5 maggio: Sant’ Angelo da Gerusalemme, martire
Oggi la Chiesa venera un carmelitano ucciso da cinque colpi di spada appena aveva finito di celebrare messa
A Licata in Sicilia, sant’Angelo, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani e martire. (dal Martirologio)
Carmelitano e martire. La Chiesa ricorda oggi Sant’ Angelo da Gerusalemme, nato in Terra Santa nel 1185 e morto in Sicilia nel 1225. Proveniente da una famiglia ebrea, si battezzò dopo che la madre si convertì al cristianesimo. Angelo aveva un gemello: insieme, alla morte dei genitori, decisero di diventare monaci carmelitani. Dopo che San Broccardo consegnò la regola definitiva, Angelo fu ordinato sacerdote e, dopo un periodo di predicazione in Palestina, venne inviato a Roma dai suoi superiori per sottoporre a Papa Onorio III la regola di San Broccardo. Il Pontefice, lo stesso che pochi anni dopo avrebbe approvato anche quella di San Francesco, confermò la regola carmelitana.
Angelo, terminata la missione, venne quindi inviato come predicatore in Sicilia, isola dove proliferavano gli eretici Patarini. Proprio loro uccisero Angelo, preso in antipatia da un signorotto della città poiché il monaco lo aveva redarguito sulla sua superbia e della sua dissolutezza. Fu colpito da un gruppo di sicari subito dopo che aveva celebrato messa nella chiesa di San Giacomo. Secondo le testimonianze del tempo, Angelo cadde trafitto da cinque colpi di spada.
Venerato come martire, ben presto fu edificata una chiesa sul luogo del suo martirio, e qui venne sepolto. . Nel 1662 le reliquie furono traslate nella nuova chiesa, edificata nello stesso luogo in seguito alla liberazione della città dalla peste (1625) avvenuta proprio per intercessione del Santo.
Altri Santi che la Chiesa ricorda il 5 maggio
San Geronzio, vescovo – A Milano, san Geronzio, vescovo. (dal Martirologio)
San Gioviniano, lettore e martire – Ad Auxerre nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Gioviniano, lettore e martire. (dal Martirologio)
Sant’Eutimio, diacono e martire – Ad Alessandria d’Egitto, sant’Eutimio, diacono e martire. (dal Martirologio)
San Massimo, vescovo di Gerusalemme – Commemorazione di san Massimo, vescovo di Gerusalemme, il quale, dopo che gli era stato cavato un occhio e bruciato un piede con un ferro infuocato, fu condannato dal cesare Massimino Daia ai lavori forzati; lasciato poi libero, fu posto alla guida della Chiesa di Gerusalemme, dove, divenuto celebre per la sua gloriosa confessione di fede, riposò nella pace. (dal Martirologio)
San Brittóne, vescovo – A Treviri nella Gallia belgica, nell’odierna Germania, san Brittóne, vescovo, che difese il suo gregge dall’eresia priscillianista, ma invano tentò insieme ai santi Ambrogio di Milano e Martino di Tours di opporsi alla ferocia di coloro che vollero la morte di Priscilliano e dei suoi seguaci. (dal Martirologio)
Sant’Ilario di Arles, vescovo – Ad Arles in Provenza, sant’Ilario, vescovo, che, promosso suo malgrado dall’eremo di Lérins all’episcopato, lavorando con le sue mani, vestendosi di una sola tunica sia in estate sia in inverno e andando sempre a piedi, rese visibile a tutti il suo amore per la povertà; dedito alla preghiera, ai digiuni e alle veglie, si adoperò instancabilmente nel ministero della parola, rivelò ai peccatori la misericordia di Dio, accolse gli orfani e destinò prontamente tutto il denaro raccolto
dalle basiliche della città al riscatto dei prigionieri. (dal Martirologio)
San Nicezio, vescovo – A Vienne nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Nicezio, vescovo. (dal Martirologio)
San Mauronto, abate e diacono – A Marchiennes nella Gallia belgica, ora in Francia, san Mauronto, abate e diacono, discepolo di sant’Amando. (dal Martirologio)
San Sacerdote, monaco – A Limoges nella regione dell’Aquitania, in Francia, san Sacerdote, che fu dapprima monaco e abate, poi vescovo, e scelse infine di condurre vita monastica. (dal Martirologio)
San Gottardo, vescovo – A Hildesheim nella Sassonia in Germania, san Gottardo, vescovo, che, dapprima abate del monastero di Niederaltaich, visitò e istituì altri monasteri; poi, succeduto a san Bernardo in questa sede episcopale, operò per il bene della sua Chiesa, ristabilì nel clero l’osservanza della disciplina religiosa e aprì delle scuole. (dal Martirologio)
San Leone, eremita – In Calabria, san Leone, eremita, che si dedicò alla contemplazione e alle opere di bene per i poveri e morì ad Áfrico presso Reggio nel monastero da lui stesso fondato. (dal Martirologio)
Sant’Avertino, diacono – A Vençay presso Tours in Francia, sant’Avertino, diacono, che, avendo seguito in esilio san Tommaso Becket, tornato dopo la sua uccisione a Vençais, vi condusse vita eremitica. (dal Martirologio)
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