3 settembre: San Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa
Oggi la Chiesa ricorda il Papa che promosse quel canto tipicamente liturgico che dal suo nome si chiama gregoriano
Memoria di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa: dopo avere intrapreso la vita monastica, svolse l’incarico di legato apostolico a Costantinopoli; eletto poi in questo giorno alla Sede Romana, sistemò le questioni terrene e come servo dei servi si prese cura di quelle sacre. Si mostrò vero pastore nel governare la Chiesa, nel soccorrere in ogni modo i bisognosi, nel favorire la vita monastica e nel consolidare e propagare ovunque la fede, scrivendo a tal fine celebri libri di morale e di pastorale. Morì il 12 marzo. (dal Martirologio)
Gregorio nacque verso il 540 dalla famiglia senatoriale degli Anici e alla morte del padre Gordiano, fu eletto, molto giovane, Prefetto di Roma.
Grande ammiratore di San Benedetto da Norcia, decise di trasformare i suoi possedimenti a Roma (sul Celio) e in Sicilia in altrettanti monasteri e di farsi monaco, quindi si dedicò con assiduità alla contemplazione dei misteri di Dio nella lettura della Bibbia.
Non poté dimorare a lungo, nel suo monastero celimontano poiché il papa Pelagio II lo inviò come nunzio, presso la corte di Costantinopoli, dove restò per sei anni e si guadagnò la stima dell’imperatore Maurizio I, di cui tenne a battesimo il figlio Teodosio.
Al suo rientro a Roma, nel 586, tornò alla quiete del monastero sul Celio, vi rimase però per pochissimo tempo, perché il 3 settembre 590 fu chiamato al soglio pontificio dall’entusiasmo del popolo e dalle insistenze del clero e del senato di Roma, dopo la morte di Pelagio II di cui era stato segretario.
In quel tempo Roma era afflitta da una terribile pestilenza. Per implorare l’aiuto divino, Gregorio fece andare il popolo in processione per tre giorni consecutivi alla basilica di Santa Maria Maggiore. Roma fu liberata dal morbo e più tardi si disse che, durante la processione, era apparso sulla mole Adriana l’arcangelo Michele che rimetteva la spada nel suo fodero come per annunziare che le preghiere dei fedeli erano state esaudite.
Da allora la tomba di Adriano mutò il nome in quello di Castel Sant’Angelo e una statua dell’angelo vi fu posta sulla cima.
Come papa si dimostrò uomo di azione, pratico e intraprendente (chiamato “l’ultimo dei Romani”), nonostante fosse fisicamente abbastanza esile e la sua salute fosse sempre cagionevole. Fu amministratore avveduto ed energico, sia nelle questioni sociali e politiche per provvedere alle popolazioni bisognose di aiuto e di protezione, sia nelle questioni interne della Chiesa universale.
Ebbe a trattare con molti paesi europei; con il re visigoto Recaredo di Spagna, convertitosi al Cattolicesimo, Gregorio Magno fu in continui rapporti e fu in eccellente relazione con i re franchi. Con l’aiuto di questi e della regina Brunchilde il pontefice riuscì a tradurre in realtà quello ch’era stato il suo sogno più bello: la conversione della Britannia, che affidò a Sant’Agostino di Canterbury, priore del convento di Sant’Andrea.
A questo proposito si racconta che un giorno, scendendo dal suo convento sul Celio e vedendo sul mercato alcuni giovani schiavi britannici esposti per la vendita, bellissimi di aspetto e ancora pagani, esclamasse rammaricato: “Non Angli, ma Angeli dovrebbero esser chiamati”.
In meno di due anni diecimila Angli, compreso il re del Kent, Edelberto, si convertirono. Era questo un grande successo di Gregorio Magno, il primo della sua politica che mirava ad eliminare i naturali avversari della Chiesa e ad accrescere l’autorità del Papato con la conversione dei barbari. (fonte Cathopedia)
Altri Santi che la Chiesa commemora il 3 settembre
Santa Febe – Commemorazione di santa Febe, serva del Signore tra i fedeli di Kenchris, in Grecia, che assistette insieme a molti altri il beato Paolo Apostolo, come egli stesso attesta nella Lettera ai Romani. (dal Martirologio)
Santa Basilissa, vergine e martire – A Nicomedia in Bitinia nell’odierna Turchia, santa Basilissa, vergine e martire. (dal Martirologio)
San Sandalio, martire – A Córdova in Spagna, san Sandalio, martire. (dal Martirologio)
San Mansueto, vescovo – A Toul nella Gallia belgica, ora in Francia, san Mansueto, primo vescovo della città. (dal Martirologio)
San Marino, diacono e anacoreta – Sul monte Titano vicino a Rimini, san Marino, diacono e anacoreta, che si ritiene abbia condotto il popolo ancora pagano alla luce del Vangelo e alla libertà di Cristo. (dal Martirologio)
San Macanisio, vescovo – In Irlanda, san Macanisio, vescovo. (dal Martirologio)
Sant’Ausano, vescovo – A Milano, sant’Ausano, vescovo. (dal Martirologio)
San Vitaliano, vescovo – A Montesarchio in Campania, san Vitaliano, vescovo. (dal Martirologio)
San Rimágilo, vescovo e abate – Nel monastero di Stavelot nel Brabante, nell’odierno Belgio, san Rimágilo, vescovo e abate, che, dopo quello di Solesmes, fondò i due monasteri di Stavelot e di Malmedy nella solitudine della foresta delle Ardenne. (dal Martirologio)
Sant’Aigolfo e compagni monaci – Nell’isola di Lérins nella Provenza in Francia, sant’Aigolfo, abate, e compagni monaci, che si ritiene abbiano subito il martirio durante un’incursione dei Saraceni. (dal Martirologio)
San Crodogango, vescovo e martire – A Sées in Neustria, sempre in Francia, san Crodogango, vescovo e martire. (dal Martirologio)
Santi Giovanni Pak Hujae e cinque compagne, martiri – A Seul in Corea, passione dei santi Giovanni Pak Hujae e cinque compagne, martiri, che, durante la persecuzione, condotti davanti al tribunale criminale in quanto cristiani, dopo aver subito crudeli supplizi per la fede, morirono decapitati. I loro nomi sono: sante Maria Pak Kun-a-gi Hui-sun, sorella di santa Lucia Pak Huisun; Barbara Kwon-hui, moglie di sant’Agostino Yi Kwang-hon; Barbara Yi Chong-hui; Maria Yi Yon -hui, moglie di san Damiano Nam Myong-hyog; Agnese Kim Hyo-ju. (dal Martirologio)
Per iscriverti al nostro canale Telegram con solo le notizie di Papa & Vaticano, clicca su questo link
Seguici anche su Facebook, clicca su questo link