22 giugno: San Tommaso Moro, martire

La Chiesa ricorda oggi il Cancelliere del Regno Unito che, oppostosi con il vescovo Giovanni Fisher a re Enrico VIII sulla questione del suo divorzio e dello scisma anglicano, fu imprigionato e poi martirizzato

Santi Giovanni Fisher, vescovo, e Tommaso More, martiri, che, essendosi opposti al re Enrico VIII nella controversia sul suo divorzio e sul primato del Romano Pontefice, furono rinchiusi nella Torre di Londra in Inghilterra. Giovanni Fisher, vescovo di Rochester, uomo insigne per cultura e dignità di vita, in questo giorno fu decapitato per ordine del re stesso davanti al carcere; Tommaso More, padre di famiglia di vita integerrima e gran cancelliere, per la sua fedeltà alla Chiesa cattolica il 6 luglio si unì nel martirio al venerabile presule. (dal Martirologio)

Tommaso Moro era dedito a studi umanistici, giuridici e religiosi. Entrò in Parlamento nel 1504. La sua preparazione giuridica gli procurò l’attenzione del re e gli aprì le porte di una brillante carriera politica: nel 1529 arrivò a ricoprire la carica di cancelliere del Regno.

La fama, tuttavia, gli venne soprattutto dalla sua attività di umanista: nel 1516 si guadagnò una vasta popolarità tra gli intellettuali di tutta Europa con la pubblicazione di Utopia, una prosa in lingua latina sulla migliore forma di Stato possibile (Libellus vere aureus nec minus salutaris quam festivus de optimo reipublicae statu deque nova insula Utopia).

La visione politica e religiosa contenuta in quest’opera incontrò il favore di svariate comunità religiose: gli anabattisti, ad esempio, inserirono Utopia tra le loro opere di riferimento; altri, invece, come i luterani, assunsero una posizione di ferma ostilità nei confronti delle idee di Moro. Ottenne comunque il consenso e il favore del re, che incoraggiò l’autore a stendere numerose opere polemiche nei confronti di Lutero. Tale favore da parte del sovrano continuò per diverso tempo, fino alla netta rottura finale.

La rottura fu originata dal divorzio di Enrico VII e dalla sua volontà di sottomettere il clero all’autorità regia con l’Atto di sottomissione. Moro, fedele alla dottrina cattolica e al primato pontificio, diede la dimissioni dalla carica di cancelliere il 16 maggio 1532, preferendo ritirarsi a vita privata e dedicarsi interamente allo studio.

Due anni dopo, in coincidenza con un intensificarsi della persecuzione da parte degli anglicani nei confronti dei cattolici, Moro fu condotto dinanzi a una commissione governativa (Lambeth, aprile 1534) che tentò di convincerlo ad accettare gli atti del sovrano.

Di fronte al suo rifiuto, Moro fu rinchiuso nella Torre di Londra. Dopo quindici mesi di prigionia, fu condannato a morte per decapitazione (6 luglio 1535). Coerentemente con le sua concezione della morte come liberazione e richiamo divino a un’esistenza migliore, morì serenamente – come riportano le cronache – senza mostrare alcuna paura. Pochi mesi prima era stato martirizzato san Giovanni Fisher, che con lui si era opposto a Enrico VIII.

San Tommaso Moro è stato canonizzato da Pio XI l’11 maggio 1935. Dal 1980 è ricordato anche nel calendario dei santi della Chiesa anglicana. Nel 2000 è stato dichiarato da Giovanni Paolo II patrono degli statisti e dei politici. (fonte Cathopedia)

Altri Santi che la Chiesa commemora il 22 giugno

San Paolino, vescovo – San Paolino, vescovo, che, ricevuto il battesimo a Bordeaux e lasciato l’incarico di console, da nobilissimo e ricchissimo che era si fece povero e umile per Cristo e, trasferitosi a Nola in Campania presso il sepolcro di san Felice sacerdote per seguire da vicino il suo esempio di vita, condusse vita ascetica con la moglie e i compagni; divenuto vescovo, insigne per cultura e santità, aiutò i pellegrini e soccorse con amore i poveri. (dal Martirologio)

San Flavio Clemente, martire – A Roma, commemorazione di san Flavio Clemente, martire, che dall’imperatore Domiziano, di cui era stato collega nel consolato, fu ucciso con l’accusa di ateismo, ma in realtà per la sua fede in Cristo. (dal Martirologio)

Sant’Albano, martire – In località Verulam, chiamata poi Saint Albans, in Inghilterra, sant’Albano, martire, che, come si narra, non ancora battezzato, si consegnò al posto di un sacerdote di passaggio che aveva accolto in casa sua e dal quale era stato istruito nella fede cristiana scambiando con lui la veste; per questo, dopo aver subito percosse e altre atroci torture, morì infine decapitato. (dal Martirologio)

Santi Giulio e Aronne, martiri – A Caerleon in Galles, santi Giulio e Aronne, martiri, che subirono la passione dopo sant’Albano durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano; in quel tempo nello stesso luogo moltissimi cristiani, torturati con supplizi di vario genere e crudelmente dilaniati, terminato il loro combattimento, raggiunsero le gioie della città celeste. (dal Martirologio)

Sant’Eusebio, vescovo di Samosata – A Dülük in Siria, ora in Turchia, sant’Eusebio, vescovo di Samosata, che, al tempo dell’imperatore ariano Costanzo, vestendosi da soldato, visitava in incognito le Chiese di Dio per rinsaldarle nella fede cattolica; successivamente, sotto l’impero di Valente, fu relegato in Tracia, ma, ritornata la pace per la Chiesa, fu richiamato dall’esilio al tempo dell’imperatore Teodosio; infine, mentre era di nuovo in visita alle Chiese, morì martire colpito al capo da una tegola lanciatagli contro dall’alto da una donna ariana. (dal Martirologio)

San Niceta, vescovo – Commemorazione di san Niceta, vescovo di Remesiana in Dacia, nell’odierna Serbia, che san Paolino da Nola celebra in un suo carme per aver insegnato il Vangelo ai barbari rendendoli come pecore condotte in un ovile di pace e perché coloro che un tempo erano una popolazione incolta e dedita alle ruberie avevano ora imparato a far risuonare Cristo in un cuore romano. (dal Martirologio)

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