Il James Webb ci regala le aurore di Giove

Con enormi tempeste, forti venti, immense aurore ed estreme condizioni di temperatura e pressione, Giove è molto attivo. Ora, il telescopio spaziale James Webb della NASA ha catturato nuove immagini del pianeta. Le osservazioni di Giove di Webb daranno agli scienziati ancora più indizi sulla vita interiore di Giove, oltre ad offrirci delle sensazionali inquadrature delle aurore gioviane assieme ai suoi anelli e satelliti in delle singole immagini. Andiamo a capire queste prime immagini!

Immagine composita della Webb NIRCam da due filtri del sistema di Giove. Credits: NASA, ESA, CSA, Jupiter ERS Team; elaborazione delle immagini di Ricardo Hueso (UPV/EHU) e Judy Schmidt.

Iniziamo col dire che l’immagine pubblicata è stata colorata in post-produzione, anche perché è stata “scattata” tramite camere sensibili nello spettro infrarosso e i nostri occhi sono sensibili solo allo spettro visibile. Per capirlo basta guardare la Grande Macchia Rossa e notare che rossa non è. Infatti le immagini provengono dalla Near-Infrared Camera (NIRCam) dell’osservatorio, che ha tre filtri a infrarossi grazie ai quali è possibile studiare i dettagli del pianeta.

La Grande Macchia Rossa, una famosa tempesta così grande da poter inghiottire la Terra, appare bianca in queste immagini, così come altre nuvole, perché riflettono molta luce solare essendo in alta quota. Infatti, le numerose “macchie” e “striature” bianche luminose sono probabilmente cime nuvolose di tempeste convettive condensate.

Un altro incanto sono le aurore che si estendono ad alta quota su entrambi i poli. Proprio come sulla Terra, le particelle cariche del Sole (protoni ed elettroni) interagiscono con l’atmosfera superiore di Giove per creare spettacoli di luce chiamati aurore. La luce viene emessa dagli atomi dell’atmosfera gioviana che, dopo esser stati eccitati da queste particelle cariche, si diseccitano emettendo fotoni (luce).

Nell’immagine ad ampio campo, il James Webb riesce a catturare anche i deboli anelli di Giove. Questi hanno un’intensità luminosa che è un milione di volte più debole rispetto a quella del pianeta. Inoltre sono visibili due minuscole lune chiamate Amaltea e Adrastea, assieme al brillante picco di diffrazione di Io, la luna più interna di Giove.

Stiamo vivendo degli eventi storici nel settore spaziale. Dal lato di ricerca il Webb ha aperto una nuova via nell’esplorazione dell’universo nell’infrarosso, invece da quello dell’esplorazione si sta andando verso la costruzione di una prima base lunare permanente grazie al progetto Artemis. Sono passi epocali, viviamoli appieno.