La Francia porta l’età pensionabile a 64 anni
Il presidente francese Emmanuel Macron ha firmato le riforme pensionistiche altamente impopolari del suo governo, che aumentano l’età pensionabile statale da 62 a 64 anni. È successo poche ore dopo che il massimo organo costituzionale francese ha approvato il cambiamento. Il Consiglio costituzionale ha respinto le richieste dell’opposizione per un referendum, ma ha anche cancellato alcuni aspetti delle riforme, adducendo difetti legali. A seguito della sentenza del consiglio, i manifestanti hanno appiccato il fuoco in tutta Parigi e 112 persone sono state arrestate.

Da gennaio si sono svolti dodici giorni di manifestazioni contro le riforme. I sindacati hanno promesso di continuare a opporsi alle riforme e hanno invitato i lavoratori di tutta la Francia a tornare in piazza il 1° maggio.
Il presidente Macron sostiene che le riforme sono essenziali per evitare il collasso del sistema pensionistico. A marzo, il governo ha utilizzato uno speciale potere costituzionale per imporre le modifiche senza votazione. Ha firmato le riforme in legge nelle prime ore di sabato mattina. Il ministro del Lavoro Olivier Dussopt ha dichiarato di aspettarsi che le riforme entrino in vigore all’inizio di settembre.
Dopo la sentenza di venerdì della Corte Costituzionale, i sindacati hanno lanciato un ultimo disperato appello senza successo al presidente affinché non firmasse l’aumento dell’età pensionabile. I sindacati hanno sottolineato che sei concessioni che erano state aggiunte alle riforme sono state respinte dal tribunale, quindi quello che era già ingiusto ora è “ancora più squilibrato”. Tra le riforme bocciate dai nove membri del Consiglio costituzionale c’era un cosiddetto “senior index” volto a sollecitare le imprese con più di 1.000 lavoratori ad assumere dipendenti over 55.
Ricordando che le pensioni universali sono state introdotte meno di cento anni fa e che non viviamo più in una situazione di netta crescita economica, allora risulta evidente una necessaria ridefinizione del sistema pensionistico dato l’impossibilità da parte dello stato di farsene carico in tale modalità. Questo episodio che abbiamo visto in Francia è solo la punta dell’iceberg, il problema è molto più lato. Le uniche soluzioni attuali sembrerebbero quelle di aumentare gli anni di lavoro proporzionalmente all’aumento dell’aspettativa di vita, oppure di decurtare parte della pensione per entrarvici prima.