26 maggio: Santissima Trinità
Nella domenica dopo Pentecoste la Chiesa contempla il mistero della Santissima Trinità
Solennità della santissima e indivisa Trinità, in cui professiamo e veneriamo Dio uno e trino e la Trinità nell’unità. (dal Martirologio)
Dalle «Lettere» di sant’Atanasio, vescovo (Lett. 1 a Serap. 28-30; PG 26, 594-595. 599) Non sarebbe cosa inutile ricercare l’antica tradizione, la dottrina e la fede della Chiesa cattolica, quella s’intende che il Signore ci ha insegnato, che gli apostoli hanno predicato, che i padri hanno conservato. Su di essa infatti si fonda la Chiesa, dalla quale, se qualcuno si sarà allontanato, per nessuna ragione potrà essere cristiano, né venir chiamato tale.
La nostra fede é questa: la Trinità santa e perfetta é quella che é distinta nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, e non ha nulla di estraneo o di aggiunto dal di fuori, né risulta costituita del Creatore e di realtà create, ma é tutta potenza creatrice e forza operativa. Una é la sua natura, identica a se stessa. Uno é il principio attivo e una l’operazione. Infatti il Padre compie ogni cosa per mezzo del Verbo nello Spirito Santo e, in questo modo, é mantenuta intatta l’unità della santa Trinità. Perciò nella Chiesa viene annunziato un solo Dio che é al di sopra di ogni cosa, agisce per tutto ed é in tutte le cose (cfr. Ef 4, 6). E’ al di sopra di ogni cosa ovviamente come Padre, come principio e origine. Agisce per tutto, certo per mezzo del Verbo. Infine opera in tutte le cose nello Spirito Santo.
L’apostolo Paolo, allorché scrive ai Corinzi sulle realtà spirituali, riconduce tutte le cose ad un solo Dio Padre come al principio, in questo modo: «Vi sono diversità di carismi, ma uno solo é lo Spirito; e vi sono diversità di ministeri, ma uno solo é il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo é Dio, che opera tutto in tutti» (1 Cor 12, 4-6).
Quelle cose infatti che lo Spirito distribuisce ai singoli, sono date dal Padre per mezzo del Verbo. In verità tutte le cose che sono del Padre sono pure del Figlio. Onde quelle cose che sono concesse dal Figlio nello Spirito sono veri doni del Padre. Parimenti quando lo Spirito é in noi, é anche in noi il Verbo dal quale lo riceviamo, e nel Verbo vi é anche il Padre, e così si realizza quanto é detto: «Verremo io e il Padre e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14, 23). Dove infatti vi é la luce, là vi é anche lo splendore; e dove vi é lo splendore, ivi c’è parimenti la sua efficacia e la sua splendida grazia.
Questa stessa cosa insegna Paolo nella seconda lettera ai Corinzi, con queste parole: «La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor 13, 13). Infatti la grazia é il dono che viene dato nella Trinità, é concesso dal Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. Come dal Padre per mezzo del Figlio viene data la grazia, così in noi non può avvenire la partecipazione del dono se non nello Spirito Santo. E allora, resi partecipi di esso, noi abbiamo l’amore del Padre, la grazia del Figlio e la comunione dello stesso Spirito.
Altri Santi che la Chiesa commemora il 26 maggio
San Filippo Neri, presbitero – Memoria di san Filippo Neri, sacerdote, che, adoperandosi per allontanare i giovani dal male, fondò a Roma un oratorio, nel quale si eseguivano letture spirituali, canti e opere di carità; rifulse per il suo amore verso il prossimo, la semplicità evangelica, la letizia d’animo, lo zelo esemplare e il fervore nel servire Dio. (dal Martirologio)
Sant’Eleuterio, papa – Sempre a Roma, sant’Eleuterio, papa, al quale i celebri martiri di Lione, a quel tempo detenuti in prigione, scrissero una nobile lettera sul mantenimento della pace nella Chiesa. (dal Martirologio)
San Simetrio, martire – Sempre a Roma nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria Nuova, san Simetrio, martire. (dal Martirologio)
Santa Felicissima, martire – A Todi in Umbria, santa Felicissima, martire. (dal Martirologio)
San Prisco, martire, e compagni – Nella regione di Auxerre in Francia, passione di san Prisco, martire, e compagni. (dal Martirologio)
Deposizione di sant’Agostino, vescovo – A Canterbury in Inghilterra, deposizione di sant’Agostino, vescovo, la cui memoria si celebra domani. (dal Martirologio)
San Desiderio, vescovo – Nel territorio di Lione in Francia, passione di san Desiderio, vescovo di Vienne, che dalla regina Brunechilde, da lui redarguita per le sue nozze incestuose e altre depravazioni, fu dapprima mandato in esilio e poi, sempre per suo ordine, lapidato, meritando così la corona del martirio. (dal Martirologio)
San Berengario, monaco – Nel monastero di Saint-Papoul in Francia, san Berengario, monaco. (dal Martirologio)
San Lamberto, vescovo – A Vance in Provenza, in Francia, san Lamberto, vescovo, prima monaco di Lérins, che si prese cura dei poveri e fu vero amante della povertà. (dal Martirologio)
Santa Marianna di Gesù de Paredes, vergine – A Quito in Ecuador, santa Marianna di Gesù de Paredes, vergine, che nel Terz’Ordine di San Francesco consacrò la propria vita a Cristo e dedicò le proprie forze ai bisogni degli indigeni poveri e dei neri. (dal Martirologio)
San Pietro Sans i Jordá, vescovo – In località Fuzhou nella provincia del Fujian in Cina, san Pietro Sans i Jordá, vescovo dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, arrestato insieme ad altri sacerdoti, attraverso un lungo cammino fu tratto in catene nel tribunale; giunto al luogo del supplizio, si inginocchiò e, terminata la preghiera, porse serenamente il capo alla scure. (dal Martirologio)
San Giuseppe Chang Song-jib, martire – A Seul in Corea, san Giuseppe Chang Song-jib, martire, che, di professione farmacista, divenuto cristiano, fu messo in prigione e morì tra crudeli supplizi. (dal Martirologio)
Santi martiri Giovanni Doàn Trinh Hoan e Matteo Nguyen Van Phuong – Nella città di Dong Hoi nell’antico An Nam, oggi Viet Nam, santi martiri Giovanni Doàn Trinh Hoan, sacerdote, e Matteo Nguyen Van Phuong, che, padre di famiglia e catechista, offrì ospitalità al compagno di martirio; per la loro fede furono insieme sottoposti a tortura e ferocemente decapitati sotto l’imperatore Tu Duc. (dal Martirologio)
Sant’Andrea Kaggwa, martire – In località Munyonyo in Uganda, sant’Andrea Kaggwa, martire, che, capo dei suonatori di timpano del re Mwanga e suo familiare, da poco iniziato a Cristo, insegnò la dottrina del Vangelo ai pagani e ai catecumeni e fu per questo crudelmente ucciso. (dal Martirologio)
San Ponziano Ngondwe, martire – In località Ttaka Jiunge sempre in Uganda, san Ponziano Ngondwe, martire, che, ministro del re, mentre già infuriava la persecuzione, ricevette il battesimo; gettato subito in carcere, mentre veniva condotto sul colle del supplizio, fu trafitto con la lancia dal carnefice. (dal Martirologio)
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