27 giugno: San Cirillo, vescovo e dottore della Chiesa

La Chiesa ricorda oggi il Doctor Incarnationis. Vescovo di Alessandria, si oppose a Nestorio durante il Concilio di Efeso del 431 e difese l’attribuzione del titolo a Maria di “Madre di Dio”

San Cirillo, vescovo e dottore della Chiesa, che, eletto alla sede di Alessandria d’Egitto, mosso da singolare sollecitudine per l’integrità della fede cattolica, sostenne nel Concilio di Efeso i dogmi dell’unità e unicità della persona in Cristo e della divina maternità della Vergine Maria. (dal Martirologio)

La Chiesa commemora oggi San Cirillo di Alessandria, detto anche Doctor Incarnationis. Fu patriarca di Alessandria e teologo, coinvolto nelle dispute cristologiche della sua epoca, si oppose a Nestorio durante il Concilio di Efeso del 431 (del quale fu una figura centrale) e combatté duramente i novaziani, gli ebrei e i pagani. Difese l’attribuzione del titolo a Maria di “Madre di Dio” largamente acquisito nella Chiesa d’Oriente.

Nel 403 accompagnò lo zio Teofilo, vescovo di Alessandria in Egitto, al concilio di Encina, presso Calcedonia. Alla morte dello zio, 15 ottobre 412, fu eletto vescovo di Alessandria, malgrado l’opposizione di molti che lo giudicavano violento e autoritario come lo zio; infatti si mostrò tale contro i novaziani e persino col governatore imperiale di Alessandria Oreste.

Si oppose alle tesi cristologiche di Nestorio inviando una lettera pastorale a tutti i fedeli nel 429, una lettera enciclica ai monaci egiziani ed ebbe una corrispondenza con lo stesso Nestorio invitandolo invano a ritrattare le proprie tesi. Nestorio e Cirillo si appellarono a papa Celestino I, che convocò il Concilio di Roma, in cui Nestorio fu condannato e minacciato di deposizione se non avesse ritrattato entro dieci giorni le proprie teorie.

Cirillo fu incaricato di trasmettere a Nestorio la lettera di diffida del papa, alla quale aggiunse la formula di fede approvata nel Concilio di Alessandria e una lista di dodici anatemi. Di fronte al mancato accordo, l’imperatore Teodosio II convocò nel 431 l’ecumenico Concilio di Efeso che dopo varie e opposte decisioni condannò Nestorio.

È considerato il più importante padre della Chiesa orientale dopo Atanasio di Alessandria, venerato dalla Chiesa ortodossa, dalla Chiesa copta e dalla Chiesa cattolica, che lo proclamò santo e dottore della Chiesa, in particolare Dottore dell’Incarnazione, il 28 luglio 1882.

In epoca moderna e contemporanea, da parte di una certa apologetica illuminista e laicista, Cirillo è stato raffigurato come una sorta di radicale e violento fondamentalista cristiano, in particolare implicato nella morte della filosofa Ipazia. Da un punto di vista storiografico le posizioni degli studiosi sono variegate: tendenzialmente, quelli cristiani e gli storici più attenti alle fonti storiche negano che vi sia un collegamento diretto tra Cirillo e gli assassini di Ipazia, mentre quelli laicisti (prevalentemente scrittori e divulgatori) l’affermano con una certezza che non trova fondamento nelle fonti storiche. (fonte Cathopedia)

Altri Santi che la Chiesa commemora il 27 giugno

Santa Guddene, martire – A Cartagine, nell’odierna Tunisia, santa Guddene, martire, che, per ordine del proconsole Rufino, torturata quattro diverse volte sul cavalletto e con il supplizio delle unghie, fu poi per lungo tempo gettata in un sordido carcere e infine trafitta con la spada. (dal Martirologio)

San Zóilo, martire – A Córdova nell’Andalusia in Spagna, san Zóilo, martire. (dal Martirologio)

San Sansone, sacerdote – A Costantinopoli, san Sansone, sacerdote, che fu rifugio dei poveri e si dice abbia allestito un ospedale su invito dell’imperatore Giustiniano, che egli aveva guarito da una malattia. (dal Martirologio)

San Giovanni di Chinon, sacerdote – Nel castello di Chinon nel territorio di Tours in Francia, san Giovanni, sacerdote, che, di origine britannica, volle per amore di Dio sottrarsi allo sguardo degli uomini e visse di preghiera in una piccola cella costruita davanti alla chiesa del paese. (dal Martirologio)

Sant’Arialdo, diacono e martire – A Milano, sant’Arialdo, diacono e martire, che combatté con forza gli insani costumi del clero simoniaco e depravato e per la premura verso la casa di Dio fu ucciso da due chierici tra atroci sofferenze. (dal Martirologio)

San Tommaso Toán, martire – Nella città di Nam Dinh nel Tonchino, ora Viet Nam, san Tommaso Toán, martire, che, catechista e responsabile della missione di Trung Linh, patì per Cristo inaudite e crudeli torture in carcere, dove morì di fame e di sete sotto l’imperatore Minh Mang. (dal Martirologio)

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