20 gennaio: San Sebastiano, martire
Oggi si ricorda un soldato e martire latino, ucciso a colpi di frecce sotto l’imperatore Diocleziano

San Sebastiano, martire, che, originario di Milano, venne a Roma, come riferisce sant’Ambrogio, al tempo in cui infuriavano violente persecuzioni e vi subì la passione; a Roma, pertanto, dove era giunto come ospite straniero, ebbe il domicilio della perpetua immortalità; la sua deposizione avvenne sempre a Roma ad Catacumbas in questo stesso giorno. (dal Martirologio)
Secondo la tradizione il santo visse al tempo dell’imperatore Diocleziano. Divenuto alto ufficiale dell’esercito, fu comandante della prestigiosa prima coorte della prima legione, di stanza a Roma per la difesa dell’Imperatore.
Quando Diocleziano scoprì che Sebastiano era cristiano lo condannò a morire trafitto da frecce. Sempre secondo la leggenda, dopo questo martirio i carnefici, credutolo morto, lo abbandonarono, ma amorevolmente curato sarebbe riuscito a guarire. Ritornato da Diocleziano per rimproverarlo, questi avrebbe ordinato di flagellarlo a morte e poi gettarne il corpo nella Cloaca Maxima.
Sant’Ambrogio (340-397) nel suo Commento al salmo 118 riferisce che Sebastiano era originario di Milano e si era trasferito a Roma. Le maggiori informazioni sulla sua vita ci sono giunte dalla Legenda Aurea scritta da Jacopo da Varagine e dalla Passio Sancti Sebastiani (“Passione di San Sebastiano”), opera a cura di Arnobio il Giovane, monaco del V secolo.
Dato storico certo, che ne testimonia il culto sin dai primi secoli, è l’inserimento del nome di Sebastiano nella Depositio Martirum, il più antico calendario della Chiesa di Roma e risalente al 354.
Tuttavia le agiografie che lo vedono al servizio di Diocleziano a Roma o l’intervento di Ivo l’Imperatore nelle vicende del suo martirio, comprese quelle attestate da Sant’Ambrogio poco dopo, sono spurie perché Diocleziano non risiedette mai a Roma.
Sebastiano, martirizzato sotto Diocleziano, viene raffigurato solitamente trafitto da frecce.
La salma venne recuperata da mani pietose e sepolta nelle catacombe che oggi vengono appunto dette di San Sebastiano.
San Sebastiano sarebbe stato martirizzato sui gradus helagabali ovvero i gradini di Elagabalo. In quello stesso luogo venne eretta una chiesa in suo nome. I gradini di Elagabalo si identificano, forse, in un tempio romano sul versante orientale del Palatino.
Altri Santi che la Chiesa commemora il 20 gennaio
San Fabiano, papa e martire – San Fabiano, papa e martire, che da laico fu chiamato per grazia divina al pontificato e, offrendo un glorioso esempio di fede e di virtù, subì il martirio durante la persecuzione dell’imperatore Decio; san Cipriano si felicita del suo combattimento, perché diede una testimonianza irreprensibile e insigne nel governo della Chiesa; il suo corpo in questo giorno fu deposto a Roma sulla via Appia nel cimitero di Callisto. (dal Martirologio)
Sant’Ascla, martire – Ad Antinoe nella Tebaide, in Egitto, sant’Ascla, martire, che al cospetto del governatore non temette le minacce, perché la sua più grande preoccupazione era quella di non rinnegare Cristo, e dopo torture di vario genere fu gettato nel fiume. (dal Martirologio)
San Neófito, martire – A Nicea in Bitinia, nell’odierna Turchia, san Neófito, martire. (dal Martirologio)
Sant’Eutimio, abate – In Palestina, sant’Eutimio, abate: di origine armena e consacrato a Dio fin dall’infanzia, giunse a Gerusalemme e, trascorsi molti anni in solitudine, fu fino alla morte saldo e solerte nell’umiltà e nella carità, insigne nell’osservanza della disciplina. (dal Martirologio)
San Vulfstano, vescovo – A Worcester in Inghilterra, san Vulfstano, vescovo, che elevato dal chiostro a questa sede episcopale, unì i costumi monastici allo zelo pastorale, dedicandosi con impegno a visitare le parrocchie, promuovere la costruzione di chiese, favorire le lettere e condannare la venalità. (dal Martirologio)
Sant’Enrico, vescovo e martire – In Finlandia, sant’Enrico, vescovo e martire, che, nato in Inghilterra, ebbe l’incarico di reggere la Chiesa di Uppsala, adoperandosi con grande zelo nell’evangelizzazione dei Finni; fu, infine, crudelmente trucidato da un omicida, che egli aveva cercato di correggere secondo la disciplina ecclesiastica. (dal Martirologio)
Santa Eustochia Calafato, vergine – A Messina, santa Eustochia Calafato, vergine, badessa dell’Ordine di Santa Chiara, che si dedicò con grande ardore a ripristinare l’antica disciplina della vita religiosa e a promuovere la sequela di Cristo sul modello di san Francesco. (dal Martirologio)
Santo Stefano Min Kuk-ka, martire – A Seul in Corea, santo Stefano Min Kuk-ka, martire, che, catechista, fu sgozzato in carcere per la sua fede cristiana. (dal Martirologio)
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