7 luglio: beato Benedetto XI, papa

La Chiesa oggi commemora il Papa che durante il suo breve pontificato scomunicò Guglielmo di Nogaret e tutti gli italiani che avevano catturato Bonifacio ad Anagni

A Perugia, transito del beato Benedetto XI, papa, dell’Ordine dei Predicatori, che, benevolo e mite, nemico delle contese e amante della pace, nel breve tempo del suo pontificato promosse la concordia nella Chiesa, il rinnovamento della disciplina e la crescita della devozione religiosa. (dal Martirologio)

Figlio del notaio trevigiano Boccassino, nel 1257 Nicola entrò nell’Ordine domenicano e nel 1286 fu nominato maestro provinciale di Lombardia. Quando divenne Maestro Generale dell’ordine (nel 1296; due anni dopo sarebbe stato creato cardinale), emanò delle ordinanze che proibivano la discussione pubblica della legittimità dell’elezione di Bonifacio da parte di qualsiasi domenicano.

Anche se all’epoca del sequestro di papa Bonifacio ad Anagni (q.v.), Boccasini fu uno degli unici due cardinali che difesero il partito papista all’interno del Palazzo Laterano, con la sua elezione a papa egli liberò Filippo il Bello di Francia dalla scomunica che gli era stata addossata da Bonifacio e praticamente ignorò la bolla Unam Sanctam. Cionondimeno, il 7 giugno 1304 scomunicò l’implacabile ministro di Filippo IV, Guglielmo di Nogaret e tutti gli italiani che avevano catturato Bonifacio ad Anagni.

Nel corso del suo pur breve pontificato, mantenne un saldo legame, anche affettivo, con la propria città d’origine, Treviso, di cui progettò ampli lavori di ristrutturazione e di abbellimento, rimasti inattuati per la morte improvvisa. Nondimeno a Benedetto si deve la costruzione della monumentale chiesa domenicana di San Nicolò a Treviso, fulgido esempio dei grandiosi progetti predisposti dal pontefice.

Dopo un pontificato di solo otto mesi, infatti, Benedetto morì improvvisamente a Perugia. È probabile, tuttavia, che il pontefice sia morto di banale indigestione di fichi; all’epoca si sospettò, tuttavia, che la sua morte improvvisa fosse stata causata da avvelenamento da parte di agenti del Nogaret. Il successore di Benedetto, Clemente V e i papi che lo seguirono, furono completamente sotto l’influenza dei re di Francia e spostarono la sede papale da Roma ad Avignone. Papa Benedetto XI durante il suo pontificato ha creato 2 cardinali nel corso di 2 distinti concistori.

Benedetto XI fu sepolto nella basilica di San Domenico a Perugia, in un grande monumento della scuola di Arnolfo di Cambio, forse riferibile a Lorenzo Maitani. Alcune guarigioni avvenute presso la sua tomba e ritenute miracolose fecero sì che nel 1736 papa Clemente XII lo proclamasse beato. La ricorrenza relativa è celebrata il 7 luglio.

Benedetto XI fu l’autore di un volume di sermoni e commentari sul Vangelo secondo Matteo, sui Salmi, sul Libro di Giobbe e sull’Apocalisse di Giovanni.

La scuola elementare di San Vito in Valdobbiadene, a poche centinaia di metri dalla quale è possibile notare la casa che secondo alcuni autori gli avrebbe dato i natali, è a lui dedicata. È l’unico papa di quel periodo per cui Dante Alighieri non espresse nessun giudizio negativo. (fonte Cathopedia)

Altri Santi che la Chiesa commemora il 7 luglio

San Panteno di Alessandria – Commemorazione di san Panteno di Alessandria, che fu uomo pervaso di zelo apostolico e ricco di ogni sapienza. Si tramanda che tali siano stati il suo interesse e l’amore per la parola di Dio, da partire, pieno di fede e di pietà, per portare l’annuncio del Vangelo di Cristo ai popoli sconosciuti delle lontane regioni d’Oriente; tornato infine ad Alessandria, riposò in pace al tempo dell’imperatore Antonino Caracalla. (dal Martirologio)

Santa Edilburga, badessa – A Faremoutiers-en-Brie presso Meaux in Aquitania, in Francia, santa Edilburga, badessa, che, figlia del re degli Angli orientali, rese gloria a Dio con la severa astinenza del corpo e la perpetua verginità. (dal Martirologio)

Sant’Edda, vescovo – A Winchester in Inghilterra, sant’Edda, vescovo della Sassonia occidentale, uomo di insigne sapienza, che da Dorchester traslò in questa città il corpo di san Birino e vi stabilì la sede episcopale. (dal Martirologio)

San Villibaldo, vescovo – A Eichstätt nella Franconia, in Germania, san Villibaldo, vescovo, che, divenuto monaco, peregrinò a lungo per luoghi santi e per molte regioni per rinnovare la vita monastica e aiutò nell’evangelizzazione della Germania san Bonifacio, dal quale fu ordinato primo vescovo di questa città, convertendo a Cristo molte genti. (dal Martirologio)

San Máel Rúain, vescovo e abate – A Tallaght in Irlanda, san Máel Rúain, vescovo e abate, che riformò con impegno la celebrazione della sacra liturgia, il culto dei santi e la disciplina monastica. (dal Martirologio)

Sant’Odone, vescovo – A Urgell nella Catalogna in Spagna, sant’Odone, vescovo, che, ancora laico, eletto per acclamazione del popolo e in seguito confermato, difese i più umili e si mostrò benevolo con tutti. (dal Martirologio)

Sant’Antonino Fantosati e Giuseppe Maria Gambaro – Vicino alla città di Hengyang nella provincia dello Hunan in Cina, sant’Antonino Fantosati, vescovo, e Giuseppe Maria Gambaro, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che, durante la persecuzione dei Boxer, approdati per portare aiuto ai fedeli, morirono lapidati. (dal Martirologio)

San Marco Ji Tianxiang, martire – Presso la città di Jixian nella provincia dello Hebei sempre in Cina, san Marco Ji Tianxiang, martire, che, escluso per trent’anni dal banchetto eucaristico perché non aveva voluto astenersi dall’uso di oppio, non cessò tuttavia di pregare di poter concludere piamente la propria vita e, chiamato in giudizio, dopo aver professato con animo fermo la fede in Cristo, raggiunse il banchetto eterno. (dal Martirologio)

Santa Maria Guo Lizhi, martire – Nel villaggio di Hujiacun presso Shenxian sempre nello Hebei, santa Maria Guo Lizhi, martire, che nella medesima persecuzione, come una seconda madre dei Maccabei, esortò alla fermezza d’animo sette suoi parenti che accompagnava al luogo del supplizio e, chiedendo di essere poi lei stessa uccisa, seguì coloro che lei aveva mandato avanti in cielo. (dal Martirologio)

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