23 maggio: Santi Lucio, Montano, Giuliano, Vittoríco, Vittore e Donaziano, martiri

La Chiesa commemora oggi un gruppo di martiri cristiani uccisi a Cartagine durante le persecuzioni dell’imperatore Valeriano

A Cartagine, nell’odierna Tunisia, santi Lucio, Montano, Giuliano, Vittoríco, Vittore e Donaziano, martiri, che, per la religione e la fede che avevano appreso dall’insegnamento di san Cipriano, affrontarono il martirio sotto l’imperatore Valeriano. (dal Martirologio)

La Chiesa cattolica commemora oggi un gruppo di martiri uccisi a Cartagine poco dopo il vescovo Cipriano in seguito all’editto di persecuzione dell’imperatore Valeriano dell’estate 258. DI loro sappiamo molto poco e il loro martirio è narrato in una passio in 23 capitoli risalente al III secolo pubblicata nel volume II di Bibliotheca hagiographica latina (n. 6009). Lo stile della passio, talvolta attribuita al diacono Ponzio, autore anche della passio di Cipriano, ricalca quella delle sante Perpetua e Felicita.

Il loro culto era vivo già nel VI secolo: a quest’epoca risale la basilica di Henchir el Beguer, presso Tébessa, che conservava le reliquie dei due santi. La memoria dei santi Lucio e Montano era celebrata al 23 maggio nel Calendario cartaginese; il Martirologio geronimiano ricordava Lucio, Montano e alcuni compagni (Vittore, Giuliano, Vittorico, Donaziano) al 23 maggio ed altri compagni (Giuliano, Vittorico, Flaviano) al 24 febbraio. Uno dei martiri, Giuliano, è protettore della città di Erice (fino al 1934 Monte San Giuliano) e a lui è dedicata la omonima chiesa.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 23 maggio

Santi martiri di Cappadocia – Commemorazione dei santi martiri, che in Cappadocia, durante la persecuzione dell’imperatore Massimiano, morirono con le gambe spezzate. (dal Martirologio)

Santi martiri in Mesopotamia – Commemorazione dei santi martiri, che in Mesopotamia, nello stesso periodo, appesi per i piedi e con il capo rivolto in giù, furono soffocati dal fumo e arsi vivi. (dal Martirologio)

Sant’Efébo, vescovo – A Napoli, sant’Efébo, vescovo, che governò il popolo di Dio con grande santità e lo servì fedelmente. (dal Martirologio)

San Desiderio, vescovo – Presso Langres nella Gallia lugdunense, ora in Francia, passione di san Desiderio, vescovo, che, come si tramanda, vedendo il suo popolo oppresso dai Vandali, si recò dal loro re per supplicarlo, ma, per ordine di costui, fu immediatamente sgozzato, offrendosi serenamente per il bene del gregge a lui affidato. (dal Martirologio)

Sant’Eutizio – Nel territorio di Norcia in Umbria, commemorazione di sant’Eutizio, abate, che, come racconta il papa san Gregorio Magno, dapprima praticò vita solitaria insieme a san Fiorenzo, conducendo molti a Dio con il suo incoraggiamento, e in seguito governò santamente il vicino monastero. (dal Martirologio)

San Spes – Sempre a Norcia, san Spes, abate, che per quarant’anni sopportò la cecità con mirabile pazienza. (dal Martirologio)

Sant’Onorato, abate – Presso Subiaco nel Lazio, commemorazione di sant’Onorato, abate, che fu a capo della comunità che era stata in precedenza di san Benedetto. (dal Martirologio)

San Siagrio, vescovo – A Nizza in Provenza, in Francia, san Siagrio, vescovo, che costruì un monastero presso il sepolcro di san Ponzio. (dal Martirologio)

San Michele, vescovo – A Sínnada in Frigia, oggi in Turchia, san Michele, vescovo, che, uomo di pace, favorì la concordia tra Greci e Latini; relegato poi in esilio per il culto delle sacre immagini, morì lontano dalla patria. (dal Martirologio)

San Guiberto, monaco – Presso Gemboux nel territorio di Liegi in Lotaringia, nell’odierno Belgio, deposizione di san Guiberto, monaco, che, abbandonata la vita militare e abbracciata la disciplina della vita monastica, costruì un cenobio su un fondo di sua proprietà, ritirandosi poi nel monastero di Gorze in Lotaringia. (dal Martirologio)

San Giovanni Battista de’ Rossi, sacerdote – A Roma, san Giovanni Battista de Rossi, sacerdote, che accolse i poveri e i più emarginati, insegnando loro la sacra dottrina. (dal Martirologio)

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