25 ottobre: Santi Crisanto e Daria, martiri

Oggi la Chiesa commemora una coppia di sposi uccisi dall’imperatore Numeriano

A Roma nel cimitero di Trasóne sulla via Salaria nuova, santi Crisanto e Daria, martiri, lodati dal papa san Damaso. (dal Martirologio)

La Chiesa oggi commemora Crisante (o Crisanzio, o Crisanto) e Daria, due martiri cristiani del III secolo, originariamente sepolti nella catacomba di Trasone, sulla via Salaria a Roma.

Secondo una passio tarda e leggendaria, Crisante era figlio del nobile alessandrino Polemio e fu convertito a Roma dal prete Carpoforo: il padre cercò di farlo tornare al paganesimo inviandogli la bella vestale Daria, ma costei abbracciò la fede di Crisante e decise di vivere con lui in casta unione matrimoniale. I due convertirono numerosi romani (Claudio, Ilaria, Giasone e Mauro), finché subirono il martirio durante l’impero di Numeriano che avvenne per seppellimento da vivi. Infatti il sangue di una vestale non poteva essere sparso per non attirare l’ira degli dei.

Il loro culto come santi è antico sia nella Chiesa latina che in quelle d’oriente: il loro nome è già presente nel martirologio geronomiano; papa Damaso fece abbellire la loro tomba e dedicò loro un epigramma; Gregorio di Tours li celebrò nel suo De gloria martyrum.

La loro tomba si trovava nel coemeterium Thrasonis. I corpi sono ora custoditi nella cripta del duomo di Reggio Emilia, donati al vescovo Adelardo da re Berengario II nel 946.

Nel 2011 un’indagine scientifica sui corpi, condotta da un gruppo di studiosi coordinati da Ezio Fulcheri, paleopatologo dell’Università di Genova, ha evidenziato la compatibilità dei reperti con il racconto tramandato dalla tradizione. La datazione al radiocarbonio rivela che i resti dei due giovani, un maschio tra i 17 e i 18 anni e una femmina tra i 20 e i 25, risalgono a un’epoca tra l’80 e il 340 d.C.

Nelle ossa è stata rinvenuta una elevata concentrazione di piombo, segno della loro provenienza dalle classi agiate che disponevano di acqua corrente nelle case (condotta tramite tubature di piombo). Nessuno dei corpi presenta inoltre segni di violenza o malattia, quindi la causa di morte potrebbe essere compatibile con il soffocamento.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 25 ottobre

Santi Crispino e Crispiniano, martiri – A Soissons nella Gallia belgica, ora in Francia, santi Crispino e Crispiniano, martiri. (dal Martirologio)

San Miniato, martire – A Firenze, san Miniato, martire. (dal Martirologio)

San Frontone – A Périgueux in Aquitania, ora in Francia, san Frontone, che si ritiene abbia per primo predicato il Vangelo in questa città. (dal Martirologio)

Santi Martirio e Marciano – A Costantinopoli, santi Martirio, suddiacono, e Marciano, cantore, uccisi dagli ariani sotto l’imperatore Costanzo. (dal Martirologio)

San Gaudenzio, vescovo – A Brescia, san Gaudenzio, vescovo, che, ordinato da sant’Ambrogio, rifulse tra i presuli del suo tempo per dottrina e virtù, istruì il suo popolo con la parola e con gli scritti e fondò una basilica che chiamò Concilio dei Santi. (dal Martirologio)

Sant’Ilario, vescovo – Nel territorio di Javols in Francia, sant’Ilario, vescovo di Mende. (dal Martirologio)

San Frutto, eremita – Nel territorio di Segovia in Spagna, san Frutto, che condusse vita eremitica su una rupe scoscesa. (dal Martirologio)

San Mauro, vescovo – A Pécs in Ungheria, san Mauro, vescovo, che fu maestro di eloquenza per quasi tutta la vita e visse, infine, come monaco e poi abate nel monastero di San Martino. (dal Martirologio)

San Bernardo Calbó, vescovo – A Vic nella Catalogna in Spagna, san Bernardo Calbó, vescovo, che, lasciato il suo ufficio di giudice, divenne dapprima abate tra i Cistercensi e, eletto poi alla sede di Vic, promosse con impegno la retta dottrina. (dal Martirologio)

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