Il crollo della Silicon Valley Bank
La Silicon Valley Bank (SVB), come si intuisce dal nome, era molto legata alla Silicon Valley e di conseguenza alle start-up. Infatti, la banca era specializzata in servizi per queste neonate imprese. Il suo fallimento, però, non è collegato con delle start-up nello specifico, ma è figlio del contesto macroeconomico del momento.
La FED, la banca centrale americana, negli ultimi anni ha avuto una forte politica espansiva, tanto che i depositi di SVB dal 2018 al 2022 sono aumentati del 275%! Passando quindi da 100 miliardi a 375 miliardi di dollari. L’aumento dei depositi è stato il risultato degli investimenti confluiti nelle numerose start-up.
Altro pilastro della politica monetaria espansiva della FED è stato mantenere i tassi di interesse, che le banche ottengono nel mantenere i loro fondi fermi come riserve, vicine allo zero sia in positivo che in negativo. Questo ha influenzato le banche a cercare investimenti più redditizi o sicuri per avere un profitto. Con i maggiori depositi ottenuti negli ultimi anni, la SVB ha scelto di investire in titoli di stato americani, investimento molto sicuro con un tasso di rendimento stabile.
Quando Jerome Powell, il presidente della FED, ha deciso che era giunto il momento di alzare i tassi di interesse per combattere la dilagante inflazione data dall’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, i titoli finanziari a tasso fisso hanno subito una svalutazione.
Ma che differenza c’è tra i tassi fissi e quelli variabili?
Normalmente esistono due titoli: a tasso fisso e variabile. Come si può dedurre dal nome, il tasso fisso significa che ha un rendimento fisso, mentre il variabile è legato a qualcos’altro, tipicamente l’inflazione. Quando l’inflazione aumenta, aumenta anche il tasso variabile, il fisso, invece, rimane uguale. In momenti in cui l’inflazione non c’è o è molto bassa, il titolo a tasso fisso ha lo stesso valore del titolo a tasso variabile. Quando l’inflazione aumenta, il titolo a tasso variabile aumenta proporzionalmente il rendimento. Il titolo con il tasso fisso, invece, non aumenta, perciò avrà un valore inferiore rispetto al variabile che non è intaccato dall’inflazione. Perciò, quando c’è inflazione e si vuole vendere un titolo a tasso variabile non c’è una perdita, in quanto il valore del titolo aumenta con l’inflazione, mentre il valore del titolo a tasso fisso subirà una perdita relativa all’inflazione.
Avendo investito parecchi miliardi in titoli di stato americani a tasso fisso, la SVB ha subito perdite rilevanti, che però sono state contabilizzate solamente allo smobilizzo dei titoli. I titoli avevano un valore intorno ai 24 miliardi e sono stati venduti intorno ai 22 miliardi di dollari. La vendita dei titoli, con la conseguente perdita, è stata dovuta dal fatto che la banca necessitava di liquidità per restituire ai propri clienti i depositi.
La maggior parte dei clienti di SVB erano start-up che sono state finanziate da dei fondi pervenuti grazie alla politica espansionistica della FED. Con l’aumento dei tassi, i fondi di investimento hanno preferito essere più cauti nelle scelte di investimento, limitando il finanziamento alle start-up, le quali sono state costrette ad accedere ai propri depositi presso le banche per finanziarsi. Per soddisfare la crescente richiesta di fondi e, perciò, di liquidità, SVB ha deciso di vendere i titoli di stato che aveva in portafoglio. Questo ha portato ad una perdita di 2 miliardi di dollari, che ha fatto crollare il titolo in borsa e generato panico nei clienti, che hanno effettuato la tipica corsa agli sportelli.
Quando la gente ritira in massa i propri depositi dalla banca, questa fallisce, perché non ha la liquidità per soddisfare tutte le richieste, in quanto un parte dei depositi sono stati immobilizzati in investimenti a lungo termine. La banca per legge ha soldi liquidi con cui soddisfare le richieste di ritiro dei correntisti, ma la percentuale sul totale è minima e solitamente riesce a soddisfare le richieste giornaliere, in quanto la gente non ritira in massa i propri depositi solitamente.
Questo sono i meccanismi e le dinamiche che hanno portato al fallimento di SVB. Il suo fallimento ha avuto conseguenze sia a livello americano che europeo, in quanto aveva investimenti in entrambe. Ha anche portato alla fusione tra due grandi istituti bancari svizzeri: UBS e Credit Suisse.