22 luglio: Santa Maria Maddalena

La Chiesa commemora oggi la donna che “la mattina di Pasqua meritò di vedere per prima il Salvatore risorto dai morti e portare agli altri discepoli l’annuncio della risurrezione”

Memoria di santa Maria Maddalena, che, liberata dal Signore da sette demòni, divenne sua discepola, seguendolo fino al monte Calvario, e la mattina di Pasqua meritò di vedere per prima il Salvatore risorto dai morti e portare agli altri discepoli l’annuncio della risurrezione (dal Martirologio)

La Chiesa ricorda oggi la prima testimone e annunciatrice del Cristo Risorto, Maria Maddalena. Le fonti storiche sono estremamente scarne nei suoi confronti: viene descritta fugacemente solo nel Nuovo Testamento e non è citata in altre fonti coeve o immediatamente successive. Il nome Maddalena deriva dalla cittadina di Magdala (toponimo dall’ebraico migdòl, “torre”), sulla sponda occidentale del Lago di Tiberiade o di Genezaret.

Le narrazioni evangeliche ne delineano la figura attraverso pochi versi, facendoci constatare quanto ella fosse una delle discepole più vicine a Gesù. Fu tra le poche ad assistere alla crocifissione e divenne la prima testimone oculare della sua resurrezione. La figura di Maria di Magdala è stata impropriamente identificata per lungo tempo con altre figure di donna presenti nei vangeli: Maria di Betania, un’anonima peccatrice e l’adultera salvata da Gesù.

L’accostamento tra Maria Maddalena e la prostituta redenta risale in realtà al 591, quando papa Gregorio Magno, basandosi su alcune Tradizioni della Chiesa latina, in una sua Omelia avvicinò le due figure. La chiesa orientale, invece, seguendo Origene, distingue Maria Maddalena da Maria di Betania e dalla peccatrice, celebrando tre feste proprie in onore delle tre Marie: il 18 marzo, il 31 marzo ed il 22 luglio.

L’identificazione di Maria Maddalena con Maria di Betania o con la peccatrice è stata infine esplicitamente rigettata dalla Chiesa cattolica nel 1969 durante il concilio Vaticano II. Tuttavia, era comune nell’esegesi medioevale, tanto che la figura della Maddalena peccatrice fu inserita accanto a quella del Buon Ladrone nella sequenza del Dies irae: Qui Mariam absolvisti et latronem exaudisti mihi quoque spem dedisti. A seguito della revisione il testo della sequenza è stato ritoccato: Peccatricem qui solvisti et latronem exaudisti mihi quoque spem dedisti. La stessa identificazione è rifiutata anche dai protestanti.

Tuttavia, l’identificazione di Maria Maddalena con la prostituta, rimane ancora viva nella tradizione popolare. In vari film che narrano di Gesù Maria Maddalena viene effettivamente identificata con una prostituta, come in Mel Gibson, La passione di Cristo, Franco Zeffirelli, Gesù di Nazareth o nel film ispirato al romanzo di Nikos Kazantzakis L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese.

Il culto più antico rivolto a Maria Maddalena, risalente alla fine del IV secolo, è quello che si svolgeva nei riti della Chiesa Orientale la seconda domenica dopo Pasqua, chiamata “delle mirofore”. In quel giorno si commemoravano le donne che il giorno dopo la crocifissione e la morte di Gesù si recarono al sepolcro con gli unguenti per imbalsamarlo. Tra le mirofore aveva un ruolo importante Maria Maddalena, essendo l’unica che è sempre citata in tutti e quattro i Vangeli.

Il primo centro della venerazione della Maddalena fu Efeso, dove si diceva fosse pure la sua tomba, nell’ingresso della grotta dei Sette Dormienti; si spostò poi a Costantinopoli, dove all’epoca di Leone il Filosofo, nel 886, sarebbe stato trasferito il corpo, e si diffuse poi nella Chiesa Occidentale soprattutto dal XI secolo.

La diffusione della venerazione alla Maddalena è dovuta soprattutto all’Ordine dei Frati Predicatori, secondo la testimonianza di Umberto de Romans. L’Ordine dei Predicatori l’annoverò nel numero dei suoi patroni. Frati e suore la onorarono col titolo di “Apostola degli Apostoli”, come viene celebrata nella liturgia bizantina, e paragonarono la missione della Maddalena, di annunciare la risurrezione, col loro ufficio apostolico.

Nel Calendario Generale Romano e nel Calendario Ambrosiano Comune la sua celebrazione è fissata al 22 luglio; nella forma ordinaria del Rito Romano e nel Rito Ambrosiano ha avuto il grado di memoria fino al 3 giugno 2016, quando, per “espresso desiderio” di Papa Francesco, la Congregazione vaticana per il Culto Divino, a firma del cardinale Robert Sarah, ha emesso un decreto con cui l’ha elevata al grado di festa. Nel contesto del Giubileo della Misericordia il Papa ha voluto sottolinearne il compito di prima testimone e annunciatrice del Cristo Risorto agli apostoli e ribadire il ruolo della donna nella Chiesa, nonché l’azione della misericordia di Dio. Il documento è datato 3 giugno, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù.

Le reliquie di Maria Maddalena furono venerate a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume in Provenza, attraendo una tale folla di pellegrini da far erigere verso la metà del XIII secolo una grande basilica che divenne una delle più famose chiese gotiche del sud della Francia.

Benché le sue ossa siano state disperse durante la Rivoluzione Francese, si disse che la sua testa fosse rimasta nel suo sacrario in una caverna a La Sainte-Baume vicino a Marsiglia. Il piede della santa, custodito in un prezioso reliquiario dell’ambito di Benvenuto Cellini è stato venerato per secoli a Roma in una cappella posta all’ingresso di Ponte Sant’Angelo ultima delle reliquie maggiori prima di giungere sulla tomba di San Pietro. Il piede è oggi conservato nella Basilica di San Giovanni de’ Fiorentini. (fonte Cathopedia)

Altri Santi che la Chiesa commemora il 22 luglio

San Platone, martire – Ad Ankara in Galazia, nell’odierna Turchia, san Platone, martire. (dal Martirologio)

Santi martiri Massilitani – In Africa, santi martiri Massilitani, nel cui anniversario di morte sant’Agostino tenne un sermone. (dal Martirologio)

San Cirillo, vescovo – Ad Antiochia in Siria, san Cirillo, vescovo, che sotto l’imperatore Diocleziano patì il carcere e l’esilio. (dal Martirologio)

Sant’Anastasio, monaco – Nella fortezza di Schemaris sui monti del Caucaso, sant’Anastasio, monaco, che, discepolo di san Massimo il Confessore, per la retta fede subì insieme a lui il carcere e la tortura e, partito verso questa fortezza, qui o forse lungo la strada perse la vita. (dal Martirologio)

San Vandregesilo, abate – Nel monastero di Fontenelle in Neustria, in Francia, san Vandregesilo, abate, che, lasciata la corte del re Dagoberto, condusse in vari luoghi vita monastica e, elevato al sacerdozio da sant’Audoeno di Rouen, fondò e resse un monastero nella selva di Jumièges. (dal Martirologio)

San Meneléo, abate – A Menat nella regione dell’Auvergne in Francia, san Meneléo, abate. (dal Martirologio)

San Girolamo, vescovo – A Pavia, san Girolamo, vescovo. (dal Martirologio)

San Gualtero – A Lodi, san Gualtero, fondatore della Casa Ospedale della Misericordia. (dal Martirologio)

Santi Filippo Evans e Giovanni Lloyd, sacerdoti e martiri – A Cardiff in Galles, santi Filippo Evans, della Compagnia di Gesù, e Giovanni Lloyd, sacerdoti e martiri, che sotto il re Carlo II furono impiccati nello stesso giorno per aver esercitato il loro sacerdozio in patria. (dal Martirologio)

Santi martiri Anna Wang, Lucia Wang Wangzhi e Andrea Wang Tianqing – In località Majiazhuang vicino a Daining nella provincia dello Hebei in Cina, santi martiri Anna Wang, vergine, Lucia Wang Wangzhi e suo figlio Andrea Wang Tianqing, uccisi per il nome di Cristo nella persecuzione dei Boxer. (dal Martirologio)

Santa Maria Wang Lizhi, martire – Vicino a Daining nei pressi della città di Yongnian sempre nello Hebei, santa Maria Wang Lizhi, martire, che nella medesima persecuzione, nonostante il tentativo di alcuni pagani di provvedere alla sua salvezza negando che fosse cristiana, si dichiarò apertamente serva di Gesù Cristo e fu per questo subito uccisa. (dal Martirologio)

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