1 maggio: San Giuseppe lavoratore
San Giuseppe lavoratore, che, falegname di Nazareth, provvide con il suo lavoro alle necessità di Maria e Gesù e iniziò il Figlio di Dio al lavoro tra gli uomini
San Giuseppe lavoratore, che, falegname di Nazareth, provvide con il suo lavoro alle necessità di Maria e Gesù e iniziò il Figlio di Dio al lavoro tra gli uomini. Perciò, nel giorno in cui in molte parti della terra si celebra la festa del lavoro, i lavoratori cristiani lo venerano come esempio e patrono (dal Martirologio)
La Chiesa cattolica ricorda San Giuseppe il 19 marzo con una solennità di precetto a lui intitolata. Una festa analoga è quella dello sposalizio di Maria Santissima con San Giuseppe, la cui celebrazione iniziò in Francia nel 1517; fu poi fatta propria dai Francescani nel 1537 e promossa in particolar modo da San Gaspare Bertoni. Viene celebrata solitamente il 23 gennaio, benché trasferibile in altra data.
Altra festa ancora è quella del Patrocinio di San Giuseppe, che Pio IX estese a tutta la Chiesa nel 1847. La festa, già celebrata a Roma dal 1478, veniva celebrata la terza domenica dopo Pasqua; fu trasferita poi al terzo mercoledì dopo Pasqua e infine sostituita nel 1956 con la festa di San Giuseppe Artigiano, assegnata al 1º maggio. In alcuni luoghi era celebrata, il 17 febbraio, la Fuga in Egitto, conservata ancora oggi da Copti al 1º giugno.
La devozione a San Giuseppe
San Giuseppe è un santo molto onorato dalla Chiesa cattolica e per questo ricevette parecchi riconoscimenti liturgici: nel 1726 il suo nome fu inserito nelle Litanie dei Santi e nel 1815 nella preghiera A cunctis; nel 1833 fu approvata la recita di un piccolo ufficio di San Giuseppe al mercoledì e undici anni dopo il nome del Santo fu annoverato fra le invocazioni nelle preghiere da recitare dopo la Messa.
Nel 1889 venne prescritta la preghiera A te o beato Giuseppe, da recitare il mese d’ottobre dopo il Rosario, mentre nel 1919 fu inserita nel Messale una Prefazio propria di San Giuseppe.
La più antica pratica devozionale in onore del santo risale al 1536 ed è chiamata “pratica dei Sette dolori e allegrezze di San Giuseppe”; secondo una leggenda, riportata da Fra Giovanni da Fano (1469-1539) fu il santo stesso, salvando due naufraghi da una tempesta, a promuovere e creare questa pia pratica.
Nel 1597 furono pubblicate a Roma le prime Litanie di San Giuseppe, nel 1659 approvato il Cingolo o Cordone di San Giuseppe, nel 1850 la Coroncina di San Giuseppe, lo Scapolare di San Giuseppe nel 1893, per ordine della Santa Sede.
Altre pratiche sono quelle del Sacro Manto, dei nove mercoledì, la Novena perpetua, la Corona Perpetua, la Corte Perpetua. I papi Pio IX e Pio XI inoltre consacrarono il mese di marzo a San Giuseppe.
Le reliquie di San Giuseppe
Non ci sono reliquie di ossa di san Giuseppe, ne vengono indicate alcune, la cui provenienza non è, tuttavia, documentabile. Perugia dal 1477 si vanta di possedere l’anello nuziale di san Giuseppe; esso proviene da Chiusi, dove era stato portato da Gerusalemme nel XI secolo.
In Francia, a Joinville-sur-Marne è conservata la cintura di san Giuseppe, là portata da un crociato, nel 1254. Ad Aquisgrana, in Germania, nel tesoro di Carlo Magno figurano delle bende, ricavate dai calzettoni di san Giuseppe per fasciare Gesù.
Nel Sacro Eremo di Camaldoli (Arezzo) si conserva il bastone di san Giuseppe. Esso proviene da Nicea, offerto dal Card. Bessarione, nel 1439. Un po’ ovunque si possono incontrare frammenti del mantello o vesti di san Giuseppe.
Altri Santi che la Chiesa ricorda il 1 maggio
San Geremia, profeta – Commemorazione di san Geremia, profeta, che, al tempo di Ioiakím e Sedecía, re di Giuda, preannunciando la distruzione della Città Santa e la deportazione del popolo, patì molte persecuzioni; per questo la Chiesa ha visto in lui la figura del Cristo sofferente. Predisse, inoltre, il compimento della nuova ed eterna Alleanza in Gesù Cristo, per mezzo del quale il Padre onnipotente avrebbe scritto nel profondo del cuore dei figli di Israele la sua legge, perché egli fosse il loro Dio ed essi suo popolo. (dal Martirologio)
Sant’Andéolo, martire – Nel territorio di Viviers in Francia, sant’Andéolo, martire. (dal Martirologio)
Santi Torquato e altri sei vescovi – Nella Spagna meridionale, commemorazione dei santi Torquato, vescovo di Guadix e di altri sei vescovi di diverse città: Ctesifonte di Verja, Secondo di Ávila, Indalezio di Torre de Villaricos, Cecilio di Elvira, Esichio di Rocadillo ed Eufrasio di Andujar del Vejo. (dal Martirologio)
Sant’Amatore, vescovo – Ad Auxerre in Francia, sant’Amatore, vescovo, che si adoperò per estirpare dalla sua città le superstizioni pagane e vi istituì il culto dei santi martiri. (dal Martirologio)
Sant’Orienzo, vescovo – Ad Auch nella regione dell’Aquitania, in Francia, sant’Orienzo, vescovo, che cercò di sradicare le usanze pagane dalla sua città e di pacificare i Romani con il re visigoto di Tolosa. (dal Martirologio)
San Brióco, vescovo e abate – In Bretagna, in Francia san Brióco, vescovo e abate, che, nato in Galles, fondò un monastero sulla costa bretone, a cui fu poi concessa la dignità di sede episcopale. (dal Martirologio)
San Sigismondo, re dei dei Burgundi e martire – A Saint-Maurice-en-Valais nella Rezia, nell’odierna Svizzera, deposizione di san Sigismondo, che, re dei Burgundi, convertitosi dall’eresia ariana alla fede cattolica, istituì in questo luogo un coro di monaci che intonava ininterrottamente inni davanti al sepolcro dei martiri, espiò il delitto commesso con la penitenza, le lacrime e i digiuni e trovò la morte nel territorio di Orléans affogato dagli avversari in un pozzo. (dal Martirologio)
San Pellegrino Laziosi, religioso – A Forlì, san Pellegrino Laziosi, religioso dell’Ordine dei Servi di Maria, che, in coerenza con la sua condizione di servo della Madre di Dio, rifulse nella devozione verso il Figlio Gesù e nella sollecitudine per i poveri. (dal Martirologio)
San Riccardo (Erminio Filippo) Pampuri – A Milano, san Riccardo (Erminio Filippo) Pampuri, che dapprima esercitò con generosità nel mondo la professione di medico e, entrato poi nell’Ordine di San Giovanni di Dio, dopo circa due anni riposò in pace nel Signore. (dal Martirologio)
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