25 marzo: Annunciazione del Signore
Contrariamente al sentire popolare, che vi vede una solennità mariana, quella odierna è una solennità cristologica: il Mistero che in essa si celebra è l’incarnazione del Figlio di Dio nel grembo di Maria

Solennità dell’Annunciazione del Signore, quando nella città di Nazareth l’angelo del Signore diede l’annuncio a Maria: «Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo», e Maria rispondendo disse: «Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola». E così, compiutasi la pienezza dei tempi, Colui che era prima dei secoli, l’Unigenito Figlio di Dio, per noi uomini e per la nostra salvezza si incarnò nel seno di Maria Vergine per opera dello Spirito Santo e si è fatto uomo. (dal Martirologio)
L’Annunciazione del Signore è la solennità liturgica nella quale si celebra l’Annunciazione a Maria, da parte dell’Angelo Gabriele, del concepimento di Gesù. La solennità dell’Annunciazione si celebra il 25 marzo.
Contrariamente al sentire popolare, che vi vede una solennità mariana, si tratta di una solennità cristologica: il Mistero che in essa si celebra è l’incarnazione del Figlio di Dio nel grembo di Maria.
Le prime tracce sicure della solennità dell’Annunciazione si hanno nel VII secolo. Nella liturgia ambrosiana è documentata dal messale del IX-X secolo. L’Annunciazione è narrata con modalità differenti in Matteo 1,18-25 e in Luca 1,26-38.
Il racconto dell’Annunciazione costituisce un vertice teologico del Nuovo Testamento. Esso descrive in modo semplice l’incarnazione del Figlio di Dio.
Il racconto, pur non formulando l’idea della preesistenza del Verbo, riesce tuttavia a “fondare cristologicamente la messianicità e la “figliolanza divina” di Gesù”. L’azione creatrice dello Spirito Santo rende realmente presente nel grembo verginale di Maria il “Figlio dell’Altissimo”.
L’Annunciazione è, per l’arte, uno dei temi più affascinanti dell’intero Vangelo di Luca. È un soggetto in cui si mescolano mistica e realismo e bene si presta ad essere inserito sia nei cicli di pitture dedicate a Maria, sia come scena isolata.
La facile divisione delle immagini dell’Annunciazione in due sezioni ha favorito la diffusione del tema sul retro delle ante mobili di trittici o altari a sportelli.
La sensibilità dei pittori e degli scultori ha saputo cogliere di volta in volta le reazioni psicologiche di Maria, la natura affascinante dell’Arcangelo, la volontà di Dio, l’arredo, i dettagli descrittivi carichi di particolare simbologia.
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