28 aprile: San Pietro Chanel, sacerdote e martire

La Chiesa commemora oggi un missionario che divenne il primo martire dell’Oceania

San Pietro Chanel, sacerdote della Società di Maria e martire, che nel suo ministero si adoperò nella cura della gente di campagna e nell’istruzione dei bambini; mandato poi insieme ad alcuni compagni ad annunciare il Vangelo nell’Oceania occidentale, approdò all’isola di Futúna, dove la comunità cristiana era ancora del tutto assente. Pur ostacolato da molte difficoltà, mantenendo un contegno di singolare mansuetudine riuscì a convertire alcuni alla fede, tra i quali il figlio del re, che furibondo ne ordinò l’uccisione, facendo di lui il primo martire dell’Oceania. (dal Martirologio)

San Pietro Chanel, al secolo Pierre-Louis-Marie, è stato un presbitero, missionario e martire francese della Società di Maria (Maristi). Ucciso dagli indigeni dell’isola di Futuna, è venerato come protomartire e patrono dell’Oceania.

Nato di origini umili, riuscì a studiare grazie all’interessamento di un prete zelante, M. Trompier, che si occupò della sua istruzione. Fu ordinato sacerdote nel 1827 ed andò a fare il curato ad Ambérieux e più tardi il parroco a Crozet.

Il suo desiderio di servire nelle missioni straniere lo portò nel 1831 ad entrare nella neo-fondata Società di Maria, alla quale, dopo il riconoscimento formale del 29 aprile 1836, venne affidata l’evangelizzazione dell’Oceania Occidentale: dopo aver preso i tre voti religiosi per mano del sacerdote Colin, fondatore e padre superiore dei Maristi, Chanel si imbarcò quello stesso anno per la sua lontana missione sotto la guida del vescovo Bataillon e fu mandato sull’isola di Horn, che i geografi chiamano Allofatu ed i nativi Futuna.

Le guerre tribali e la pratica del cannibalismo avevano ridotto la popolazione a qualche migliaio di persone quando Chanel approdò alle sue coste. Si impegnò fedelmente tra grandi difficoltà, imparando la lingua dei nativi, occupandosi dei malati, battezzando i morenti e conquistandosi l’appellativo di uomo dal cuore gentile.

Niuliki, regnante all’epoca, inizialmente ebbe un atteggiamento amichevole verso il missionario, chiamandolo persino tabù, ovvero sacro e inviolabile; ma quando vide che i suoi sudditi venivano allontanati dai loro idoli verso la religione dell’uomo bianco, fece un editto contro di lui per scongiurare la conversione alla vera fede. In quello stesso periodo suo figlio Meitala si convertì al cattolicesimo.

In seguito Musumusu, primo ministro di Niuliki e nemico implacabile della cristianità, ideò una congiura insieme ai piccoli capitribù contro i cristiani, che fu portata a termine con grande crudeltà.

All’alba del 28 aprile 1841 i cospiratori si ritrovarono insieme e, dopo aver ferito molti neofiti sorpresi nel sonno, proseguirono verso la capanna di Chanel. Uno di loro gli fece a pezzi un braccio e lo ferì alla tempia sinistra con un bastone. Un altro lo buttò a terra con una baionetta. Un terzo lo picchiò pesantemente con una mazza.

Mentre il missionario pronunciava parole di gentile rassegnazione “Malie fuai” (vale a dire: bene per me) Musumusu stesso, adirato per la morte tardiva, spaccò il cranio del martire con un’ascia.

I resti del missionario seppelliti frettolosamente, furono in seguito reclamati da M. Lavaux, comandante francese della stazione navale di Tahiti, e riportati in Francia con un mezzo di trasporto del governo, nel 1842.

Protomartire dell’Oceania è il titolo ufficiale attribuito al Pietro Chanel dalla Congregazione dei Riti nel decreto che dichiara: tuto procedi posse ad solemnem Ven. servi Dei P. M. Chanel beatificationem.

Il processo di beatificazione di Chanel, iniziato nel 1857, si concluse il 16 novembre del 1889 col Rito Abbreviato Quemadmodum. Il rito solenne, presieduto da papa Leone XIII, ebbe luogo il giorno successivo a Roma, nella Basilica di San Pietro. Fu canonizzato il 13 giugno 1954 da papa Pio XII.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 28 aprile

San Luigi Maria Grignion de Montfort, sacerdote – San Luigi Maria Grignion de Montfort, sacerdote, che percorse le terre della Francia occidentale proclamando il mistero della Sapienza Eterna; fondò Congregazioni, predicò e scrisse sulla croce di Cristo e sulla vera devozione a Maria Vergine e ricondusse molti a una vita di penitenza; nel villaggio di Saint-Laurent-sur-Sèvre in Francia pose, infine, termine al suo pellegrinaggio terreno. (dal Martirologio)

Sant’Afrodisio, vescovo – A Béziers nella Gallia narbonense, ora in Francia, sant’Afrodisio, venerato come primo vescovo di questa città. (dal Martirologio)

Santi Eusebio, Caralampo e compagni, martiri – A Nicomedia, santi Eusebio, Caralampo e compagni, martiri. (dal Martirologio)

San Vitale – A Ravenna, commemorazione di san Vitale: in questo giorno, come si tramanda, sotto il suo nome fu dedicata a Dio la celebre basilica in quella città. Egli insieme ai santi martiri Valeria, Gervasio, Protasio e Ursicino è da tempo immemorabile venerato per l’impavida fede tenacemente difesa. (dal Martirologio)

Santi Massimo, Dada e Quintiliano, martiri – A Silistra, in Mesia, nell’odierna Bulgaria, santi Massimo, Dada e Quintiliano, martiri durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano. (dal Martirologio)

San Prudenzio, vescovo – A Tarazona nella Spagna settentrionale, san Prudenzio, vescovo. (dal Martirologio)

San Panfilo, vescovo – A Sulmona in Abruzzo, deposizione di san Panfilo, vescovo di Corfinio. (dal Martirologio)

Santi martiri Paolo Pham Khàc Khoan, Giovanni Battista Dinh Van Thàn e Pietro Nguy n Van Hi u, catechisti – Nella città di Ninh-Bình nel Tonchino, ora Viet Nam, santi martiri Paolo Pham Khàc Khoan, sacerdote, Giovanni Battista Dinh Van Thàn e Pietro Nguy n Van Hi u, catechisti, che, gettati per tre anni in prigione e torturati perché rinnegassero la fede cristiana, trovarono infine il martirio con la decapitazione sotto l’imperatore Minh Mang. (dal Martirologio)

Santa Giovanna Beretta Molla – A Magenta in Lombardia, santa Giovanna Beretta Molla, madre di famiglia, che, portando un figlio in grembo, morì anteponendo amorevolmente la libertà e la salute del nascituro alla propria stessa vita. (dal Martirologio)

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