24 aprile: San Fedele da Sigmaringen, sacerdote e martire
Oggi si ricorda un missionario nella zona protestante dell’Europa centrale: fu aggredito e ucciso durante una rivolta anti-austriaca in Svizzera

San Fedele da Sigmaringen, sacerdote e martire, che fu dapprima avvocato e, entrato poi tra i Frati Minori Cappuccini, condusse un’austera vita di veglie e di preghiera. Assiduo nella predicazione della parola di Dio, fu mandato nei territori dell’odierna Svizzera per consolidarvi la retta dottrina e per la sua fede cattolica incontrò la morte a Seewis per mano di alcuni eretici. (dal Martirologio)
Nato da una famiglia di origine fiamminga, studiò dapprima presso il collegio gesuita di Friburgo, dove si laureò in filosofia, poi presso l’università della stessa città, dove conseguì il dottorato in utroque jure (il 7 maggio 1611): iniziò a dedicarsi all’attività forense, ma rimase presto deluso da quella professione, così l’anno seguente decise di entrare, insieme a suo fratello, tra i cappuccini del convento di Friburgo (4 ottobre 1612) e venne ordinato sacerdote; approfonditi gli studi teologici a Costanza, divenne anche Padre guardiano del convento di Rheinfelden, poi di quello di Friburgo e infine di quello di Feldkirch.
Divenne presto celebre a causa di alcuni scritti contro il protestantesimo, tanto che il vescovo di Coira nel 1614 gli chiese di formare un gruppo di frati missionari per cercare di contenere il dilagare delle idee protestanti nella sua diocesi.
Fedele da Sigmaringen accolse la richiesta nel 1621 e l’anno seguente la pontificia Congregazione de Propaganda Fide (appena istituita) lo nominò Superiore delle missioni nelle Tre Leghe, oggi canton Grigioi: percorse tutta la regione predicando e suscitando conversioni, soprattutto durante la quaresima del 1622.
Il 24 aprile dello stesso anno, uscito di chiesa dove aveva appena terminato di celebrare la messa, venne aggredito della folla insieme a un gruppo di soldati austriaci e ucciso. La diffusione delle dottrine riformate nella regione, infatti, era avvenuta soprattutto in funzione anti-asburgica e autonomista: allo stesso modo, l’Impero sosteneva il cattolicesimo soprattutto allo scopo di tutelare l’integrità del suo territorio e la supremazia della casa d’Austria.
Altri Santi che la Chiesa commemora il 24 aprile
Sante donne Maria di Cleofa e Salomè – A Gerusalemme, commemorazione delle sante donne Maria di Cleofa e Salomè, che insieme a Maria Maddalena vennero la mattina di Pasqua al sepolcro del Signore per ungere il suo corpo e per prime udirono l’annuncio della sua risurrezione. (dal Martirologio)
Sant’Alessandro, martire – A Lione in Francia, sant’Alessandro, martire, che, tre giorni dopo la passione di sant’Epipodio, trascinato fuori dal carcere, fu dapprima torturato, poi, appeso a una croce, esalò il suo spirito. (dal Martirologio)
Sant’Antimo, vescovo, e compagni, martiri – A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, sant’Antimo, vescovo, e compagni, martiri: durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, per aver professato la fede in Cristo ricevette con la decapitazione la gloria del martirio, seguito da numerosi membri del suo gregge, dei quali per ordine del giudice alcuni furono decapitati con la spada, altri bruciati con il fuoco, altri infine messi su piccole imbarcazioni e fatti affogare in mare. (dal Martirologio)
San Gregorio, vescovo – A Elvira nella regione dell’Andalusia in Spagna, san Gregorio, vescovo, la cui opera intitolata “La fede” è lodata da san Girolamo. (dal Martirologio)
San Deodato, diacono e abate – Nel territorio di Blois nella Gallia lugdunense, nell’odierna Francia, san Deodato, diacono e abate, che, dopo una vita da anacoreta, fu guida dei discepoli che in questo luogo si erano raccolti intorno a lui. (dal Martirologio)
San Mellíto, vescovo – A Canterbury in Inghilterra, san Mellíto, vescovo, che, mandato dal papa san Gregorio Magno in Inghilterra come abate e ordinato poi da sant’Agostino come vescovo dei Sassoni orientali, giunse, dopo molte avversità, alla illustre sede di Canterbury. (dal Martirologio)
San Vilfrido, vescovo – A York nella Northumbria, in Inghilterra, san Vilfrido, vescovo, che esercitò per quarantacinque anni con grande impegno il suo ministero e, costretto ripetutamente a cedere ad altri la sua sede, terminò in pace i suoi giorni tra i monaci di Ripon, dei quali era stato abate. (dal Martirologio)
Sant’Egberto, sacerdote e monaco – Nell’isola di Iona in Scozia, sant’Egberto, sacerdote e monaco, che si adoperò con dedizione per l’evangelizzazione di molte regioni d’Europa e, ormai avanti negli anni, riconciliò i monaci di Iona con l’uso romano del computo pasquale, celebrando la sua Pasqua eterna subito dopo averne officiato la solennità. (dal Martirologio)
San Guglielmo Firmato, eremita – A Mortain nella Normandia, in Francia, san Guglielmo Firmato, eremita, che, canonico e medico di Tours, dopo un pellegrinaggio a Gerusalemme, visse sempre in solitudine. (dal Martirologio)
Santa Maria di Sant’Eufrasia (Rosa Virginia) Pelletier, vergine – Ad Angers in Francia, santa Maria di Sant’Eufrasia (Rosa Virginia) Pelletier, vergine, che per accogliere con misericordia le prostitute, da lei chiamate “Maddalene”, fondò l’Istituto delle Suore del Buon Pastore. (dal Martirologio)
San Benedetto (Angelo) Menni, sacerdote – A Dinan in Francia, san Benedetto (Angelo) Menni, sacerdote dell’Ordine di San Giovanni di Dio, fondatore della Congregazione delle Suore Ospedaliere del Cuore di Gesù. (dal Martirologio)
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