30 agosto: Santi martiri Felice e Adáutto
La Chiesa oggi ricorda coppia di martiri il cui culto come santi risale almeno al IV secolo ed è documentato da un carme loro dedicato da papa Damaso I
A Roma nel cimitero di Commodilla sulla via Ostiense, santi martiri Felice e Adáutto, che, per aver reso insieme testimonianza a Cristo con la medesima intemerata fede, corsero insieme vincitori verso il cielo. (dal Martirologio)
Felice e Adautto sono una coppia di martiri cristiani, uccisi forse durante le persecuzioni di Diocleziano. Il loro culto come santi risale almeno al IV secolo ed è documentato da un carme loro dedicato da papa Damaso I. Il pontefice, attraverso la collaborazione del prete Vero, curò anche la monumentalizzazione dei loro sepolcri nel cimitero di Commodilla sulla attuale via delle Sette Chiese presso la via Ostiense.
L’elogio di Damaso li dice fratelli; secondo una passio tarda (VII secolo) e leggendaria, invece, Felice era un prete condannato a morte per essersi rifiutato di sacrificare agli idoli e, mentre veniva condotto al luogo del supplizio, un altro cristiano confessò la sua fede e subì la stessa condanna. Poiché dell’altro martire si ignorava il nome, venne chiamato adauctus, ovvero “aggiunto”.
La basilica ipogea dei Santi Felice e Adautto nel cimitero di Commodilla fu edificata sotto il pontificato di Giovanni I e fu riscoperta da Orazio Marucchi grazie agli scavi eseguiti tra il 1903 e il 1905 dalla Pontificia commissione di archeologia sacra.
Il loro elogio si legge nel Martirologio Romano al 30 agosto. Erano commemorati alla stessa data nel Martirologio di Usuardo (IX secolo); invece nel Martirologio Geronimiano si legge, ma solo alla data del 29 agosto, questo latercolo nel quale si potrebbero riconoscere i due santi: Romae, via Ostense, natalis sanctorum Felicis, Candidae virginis, Foriciae, Adausiae, Gemellinae cum sociis eorum.
Altri Santi che la Chiesa commemora il 30 agosto
Santi sessanta martiri di Sbeitla – Commemorazione dei santi sessanta martiri, uccisi a Sbeitla nell’Africa bizacena, oggi Tunisia, dalla furia dei pagani per aver distrutto una statua di Ermes. (dal Martirologio)
San Pammachio senatore – A Roma, commemorazione di san Pammachio senatore, uomo insigne per lo zelo nella fede e per la generosità verso i poveri, alla cui pietà verso Dio si deve la costruzione della basilica recante il suo titolo sul colle Celio. (dal Martirologio)
Sant’Agílo, abate – Nel monastero di Rebais presso Meaux nel territorio della Neustria in Francia, sant’Agílo, primo abate. (dal Martirologio)
San Fiacrio, eremita – A Breuil sempre nel territorio di Meaux, san Fiacrio, eremita, che originario dell’Irlanda, condusse vita solitaria. (dal Martirologio)
San Fantino, detto il Giovane, eremita – A Salonicco in Macedonia, ora in Grecia, san Fantino, detto il Giovane, eremita, consumato da digiuni, veglie e fatiche per Cristo. (dal Martirologio)
San Bononio, abate – A Lucedio in Piemonte, san Bononio, abate, che condusse vita eremitica prima in Egitto e poi sul monte Sinai. (dal Martirologio)
San Pietro di Trevi – A Trevi nel Lazio, san Pietro, che, analfabeta, coltivò nella solitudine la sapienza del Vangelo. (dal Martirologio)
Santa Margherita Ward, martire – A Londra in Inghilterra, santa Margherita Ward, martire, che, sposata, fu condannata a morte sotto la regina Elisabetta I per avere aiutato un sacerdote e accolse con animo lieto il martirio dell’impiccagione a Tyburn. Nello stesso luogo, subirono insieme a lei il martirio i beati Riccardo Leigh, sacerdote, e i laici Edoardo Shelley e Riccardo Martin, inglesi, Giovanni Roche, irlandese, e Riccardo Lloyd, gallese, il primo perché sacerdote, gli altri per avere dato ospitalità a dei sacerdoti. (dal Martirologio)
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