Arresto di Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro, il latitante più famoso di Cosa Nostra, è stato arrestato il 16 gennaio 2023 presso la clinica privata La Maddalena a Palermo, dove stava ricevendo cure oncologiche. È stato latitante dal 1993, dopo l’arresto di Totò Riina, ed era l’ultimo dei grandi boss della mafia siciliana ancora in libertà. L’arresto di Messina Denaro conferma una caratteristica peculiare della mafia siciliana: i grandi latitanti non abbandonano mai la propria zona d’influenza, a differenza dei boss della ‘ndrangheta o della camorra.

L’uscita di Matteo Messina Denaro dalla caserma. (@palermotoday)

Le ricerche di Messina Denaro si sono sempre concentrate in Sicilia, un territorio vasto e difficile da controllare. Ha goduto di un’efficiente rete di protezione composta da affiliati alla mafia, ma anche da persone non mafiose che lo hanno aiutato per convenienza o per paura. Secondo Teresa Principato, componente della Direzione nazionale antimafia ed ex procuratrice aggiunta a Palermo, questa rete di protezione è “massonica” e garantisce ai mafiosi uno strumento per ottenere favori in molti campi, per avvicinare persone, per concludere affari e, quando necessario, trovare aiuti e coperture. Secondo alcune fonti non confermate, Messina Denaro stesso potrebbe essere stato affiliato a una loggia massonica.

Durante la conferenza stampa tenuta dopo l’arresto di Messina Denaro, il capo della procura di Palermo Maurizio De Lucia ha detto che “c’è stata certamente una fetta di borghesia che negli anni ha aiutato Messina Denaro e le nostre indagini ora stanno puntando su questo“. De Lucia non ha spiegato a chi si riferisse, ma è probabile che si riferisse a complicità nel mondo delle professioni sanitarie siciliane.

Le indagini che hanno portato all’arresto di Messina Denaro sono state condotte dal Ros, il Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri. Sono state fondamentali le intercettazioni telefoniche e ambientali di persone sospettate di far parte della rete di protezione di Messina Denaro. Dalle conversazioni intercettate è emerso il sospetto che il latitante potesse essere seriamente malato, forse di tumore. Incrociando i dati del servizio sanitario siciliano e nazionale, è stata stilata una lista di pazienti oncologici dell’età di Messina Denaro, e il nome di Andrea Bonafede, parente di un fiancheggiatore del boss di Castelvetrano, ha attirato l’attenzione degli investigatori.

La persona arrestata insieme a Messina Denaro è Giovanni Luppino, un imprenditore incensurato e commerciante di olive residente a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani. Nel settembre del 2022, Francesco Luppino, anche lui di Campobello di Mazara, era stato arrestato insieme ad altre 34 persone accusate di essere fiancheggiatori di Messina Denaro, e considerato l’uomo più vicino all’ex capo della mafia siciliana.

L’arresto di Messina Denaro e Luppino rappresenta un importante successo per le autorità italiane nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. Tuttavia, il fenomeno mafioso continua ad essere presente in molte parti del Paese, e la lotta contro di esso richiede un impegno costante e continuo da parte delle forze dell’ordine e della società civile.