6 novembre: San Felice, martire

Oggi si ricorda un martire torturato in carcere per aver professato la sua fede in Cristo

A La Calle in Numidia, nell’odierna Tunisia, san Felice, martire, del quale sembra parlare sant’Agostino quando dice al popolo: «Veramente felice fu nel nome e nella corona portati: professò, infatti, la fede in Cristo e fu destinato alla tortura, ma all’indomani il suo corpo fu trovato in carcere esanime». (dal Martirologio)

Di questo santo non conosciamo quasi nulla se non quello che appare nel Martirologio Geronimiano che lo ricorda il 6 novembre. Floro lo volle identificare con il martire menzionato in un sermone di Sant’Agostino d’Ippona del quale si dice che, dopo essere stato sottoposto ai tormenti, fu rinchiuso in un carcere ed ivi morì. Poiché la città di Toniza (oggi La Calle) era molto vicina ad Ippona, l’ipotesi di Floro non ha niente di inverosimile; il Delehaye però non accetta una tale identificazione.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 6 novembre

San Paolo, vescovo di Costantinopoli – Commemorazione di san Paolo, vescovo di Costantinopoli: ripetutamente scacciato dagli ariani per la sua fede nicena e più volte restituito alla sua dignità, fu infine relegato dall’imperatore Costanzo a Göksun, piccola cittadina della Cappadocia, dove sarebbe stato crudelmente strangolato in un agguato tesogli dagli stessi ariani. (dal Martirologio)

San Melanio, vescovo – A Rennes nella Bretagna in Francia, san Melanio, vescovo, che passò al Signore nel luogo chiamato Plaz lungo il fiume Vilaine, dove aveva costruito con le sue stesse mani una chiesa e radunato dei monaci per servire Dio. (dal Martirologio)

Sant’Iltuto, abate – Nel monastero di Llanilltud Fawr in Galles, sant’Iltuto, abate, fondatore di questo cenobio, nel quale la fama della sua santità e della sua insigne dottrina raccolse molti discepoli. (dal Martirologio)

San Leonardo, eremita – Nella cittadina vicino a Limoges in Francia in seguito insignita del suo nome, san Leonardo, eremita. (dal Martirologio)

Santi Calliníco e compagni, martiri – A Gerusalemme, santi Calliníco, Imerio, Teodoro, Stefano, Pietro, Paolo, un altro Teodoro, Giovanni, un altro Giovanni e un altro ancora di cui resta sconosciuto il nome, martiri, che, soldati, durante l’occupazione di Gaza da parte dei Saraceni, furono arrestati dai nemici, ma incitati dal vescovo san Sofronio, confessarono la propria fede in Cristo e subirono per questo il martirio per decapitazione. (dal Martirologio)

San Severo, vescovo – A Barcellona in Spagna, san Severo, vescovo, che, come si tramanda, ricevette la corona del martirio. (dal Martirologio)

San Protasio, vescovo di Losanna – In Burgundia nel territorio dell’odierna Svizzera, san Protasio, venerato come vescovo di Losanna. (dal Martirologio)

San Vinnoco, abate – Nel territorio di Thérouanne in Austrasia, nell’odierna Francia, san Vinnoco, abate, che, di origine bretone, fu accolto da san Bertino tra i monaci di Sithieu e fondò poi, con il lavoro delle sue stesse mani il cenobio di Wormhoudt, che resse santamente. (dal Martirologio)

Santo Stefano, vescovo – Ad Apt nella Provenza, sempre in Francia, santo Stefano, vescovo, insigne per la sua mansuetudine, che fu per due volte pellegrino a Gerusalemme e si dedicò alla ricostruzione della cattedrale. (dal Martirologio)

San Teobaldo, sacerdote – A Dorat nel territorio di Limoges ancora in Francia, san Teobaldo, sacerdote, che, canonico regolare preposto all’ufficio di custode, non uscì mai dalle mura della chiesa, se non per assistere gli infermi e provvedere alle loro necessità. (dal Martirologio)

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