7 aprile: San Giovanni Battista de La Salle, sacerdote

Oggi la Chiesa commemora il fondatore della congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, un innovatore nel campo della pedagogia

Memoria di san Giovanni Battista de la Salle, sacerdote, che a Rouen in Normandia in Francia si adoperò molto per la formazione umana e cristiana dei bambini, in particolare quelli poveri, e istituì la Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, per la quale sostenne molte tribolazioni, divenendo benemerito davanti al popolo di Dio. (dal Martirologio)

San Giovanni Battista de La Salle, al secolo Jean-Baptiste de La Salle è stato un presbitero, pedagogo e fondatore francese della congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane e innovatore nel campo della pedagogia. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica per aver consacrato la sua vita all’educazione dei bambini poveri.

Ha contribuito a uniformare le pratiche dell’istruzione in Francia, ha scritto meditazioni ispirate sul ministero dell’insegnamento: un catechismo, testi di “buone maniere” e a altre risorse per insegnanti e studenti. Divenne il catalizzatore e la fonte di molte altre congregazioni religiose che si dedicarono all’educazione e che furono fondate nel XVIII e XIX secolo.

Nacque in una famiglia nobile (di sangue e di virtù) di giuristi, primogenito di Louis de La Salle e di Nicole de Moët de Brouillet che ebbero in tutto dieci figli.

Il padre voleva che seguisse la carriera del giurista, ma Giovanni sentì la vocazione religiosa. Studiò alla Sorbona e al seminario di san Sulpizio, la cui spiritualità lo segnò profondamente.

Il 7 gennaio 1667, a 16 anni, fu nominato canonico della cattedrale di Reims. Studiò teologia a Parigi e venne ordinato sacerdote a 27 anni, il 9 aprile 1678. Due anni dopo, nel 1680, conseguì il dottorato in Teologia.

Il vescovo gli affidò la fondazione di scuole parrocchiali per bambini poveri nella sua città natale. A partire dal 1679 fondò quindi una scuola gratuita per i poveri. Nel 1683 lasciò il suo incarico di canonico e fondò una comunità religiosa dedicata all’insegnamento. Durante un inverno particolarmente rigido distribuì i suoi averi ai poveri.

Il 25 maggio 1684 fondò la Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, e cominciò ad aprire scuole professionali, scuole domenicali e istituti per i ragazzi di strada.

Si accorse che quello che mancava di più ai ragazzi erano dei maestri validi; cercò e trovò, quindi, dei giovani maestri ai quali propose una forma di vita consacrata a Dio, pur rimanendo laici. Per loro redasse una sorta di regola. Gettò così le basi per il futuro istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, votato all’istruzione e all’educazione dei bambini del ceto popolare. Per la formazione sia spirituale che pedagogica dei “fratelli”, creò nel 1692 a Vaugirard il primo noviziato e nel 1698 terminò la messa a punto delle regole della Congregazione.

Nel 1685 fondò a Reims un seminario che costituisce una vera scuola normale per istitutori. È una cosa assolutamente nuova, se si esclude la formazione data ai propri religiosi da parte dei Gesuiti per l’insegnamento ai ceti più agiati (in verità i Gesuiti fornivano istruzione anche ai ceti più poveri). Nel 1688, trasferitosi a Parigi, vi aprì le prime scuole.

Nel 1694 fu eletto superiore della nuova congregazione dandole una regola più elaborata. Continuò la sua opera pedagogica e spirituale scrivendo opere catechistiche e pedagogiche, tra cui Règles de la bienséance et de la civilité chrétienne (1703), galateo per tutti e libro di lettura per gli alunni, ove la vita quotidiana vi è passata in rassegna per indicare atteggiamenti e comportamenti “cristiani” e socialmente dignitosi e corretti.

Chiamato a Rouen nel 1705 da Jacques-Nicolas de Colbert, arcivescovo di quella diocesi, aprì un pensionato a Manoir de Saint-Yon, un sobborgo di Rouen.

Poco prima di morire, si dimise dalle sue funzioni. Morì nella casa madre della congregazione che aveva stabilito a Rouen. Dopo la sua morte, il suo istituto continuò a svilupparsi rapidamente in Francia e nel mondo intero.

Fu sepolto a Saint-Sever. Nel 1734 il suo corpo fu riportato a Saint-Yon nella cappella del suo pensionato, poi nel 1835 in quella della Scuola normale di Rouen. A Reims fu fatta costruire, nel 1898, una chiesa dedicata a lui. Nel 1937 le sue reliquie furono trasferite a Roma.

Due importanti innovazioni da lui attuate hanno rivoluzionato la pedagogia in Francia: le lezioni non erano individuali ma fatte in una classe; si apprendeva a leggere in francese e non in latino. In questa maniera ha dato priorità alla madrelingua rispetto alla lingua latina nell’apprendimento della lettura, contrariamente alla prassi del tempo.

Tra le altre intuizioni, ha fondato le Scuole normali, che lui chiamò “seminari per i maestri di campagna”, affinché fosse garantita la prima e fondamentale necessità della scuola: la preparazione morale e culturale degli insegnanti; i “Fratelli delle scuole cristiane” da lui fondati sono la prima congregazione religiosa maschile costituita esclusivamente di laici; ha dato rilevanza al metodo simultaneo nell’insegnamento primario; ha voluto che l’insegnamento primario fosse gratuito nelle scuole che aveva fondato; è stato il primo a organizzare le scuole serali e domenicali per i giovani lavoratori; fu l’ideatore di quello che divenne il moderno insegnamento di indirizzo tecnico, commerciale e professionale.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 7 aprile

Sant’Egesippo – Commemorazione di sant’Egesippo, che visse a Roma dal papato di Aniceto fino a quello di Eleuterio e compose con linguaggio semplice una storia della Chiesa dalla Passione del Signore fino ai suoi tempi (dal Martirologio)

San Pelusio, sacerdote e martire – Ad Alessandria d’Egitto, san Pelusio, sacerdote e martire. (dal Martirologio)

Santi martiri Teodoro, Ireneo, Serapione e Ammone – Nella Pentapoli in Libia, santi martiri Teodoro, vescovo, Ireneo, diacono, Serapione e Ammone, lettori. (dal Martirologio)

San Calliopio, martire – A Pompeiopoli in Cilicia, nell’odierna Turchia, san Calliopio, martire. (dal Martirologio)

Santi Martiri di Sinope – A Sinópe nel Ponto, nell’odierna Turchia santi duecento soldati martiri (dal Martirologio)

San Giorgio, vescovo – A Mitilene sull’isola di Lesbo, san Giorgio, vescovo, che patì molto sotto l’imperatore Leone l’Armeno per il culto delle sacre immagini. (dal Martirologio)

Sant’Aiberto, sacerdote e monaco – Presso il monastero di Crespin nell’Hainault, nell’odierna Francia, sant’Aiberto, sacerdote e monaco, che ogni giorno recitava in solitudine, in ginocchio o prostrato a terra, tutto il Salterio e ai penitenti che accorrevano a lui amministrava la divina misericordia. (dal Martirologio)

Sant’Ermanno Giuseppe, sacerdote – Nel monastero premostratense di Steinfeld in Germania, sant’Ermanno Giuseppe, sacerdote, che rifulse di tenero amore per la Vergine Maria e celebrò con inni e lodi la devozione verso il Sacro Cuore di Gesù. (dal Martirologio)

Sant’Enrico Walpole e beato Alessandro Rawlins, sacerdoti e martiri – A York in Inghilterra, sant’Enrico Walpole, della Compagnia di Gesù, e beato Alessandro Rawlins, sacerdoti e martiri, che durante il regno di Elisabetta I furono messi in prigione e crudelmente torturati per il loro sacerdozio e, infine, condotti al patibolo, ottennero impiccati e poi sventrati la corona eterna (dal Martirologio)

San Pietro Nguy n Van Luu, sacerdote e martire – In Cocincina, ora Viet Nam, san Pietro Nguy n Van Luu, sacerdote e martire, che, condannato a morte sotto l’imperatore Tu Duc, morì lieto sul patibolo. (dal Martirologio)

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