30 settembre: San Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa

Oggi la Chiesa ricorda il sacerdote che per primo tradusse in latino la Bibbia

Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa: nato in Dalmazia, nell’odierna Croazia, uomo di grande cultura letteraria, compì a Roma tutti gli studi e qui fu battezzato; rapito poi dal fascino di una vita di contemplazione, abbracciò la vita ascetica e, recatosi in Oriente, fu ordinato sacerdote. Tornato a Roma, divenne segretario di papa Damaso e, stabilitosi poi a Betlemme di Giuda, si ritirò a vita monastica. Fu dottore insigne nel tradurre e spiegare le Sacre Scritture e fu partecipe in modo mirabile delle varie necessità della Chiesa. Giunto infine a un’età avanzata, riposò in pace. (dal Martirologio)

San Girolamo, al secolo Sofronio Eusebio Girolamo, nacque a Stridone in Istria da genitori abbienti. Studiò a Roma, allievo di Mario Vittorino ed Elio Donato. Fu battezzato a 19 anni. Nel 372 si recò ad Antiochia di Siria, ospite di Evagrio Pontico. Si stabilì poco dopo nel deserto di Chalcis (oggi Qinnasrin, sito archeologico) 40 km a sud-est di Aleppo, per trascorrervi alcuni anni come eremita. Scrisse in quel tempo la Vita Pauli monachi (Vita di Paolo eremita) gettando le basi dell’eremitismo occidentale.

Nel 379 su consiglio di Evagrio Pontico, accettò di essere ordinato presbitero da Paolino, vescovo di Antiochia di Siria, a condizione di essere esentato dal servizio presso una chiesa, poiché avvertì che la sua vera vocazione era quella eremitica. In quell’anno si recò a Costantinopoli dove poté perfezionare lo studio del greco sotto la guida di Gregorio Nazianzeno (uno dei “Padri Cappadoci”). Risalgono a questo periodo le letture dei testi di Origene e di Eusebio.

Nel 382 tornò a Roma insieme al vescovo di Antiochia di Siria Paolino e fu ospitato dalla nobildonna Paola e da sua figlia Eustochio. Divenne segretario di Papa Damaso I, tradusse i Vangeli dal greco in latino e conseguì un notevole successo personale, ma alla morte del Papa nel 384 il suo prestigio scemò perchè il clero romano mal sopportava le sue austerità ascetiche. Nel 385 partì in nave da Roma-Ostia col fratello Paoliniano, il presbitero Vincenzo e altri asceti suoi seguaci.

Si stabilì a Betlemme, dove fondò un monastero maschile e uno femminile. Là venne raggiunto da Paola, benefattrice di quei monasteri e dalla figlia di lei Eustochio. Girolamo trascorse gli ultimi 14 anni della sua vita come eremita in una grotta contigua a quella della Natività a Betlemme, traducendo l’Antico Testamento dall’ebraico in latino. Morì nel 420 mentre traduceva il libro del profeta Geremia.

Le sue reliquie sono conservate nell’urna di porfido dell’altare papale della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. I resti pervennero alla Basilica nel XII secolo e furono riposti all’ingresso dell’ Antrum Praesepi; nel 1409 la famiglia Guaschi li fece collocare in un altare appositamente costruito. Nel 1424, per mezzo di un lascito del cardinale Pietro Morosini, le ossa furono riposte in una cassetta d’argento del costo di 100 fiorini.

Per la costruzione della cappella Sistina o del Santissimo Sacramento, papa Sisto V fece demolire la precedente, dedicata a San Girolamo, al cui altare quattrocentesco si veneravano i resti. Secondo una leggenda il canonico Ludovico Cerasola, per evitare un’eventuale loro traslazione alla chiesa di S. Girolamo degli Schiavoni, li nascose nel pavimento a destra del presbiterio. In seguito il cardinale Domenico Pinelli riesumò la cassa d’argento contenente il corpo di San Girolamo e la pose sotto la confessione. Rinvenuta la cassetta nel 1747 fu collocata definitivamente all’altare del Papa.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 30 settembre

Sant’Antonino, martire – A Piacenza, sant’Antonino, martire. (dal Martirologio)

Santi Orso e Vittore, martiri – A Solothurn nell’odierna Svizzera, santi Orso e Vittore, martiri, che si dice appartenessero alla Legione Tebea. (dal Martirologio)

San Gregorio, detto l’Illuminatore, vescovo – In Armenia, san Gregorio, detto l’Illuminatore, vescovo, che dopo grandi fatiche si ritirò in una grotta alla confluenza dei rami del fiume Eufrate e qui riposò in pace, dopo essersi guadagnato la fama di apostolo degli Armeni. (dal Martirologio)

Santa Eusebia, vergine – A Marsiglia nella Provenza in Francia, santa Eusebia, vergine, che servì Dio fedelmente dalla gioventù alla vecchiaia. (dal Martirologio)

Sant’Onorio, vescovo – A Canterbury nel Kent in Inghilterra, sant’Onorio, vescovo, che, monaco romano, fu mandato dal papa san Gregorio Magno ad evangelizzare l’Inghilterra come compagno di sant’Agostino, al quale succedette poi nell’episcopato. (dal Martirologio)

San Simone, monaco – A Roma, san Simone, monaco, che, già conte di Crépy in Francia, rinunciando alla patria, al matrimonio e a tutti i suoi averi, scelse di ritirarsi a vita prima monastica e poi eremitica sul massiccio del Giura; chiamato spesso a intervenire come legato per riconciliare tra loro i principi in guerra, morì a Roma e fu sepolto presso san Pietro. (dal Martirologio)

Sant’Amato, vescovo – Presso Nusco in Campania, sant’Amato, vescovo. (dal Martirologio)

Sant’Ismidone, vescovo – A Die in Francia, sant’Ismidone, vescovo, che, mosso dall’amore per i luoghi santi, fece per due volte un pio pellegrinaggio a Gerusalemme. (dal Martirologio)

San Francesco Borgia, sacerdote – A Roma, san Francesco Borgia, sacerdote, che, morta la moglie, dalla quale aveva avuto otto figli, entrò nella Compagnia di Gesù e, lasciati gli onori terreni e rifiutati quelli ecclesiastici, eletto preposito generale, restò celebre per austerità di vita e spirito di preghiera. (dal Martirologio)

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