8 novembre: Santi Simproniano, Claudio, Nicostrato, Castorio e Simplicio, martiri
Oggi la Chiesa ricorda un gruppo di martiri patroni dei muratori, degli scalpellini e delle corporazioni edili

Commemorazione dei santi Simproniano, Claudio, Nicostrato, Castorio e Simplicio, martiri, che, come si tramanda, erano scalpellini a Srijem in Pannonia, nell’odierna Croazia; essendosi rifiutati, in nome di Gesù Cristo, di scolpire una statua del dio Esculapio, furono precipitati nel fiume per ordine dell’imperatore Diocleziano e coronati da Dio con la grazia del martirio. Il loro culto fiorì a Roma fin dall’antichità ella basilica sul monte Celio chiamata con il titolo dei Quattro Coronati. (dal Martirologio)
Sinforiano, Claudio, Nicostrato e Castorio, detti i Santi Quattro coronati, secondo la tradizione, erano quattro scalpellini cristiani che subirono il martirio sotto l’impero di Diocleziano: sono venerati come santi dalla Chiesa cattolica che insieme a loro ricorda san Simplicio, che ne ricompose le spoglie e fu per questo giustiziato.
Secondo un’antica tradizione riferita dal Sacramentario gregoriano, i Quattro praticavano clandestinamente la religione cristiana a Sirmio: essendosi l’imperatore Diocleziano recato in Pannonia per acquistare dei marmi per i suoi palazzi, si rivolse a loro perché scolpissero un’effigie del dio Esculapio.
Sinforiano, Claudio, Nicostrato e Castorio, confessando la loro religione, si rifiutarono di realizzare il simulacro di una divinità romana; vennero fatti flagellare dal tribuno militare Lampedio perché abiurassero la loro fede ma, di fronte al loro rifiuto, vennero rinchiusi in casse di piombo e gettati nelle acque di un fiume.
Simpliciano, un loro compagno di lavoro e correligionario, recuperò i loro corpi, ma, sorpreso nel gesto, fu condannato anch’egli a morte: nel medioevo divennero patroni dei muratori, degli scalpellini e delle corporazioni edili (per la loro connessione con l’arte delle costruzioni.
Ai martiri di Pannonia è intitolata a Roma la Basilica dei Santi Quattro Coronati al Laterano, risalente probabilmente al IV secolo, ma documentata solo dal 595, trasformata in basilica da papa Leone IV (847-855) e titolo cardinalizio. Una visita alla basilica rende chiaro che l’aula centrale ha un pavimento romano parzialmente rimaneggiato, ma di grande bellezza e colonne romane anteriori al IV secolo (probabilmente del II). Sicuramente innestata su un edificio romano più antico.
Altri Santi che la Chiesa commemora l’8 novembre
San Chiaro, sacerdote – Presso Tours nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Chiaro, sacerdote, che, discepolo di san Martino, si costruì una dimora accanto al monastero del vescovo, dove radunò molti fratelli. (dal Martirologio)
San Deusdédit I, papa – A Roma presso san Pietro, san Deusdédit I, papa, che amò il suo clero e il suo popolo e fu insigne per semplicità e saggezza. (dal Martirologio)
San Villeado, vescovo – A Brema in Sassonia, in Germania, san Villeado, vescovo, che, nato nella Northumbria in Inghilterra e amico di Alcuino, propagò dopo san Bonifacio il Vangelo in Frisia e Sassonia e, ordinato vescovo, istituì la sede di Brema e la governò con saggezza. (dal Martirologio)
San Goffredo, vescovo di Amiens – A Soissons in Francia, deposizione di san Goffredo, vescovo di Amiens, che, formatosi per un quinquennio alla vita monastica, patì molto nel ricomporre i dissidi tra i signori e gli abitanti della città e riformare i costumi del clero e del popolo. (dal Martirologio)
Santi martiri Giuseppe Nguyen Dinh Nghi, Paolo Nguyen Ngân, Martino Ta Duc Thinh, sacerdoti – Nella città di Nam Dinh nel Tonchino, ora Viet Nam, santi martiri Giuseppe Nguyen Dinh Nghi, Paolo Nguyen Ngân, Martino Ta Duc Thinh, sacerdoti, Martino Tho e Giovanni Battista Con, contadini, decapitati per la loro fede cristiana sotto l’imperatore Thieu Tri. (dal Martirologio)
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