21 settembre: San Matteo, apostolo ed evangelista

La tradizione cristiana lo identifica con l’autore del primo vangelo e per questo gli viene attribuito anche l’epiteto di evangelista. È stato tradizionalmente (ma probabilmente, impropriamente) identificato con un discepolo di nome Levi

Festa di san Matteo, Apostolo ed Evangelista, che, detto Levi, chiamato da Gesù a seguirlo, lasciò l’ufficio di pubblicano o esattore delle imposte e, eletto tra gli Apostoli, scrisse un Vangelo, in cui si proclama che Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo, ha portato a compimento la promessa dell’Antico Testamento. (dal Martirologio)

Matteo, di professione esattore delle tasse, fu chiamato da Gesù ad essere uno dei dodici apostoli. Gesù passò vicino a Levi e gli disse semplicemente “seguimi” (Mc 2,14 ). E Matteo, alzatosi, lo seguì. Immediatamente Matteo tenne un banchetto a cui invitò, oltre a Gesù, un gran numero di pubblicani e altri pubblici peccatori. Il riferimento ad un esattore di imposte a Cafarnao, di nome Levi, compare anche in Lc 5,27 .

Gesù lo scelse come membro del gruppo dei dodici apostoli e come tale appare nelle tre liste che hanno tramandato i tre vangeli sinottici: Mt 10,3; Mc 3,18; Lc 6,15. Il suo nome appare anche in At 1,13 , dove si menzionano gli apostoli che costituiscono la timorosa comunità sopravvissuta alla morte di Gesù.

La Tradizione cristiana lo riconosce unanimemente quale autore del Vangelo secondo Matteo, in cui lo stesso viene chiamato anche Levi o il pubblicano; la moderna critica biblica ha però quasi unanimemente rigettato questa identificazione, essendo entrambi i nomi (Matteo e Levi) ebraici, diversamente da altri personaggi con nome ebraico e soprannome greco o latino (Saulo-Paolo, Alfeo-Clopa, Simone-Niger, Giovanni-Marco). Un’altra opera attribuita all’apostolo è il Vangelo dello pseudo-Matteo, mentre gli Atti di Matteo e il Martirio di Matteo ne descrivono la predicazione.

Viene raffigurato anziano e barbuto, ha come emblema un angelo che lo ispira o gli guida la mano mentre scrive il vangelo. Spesso ha accanto una spada simbolo del suo martirio.

Il nome Matteo, con il quale Levi è pure chiamato, vuol dire Dono di Dio. Alcuni suppongono che abbia cambiato il nome come una forma tipica dell’epoca, per indicare il cambiamento di vita (cfr. Simone, poi Pietro, o Saulo, poi Paolo).

Secondo alcune tradizioni, Matteo sarebbe morto in Etiopia. Le sue reliquie sarebbero state portate in Campania, nella Diocesi di Capaccio. Ritrovate sotto i Longobardi furono portate il 6 maggio 954 a Salerno, dove sono attualmente conservate nella cripta della cattedrale. San Matteo è protettore della Guardia di Finanza e dei Commercialisti. (fonte Cathopedia)

Altri Santi che la Chiesa commemora il 21 settembre

San Giona, profeta – Commemorazione di san Giona, profeta, figlio di Amittai, sotto il cui nome è intitolato un libro dell’Antico Testamento; la sua celebre uscita dal ventre di un grosso pesce è interpretata nel Vangelo come prefigurazione della Risurrezione del Signore. (dal Martirologio)

San Quadrato, discepolo degli Apostoli – In Grecia, commemorazione di san Quadrato, discepolo degli Apostoli, che, come si tramanda, durante la persecuzione dell’imperatore Adriano, raccolse con fede e carità la Chiesa dispersa per timore e dedicò all’imperatore un libro in difesa della religione cristiana dall’insigne dottrina apostolica. (dal Martirologio)

San Panfilo, martire – A Roma sulla via Salaria antica, san Panfilo, martire. (dal Martirologio)

Sant’Alessandro, martire – Sempre a Roma al ventesimo miglio della via Cassia in località ad Baccanas, sant’Alessandro, martire. (dal Martirologio)

Santi martiri Eusebio, Néstabo e Zenone – A Gaza in Palestina, santi martiri Eusebio, Néstabo e Zenone, fratelli: al tempo dell’imperatore Giuliano l’Apostata, assaliti dalla folla dei pagani, furono fatti a pezzi e uccisi. Subì con loro il martirio anche san Nestore, che per le ferite ricevute portò poco dopo a termine il suo combattimento. (dal Martirologio)

San Cástore, vescovo – Ad Apt nella Provenza, in Francia, san Cástore, vescovo, che, desideroso di spiegare la vita monastica ai fratelli di un monastero di nuova fondazione, chiese a san Giovanni Cassiano di comporre le celebri “Conferenze” sugli asceti d’Egitto. (dal Martirologio)

San Cadóco, abate – Nel monastero di Llandcarfan nel Galles meridionale, san Cadóco, abate, sotto il cui nome furono fondati moltimonasteri anche in Cornovaglia e in Bretagna. (dal Martirologio)

San Landelino, monaco – Nel monastero di Ettenheim nel Baden, in Germania, san Landelino, monaco, originario dell’Irlanda. (dal Martirologio)

San Gerolfo, martire – A Tronchiennes nella Fiandre, nell’odierno Belgio, san Gerolfo, martire, adolescente. (dal Martirologio)

Santa Maura, vergine – A Troyes sulla Senna in Francia, santa Maura, vergine, assidua nelle opere di pietà e di carità. (dal Martirologio)

Santi martiri Francesco Jaccard, sacerdote – Nella fortezza di Quang-Tri nell’An Nam, ora Viet Nam, santi martiri Francesco Jaccard, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi, e Tommaso Tran Van Thien, che, sotto l’imperatore Minh Mang, subirono per Cristo carcere e percosse e morirono, infine, strangolati. (dal Martirologio)

Santi martiri Lorenzo Imbert, Pietro Maubant e Giacomo Chastan – Presso Sai-Nam-Hte in Corea, passione dei santi martiri Lorenzo Imbert, vescovo, Pietro Maubant e Giacomo Chastan, sacerdoti della Società per le Missioni Estere di Parigi, che per salvare la vita di altri cristiani si consegnarono ai soldati e furono trafitti con la spada. (dal Martirologio)

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