterà la società attraverso il percorso di liquidazione. È lo stesso personaggio che aveva seguito il caso Enron corp. Dopo aver studiato l’organizzazione si è accorto come fosse disorganizzata e incentrata sulla figura di SBF, inoltre è stato trovato un buco contabile di $ 8 miliardi. Finora sono stati recuperati $ 5 miliardi. Riportiamo le sue esatte parole:

“Never in my career have I seen such a complete failure of corporate controls and such a complete absence of trustworthy financial information as occurred here. From compromised systems integrity and faulty regulatory oversight abroad, to the concentration of control in the hands of a very small group of inexperienced, unsophisticated and potentially compromised individuals, this situation is unprecedented”.

Con il fallimento della sua società SBF è stato accusato di frode ed estradato negli Stati Uniti dalle Bahamas per il processo, per il quale rischia fino a 115 anni di carcere se tutte le accuse dovessero essere confermate. Ha fatto scalpore la notizia secondo la quale il fondatore di FTX sia libero su cauzione. Dopo aver perso tutta la sua immensa fortuna, passata da $ 26,4 miliardi circa a meno di 1 miliardo, Sam Bankman Fried è riuscito a pagare la cauzione di $ 250 milioni, lasciando ancora incerti i creditori sul ritorno delle loro somme.

I più grossi creditori di FTX al momento dell’inaspettato crollo erano Sequoia Capital, con una partecipazione in FTX dell’1,1%, in cui aveva investito $ 200 milioni. Temasek, con una partecipazione dell’1%, che ha visto sfumare l’investimento da $ 205 milioni. Essa è la società d’investimento del governo di Singapore. Paradigm, società di investimento specializzata in cripto, ha perso un investimento da $ 215 milioni. L’Ontario Teachers’ Pension Plan, con una partecipazione dello 0,4% ha perso $ 80 milioni. Questi erano i principali investitori di cui si conoscono le posizioni, ma ne esistono altri.

Non solo fondi di investimento e azienda istituzionali hanno perso da questo fallimento, ma anche coloro che FTX sponsorizzava e gli stessi dipendenti dell’azienda che venivano pagati in azioni, i quali possedevano circa 1 miliardo di valore in azioni. Tra gli sponsorizzati spuntano Tom Brady e l’ex moglie Gisele Bundchen, che avrebbero visto svanire una partecipazione da $ 70 milioni complessivi.

Il fallimento di FTX è considerato il crac più grosso del mondo cripto, ed è stato paragonato al caso Lehman Brothers del 2008. Lo shock all’interno del mondo delle cripto è ancora forte, come dimostrato dagli ulteriori fallimenti nel settore. Un esempio è Gemini, broker di criptovalute, che ha presentato al tribunale istanza di fallimento, sempre attraverso il Chapter 11.

Il fallimento di FTX ha dimostrato ulteriormente come la sorveglianza contabile delle grosse aziende sia fondamentale a mantenere la stabilità dei settori e come la regolamentazione sia fondamentale per difendere e tutelare i creditori. Quindi anche il mondo cripto deve abituarsi ad una progressiva ed inevitabile regolamentazione che i diversi stati andranno ad attuare.