4 febbraio: Sant’Isidoro, sacerdote
Oggi si ricorda un asceta, noto per le sue lettere, alcune delle quali di notevole interesse per l’esegesi della Bibbia greca

A Pelusio in Egitto, sant’Isidoro, sacerdote, che, illustre per dottrina, disdegnando il mondo e le sue ricchezze, preferì imitare la vita di Giovanni Battista nel deserto indossando l’abito monastico. (dal Martirologio)
Isidoro di Pelusio è stato un monaco cristiano greco antico, divenne un asceta e si trasferì in una montagna vicino alla città di Pelusio, nella tradizione dei Padri del deserto. Isidoro ci è noto per le sue lettere, scritte a Cirillo di Alessandria, Teofilo di Alessandria, Teodosio II e una miriade di altri.
Una raccolta di 2.000 lettere, fatta nell’antichità presso un monastero di Costantinopoli, è giunta fino a noi attraverso una serie di manoscritti, con ogni lettera numerata e in ordine. Le lettere, redatte in un greco molto elegante, sono per lo più estratti molto brevi, una frase o due di lunghezza. Alcune delle lettere sono di notevole interesse per l’esegesi della Bibbia greca.
Era nativo di Alessandria d’Egitto da una famiglia in vista: Teofilo, arcivescovo di Alessandria, era suo parente.
Era l’unico figlio di genitori che gli insegnarono i libri della Chiesa e la lingua greca in cui eccelleva. Ma il suo carattere era volto all’ascetismo e all’umiltà. Quando seppe che la gente di Alessandria voleva fare di lui il patriarca della città, rinunciò alle sue ricchezze e fuggì di notte a Pelusio, facendosi monaco in un monastero.
Divenne ben presto noto per il suo rigore nel rispetto della regola e per la sua austerità. Un passaggio nella sua voluminosa corrispondenza offre motivo di credere che abbia ricoperto la carica di abate.
Seguendo l’esempio di san Giovanni Crisostomo, che era riuscito a vedere e sentire durante un viaggio a Costantinopoli, Isidoro si dedicò principalmente alla predicazione. Eppure, scrisse in una lettera: “È più importante essere esperti in opere buone che nella predicazione dalla lingua d’oro”.
Attraverso l’iniziativa di Sant’Isidoro il Terzo Concilio Ecumenico fu convocato a Efeso (431), in cui venne definitivamente condannata la dottrina di Nestorio riguardante la persona di Gesù Cristo. Isidoro di Pelusio è morto intorno all’anno 450.
Le uniche opere superstiti di Isidoro sono una notevole corrispondenza, che comprende più di 2.000 lettere. Lo storico Niceforo afferma che sant’Isidoro ha scritto più di 10.000 lettere a varie persone, in cui ha rimproverato uno, consigliato un altro, consolato un terzo, dato incarichi a un quarto.
Queste lettere di sant’Isidoro possono essere divise in tre classi a seconda dei temi trattati: quelle che si occupano di dogmi; quelle sulle Sacre Scritture; quelle con la disciplina ecclesiastica e monastica; e quelle con la moralità pratica per la guida di laici di tutte le classi e condizioni.
Il suo consiglio per quanto riguarda coloro che abbracciano lo stato monastico era in primo luogo che non si dovesse far sentire loro tutta l’austerità della regola, né che dovessero essere lasciati senza compiti perché non si abituassero alla pigrizia; ma che dovrebbero essere guidati passo passo a ciò che è più perfetto. Grandi astinenze non servono a nulla se non sono accompagnate dalla mortificazione dei sensi. L’abito di un monaco dovrebbe, se possibile, essere di pelli e il suo cibo composto di erbe, a meno che la debolezza del corpo richieda qualcosa di più.
Le lettere sono state edite nel volume 78 della Patrologia Graeca. Pierre Evieux ha curato la seconda metà della raccolta, in cui il degrado è stato più grave, nel 1997 e nel 2000, nella serie Sources Chrétiennes. Ha anche prodotto una tabella di riferimento incrociato tra la numerazione originale e quella della Patrologia Graeca. Le altre lettere non hanno mai ricevuto alcuna edizione critica né sono state tradotte in alcuna lingua moderna.
Altri Santi che la Chiesa commemora il 4 febbraio
Sant’Eutichio, martire – A Roma ad Catacumbas sulla via Appia, sant’Eutichio, martire, che, per lungo tempo condannato all’insonnia e alla fame, gettato infine in un baratro, per la fede in Cristo riportò la vittoria su tutti i crudeli ordini del tiranno. (dal Martirologio)
Santi Pápia, Diodoro e Claudiano, martiri – A Perge in Panfilia, nell’odierna Turchia, santi Pápia, Diodoro e Claudiano, martiri. (dal Martirologio)
Santi martiri Filea, vescovo, e Filorómo, tribuno – Ad Alessandria d’Egitto, passione dei santi martiri Filea, vescovo, e Filorómo, tribuno militare, che, durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, non persuasi da parenti e amici a salvarsi la vita, porgendo il collo alla decapitazione, guadagnarono entrambi la palma dal Signore. (dal Martirologio)
Sant’Aventino, vescovo di Chartres – A Châteaudun vicino a Chartres in Francia, transito di sant’Aventino, vescovo, che aveva prima retto la sede di Chartres. (dal Martirologio)
Sant’Aventino di Troyes – A Troyes nella Gallia lugdunense, ora in Francia, sant’Aventino, che si ritiene sia stato al servizio del vescovo san Lupo. (dal Martirologio)
San Rabáno, detto Mauro, vescovo – A Magonza nella Franconia in Germania, san Rabáno, detto Mauro, vescovo, che, da monaco di Fulda eletto alla sede di Magonza, prelato di provata dottrina, di ricca eloquenza e accetto a Dio, nulla trascurò di quanto potesse fare a gloria di Dio. (dal Martirologio)
San Nicola Studita, monaco – A Costantinopoli, san Nicola Studita, monaco, che, più volte scacciato in esilio a motivo della venerazione delle sacre immagini, divenuto infine egúmeno del monastero di Studio, morì in pace. (dal Martirologio)
San Gilberto, sacerdote – A Sempringham in Inghilterra, san Gilberto, sacerdote, che, con l’approvazione di papa Eugenio III, fondò un Ordine monastico, in cui impose una doppia disciplina di vita: alle monache la regola di san Benedetto, ai chierici quella di sant’Agostino. (dal Martirologio)
Santa Giovanna di Valois, regina di Francia – A Bourges in Aquitania, santa Giovanna di Valois, regina di Francia: essendo stato dichiarato nullo il suo matrimonio con il re Luigi XII, si rifugiò in Dio, venerò con particolare devozione la Croce e fondò l’Ordine della Santissima Annunciazione della beata Vergine Maria. (dal Martirologio)
San Giuseppe da Leonessa, sacerdote – Ad Amatrice nel Lazio, san Giuseppe da Leonessa, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che a Costantinopoli aiutò i prigionieri cristiani e, dopo aver duramente patito per aver predicato il Vangelo fin nel palazzo del Sultano, tornato in patria rifulse nella cura dei poveri. (dal Martirologio)
San Giovanni de Britto, sacerdote – In località Oriur nel regno di Maravá in India, san Giovanni de Britto, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, dopo aver convertito molti alla fede imitando la vita e la condotta degli asceti di quella regione, coronò la sua vita con un glorioso martirio. (dal Martirologio)
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