9 settembre: San Pietro Claver, sacerdote
La Chiesa oggi commemora il gesuita che evangelizzò la Colombia
San Pietro Claver, sacerdote della Compagnia di Gesù, che, a Cartagena in Colombia si adoperò per oltre quarant’anni con mirabile abnegazione e insigne carità per i neri ridotti in schiavitù, rigenerando di sua mano nel battesimo di Cristo circa trecentomila di loro. (dal Martirologio)
Figlio di un contadino della Catalogna, sin da piccolo provò attrazione per la vita consacrata. Studiò in vari collegi dei gesuiti, ma certamente determinante per la sua vocazione missionaria fu l’incontro con Sant’Alfonso Rodriguez, il vecchio portinaio del collegio di Montesion a Palma di Maiorca, che era stato un ricco commerciante sposato, e dopo aver perso moglie, figli e beni si era fatto gesuita a quarant’anni in qualità di fratello coadiutore. Questo anziano portinaio era da tutti stimato per la sua saggezza e per la fama di santità.
Qui lo incontrò il giovane Claver e tra i due nacque una profonda amicizia spirituale. Il vecchio comprese i tesori nascosti nel cuore del giovane confratello e lavorò per infondergli quella energia che forse a Claver mancava.
“Le anime degli indiani hanno un valore infinito, perché hanno lo stesso prezzo del sangue di Cristo…. Andate nelle Indie a comprare tutte quelle anime che si perdono!”. Pietro obbedì, e nel 1610 sbarcò a Cartagena, dove per 44 anni fu missionario tra gli schiavi afroamericani in un periodo in cui ferveva la tratta degli schiavi. A Cartagena fu ordinato sacerdote nel 1616.
Educato alla scuola del missionario Alfonso de Sandoval, Pietro si dichiarò Aethiopum semper servus ovvero “schiavo degli africani per sempre”; da persona timida ed insicura delle proprie capacità, diventò un organizzatore caritatevole, ardito ed ingegnoso.
Ogni mese, quando veniva segnalato l’arrivo di nuovi schiavi, stipati nelle stive delle navi, Claver usciva in mare con il suo battello per incontrarli; portando loro cibo, soccorso e conforto e guadagnandosi la loro fiducia.
Per insegnare a così tante persone che parlavano dialetti diversi, Claver riunì a Cartagena un gruppo di interpreti di varie nazionalità e li fece diventare dei catechisti.
Mentre gli schiavi stavano rinchiusi a Cartagena, aspettando di essere acquistati e sparpagliati, Claver li istruiva e li battezzava. Nelle domeniche di Quaresima li riuniva, li interrogava riguardo alle loro necessità e li difendeva contro i loro oppressori. Questo lavoro causò a Claver difficili prove, e i mercanti di schiavi non erano i suoi soli nemici.
Fu accusato di incauto zelo e di avere profanato i Sacramenti, amministrandoli a creature che “a malapena possedevano un’anima”: le donne della buona società di Cartagena si rifiutavano di entrare nelle chiese dove Claver aveva riunito i suoi “negri”.
I superiori di Claver furono spesso influenzati dalle molte critiche che arrivavano loro. Nondimeno Claver continuò la sua missione, accettando tutte le umiliazioni e aggiungendo penitenze rigorose alle sue opere di carità.
Durante la sua vita battezzò e istruì nella fede più di trecentomila neri. Morì l’8 settembre 1654. Fu beatificato il 16 luglio 1850 da Pio IX e canonizzato il 15 gennaio 1888 da Leone XIII, lo stesso giorno di Sant’Alfonso Rodríguez. La sua ricorrenza si celebra il 9 settembre. Il 7 luglio 1896 fu proclamato patrono di tutte le missioni tra i neri. (fonte Cathopedia)
Altri Santi che la Chiesa commemora il 9 settembre
San Gorgonio, martire – A Roma nel cimitero ad Duas Lauros sulla via Labicana, san Gorgonio, martire. (dal Martirologio)
San Giacinto, martire – In Sabina al trentesimo miglio da Roma, san Giacinto, martire. (dal Martirologio)
San Ciarano, sacerdote e abate – Nel monastero di Clonmacnois sulla riva del fiume Shannon in Irlanda, san Ciarano, sacerdote e abate, fondatore di questo cenobio. (dal Martirologio)
Per iscriverti al nostro canale Telegram con solo le notizie di Papa & Vaticano, clicca su questo link
Seguici anche su Facebook, clicca su questo link