27 luglio: Santi Sette Dormienti di Efeso
Oggi si ricordano sette giovani cristiani di Efeso che furono chiamati davanti ad un tribunale a causa della loro fede
Commemorazione dei santi Sette Dormienti di Efeso, che, come si racconta, subíto il martirio, riposano in pace, in attesa del giorno della resurrezione. (dal Martirologio)
La vicenda leggendaria dei Sette dormienti è narrata principalmente nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, che riprese le notizie fornite da Gregorio di Tours e da Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum.
Si narra che durante la persecuzione cristiana dell’imperatore Decio sette giovani cristiani di Efeso furono chiamati davanti ad un tribunale a causa della loro fede. Essi, rifiutando di sacrificare alle divinità pagane, furono condannati ma momentaneamente rilasciati. Per evitare nuovamente l’arresto si nascosero in una grotta sul monte Celion, dalla quale uno di essi, Malco, vestito da mendicante, andava e veniva per procurare il cibo. Scoperti, vennero murati vivi nella grotta stessa. I sette giovani si addormentarono nella loro prigione nell’attesa della morte.
Furono risvegliati da un gruppo di muratori che, sfondata la parete, volevano costruire un ovile. Erano passati duecento anni: Malco, tornato ad Efeso, scoprì con stupore che il Cristianesimo non solo era ormai tollerato, ma era divenuto persino la religione dell’Impero. Il giovane, scambiato dapprima per pazzo, venne poi creduto quando il vescovo e i cittadini salirono alla grotta avvalorando il racconto.
L’imperatore Teodosio, informato del fatto, lo accettò come prova della “resurrezione della carne”, fondamento della dottrina cristiana. I giovani vennero poi sepolti alla loro morte in questa caverna e si costruì una chiesa sui loro sepolcri.
Negli scavi eseguiti a Efeso si sono trovati i ruderi della chiesa e centinaia di tombe. Sia sui muri della chiesa che sulle tombe del VI secolo ci sono scritte collegate alla vicenda dei sette dormienti, considerati santi, e per diversi secoli i credenti continuarono ad essere sepolti in questo luogo, dove una credenza ritiene sia sepolta anche Maria Maddalena.
La leggenda cristiana dei giovani dormienti è ricordata anche nel Corano in una “sura” che viene appunto chiamata “sura della caverna” ed è motivo per i mistici musulmani di numerose interpretazioni.
Altri Santi che la Chiesa commemora il 27 luglio
San Pantaleone, martire – A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, san Pantaleone, martire, venerato in Oriente per avere esercitato la sua professione di medico senza chiedere in cambio alcun compenso. (dal Martirologio)
San Desiderato, vescovo – A Lons-le-Saunier sul massiccio del Giura in Francia, san Desiderato, che si ritiene sia stato vescovo di Besançon. (dal Martirologio)
San Celestino I, papa – A Roma nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria, san Celestino I, papa, che, solerte nel difendere la Chiesa e nel dilatarne i confini, per primo istituì l’episcopato in Inghilterra e in Irlanda e diede il suo sostegno al Concilio di Efeso nel salutare la beata Maria come Madre di Dio in opposizione a Nestorio. (dal Martirologio)
San Simeone, monaco – Vicino ad Antiochia in Siria, san Simeone, monaco, che visse per lunghi anni su una colonna, assumendo per questo anche il nome di Stilita, uomo di vita e di condotta degne di ammirazione. (dal Martirologio)
Sant’Orso, abate – A Loches sul fiume Indre nel territorio di Tours in Francia, sant’Orso, abate, padre di molti cenobi, celebre per lo straordinario spirito di astinenza e altre virtù. (dal Martirologio)
Sant’Ecclesio, vescovo – A Ravenna, sant’Ecclesio, vescovo, che fu compagno di papa san Giovanni I nel resistere alle crudeltà del re Teodorico e, dopo averle lui solo superate, portò la sua Chiesa a nuovo splendore. (dal Martirologio)
San Galattorio, vescovo e martire – Nella regione di Béarn presso i Pirenei nella Guascogna francese, san Galattorio, onorato come vescovo di Lescar e martire. (dal Martirologio)
Santa Antusa, vergine – Nella località di Mantineion presso Eskihisar in Onoriade, nell’odierna Turchia, santa Antusa, vergine, che, monaca, fu battuta con le verghe e condannata all’esilio sotto l’imperatore Costantino Copronimo per aver difeso il culto delle sacre immagini e, fatto infine ritorno in patria, morì in pace. (dal Martirologio)
Santi martiri Giorgio, Aurelio e Sabigoto (Natalia), Felice e Liliosa – A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santi martiri Giorgio, diacono e monaco siro, Aurelio e Sabigoto (Natalia), coniugi, e Felice e Liliosa, ugualmente coniugi, che durante la persecuzione dei Mori, mossi dal desiderio di testimoniare la fede in Cristo, gettati in carcere non cessarono mai di lodare Cristo e morirono, infine, decapitati. (dal Martirologio)
San Clemente, vescovo – A Ohrid nell’Illirico, nell’odierna Macedonia, san Clemente, vescovo di Drama, che, inisgne per cultura e conoscenza delle sacre lettere, portò al popolo dei Bulgari la luce della fede. Insieme a lui vengono commemorati i santi vescovi Gorazdo, Nahum, Saba e Angelario, che proseguirono in Bulgaria l’opera dei santi Cirillo e Metodio (dal Martirologio)
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