2 ottobre: Santi Angeli Custodi
Oggi si commemorano gli Angeli Custodi, “chiamati in primo luogo a contemplare il volto di Dio nel suo splendore, furono anche inviati agli uomini dal Signore, per accompagnarli e assisterli con la loro invisibile ma premurosa presenza”
Memoria dei santi Angeli Custodi, che, chiamati in primo luogo a contemplare il volto di Dio nel suo splendore, furono anche inviati agli uomini dal Signore, per accompagnarli e assisterli con la loro invisibile ma premurosa presenza. (dal Martirologio)
L’Angelo custode è un angelo che, secondo la tradizione cristiana, accompagna ogni uomo nella vita, guidandolo e sorvegliandolo, dalla nascita fino alla morte. L’angelo custode è una figura ricorrente nella vita di molti Santi, che lo hanno considerato quale punto di riferimento per il loro rapporto con Dio e ne hanno sentito la protezione. L’angelo prende il nome del neonato con il battesimo ed è invocato con la tradizionale preghiera dell’Angelo di Dio.
Il concetto di un Angelo Custode per ciascuna persona è presente spesso nelle fonti antiche e bibliche, ma venne sviluppato in particolare nel IV e V secolo da san Basilio di Cesarea e dallo pseudo-Dionigi l’Areopagita.
L’idea di uno spirito inviato dalla divinità a sorvegliare su ogni singolo essere umano era già presente nella filosofia greca antica e nello stesso Platone nel suo Fedone.
L’Angelo custode appare per la prima volta, all’interno dei libri dell’Antico Testamento: in questi, infatti, si sviluppa l’immagine della corte di Dio, composta da figure celesti che, con diverse gradazioni, partecipano alla sua gloria, lo adorano e lo servono. L’angelo di Dio diventa in questo modo il protettore del popolo e, poi, successivamente l’angelo custode posto da Dio a fianco di ogni essere umano. Sin dal libro dell’Esodo, redatto intorno al VI sesto secolo a.C. fondandosi su precedenti tradizioni orali e scritte, troviamo infatti che Dio dice: “Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato” (Esodo 23,20).
Nel Libro di Giobbe si legge: “Ma se vi è un angelo presso di lui, un protettore solo fra mille, per mostrare all’uomo il suo dovere” (Giobbe 33,23) mentre nel Libro di Daniele è scritto: “Ma il capo del regno di Persia m’ha resistito ventun giorni; però Michele, uno dei primi capi, è venuto in mio soccorso e io sono rimasto là presso i re di Persia” (Daniele 10,13).
Nel Vangelo, Gesù ammonisce chi dà scandalo verso i più piccoli e ricorda: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Matteo 18,10). In questo passo è già racchiuso lo sviluppo del tema dell’Angelo custode che riprende l’immagine di Raffaele, guida di Tobia e lo rende l’angelo particolare di ogni persona che si lascia guidare dalla grazia di Dio.
Nel IV secolo, san Basilio di Cesarea (329 – 379), nel suo Adversus Eumonium (3,1), sostiene che ogni essere umano ha al suo fianco un angelo che come protettore e guida lo conduce nella vita. Tale concetto verrà sviluppato e approfondito ulteriormente nel V secolo attraverso le opere dello pseudo-Dionigi l’Areopagita.
Pur senza mai formulare una definizione dogmatica sulla figura dell’angelo custode, il magistero ecclesiale ha affermato, in particolare nel Concilio di Trento (1545 – 1563), che ciascun essere umano ha un proprio angelo, come sostenuto fra gli altri da Tertulliano, sant’Agostino, sant’Ambrogio, san Giovanni Crisostomo, san Girolamo e san Gregorio di Nissa.
Nel Novecento nel Catechismo di Pio X (1905) si afferma: “Si dicono custodi gli angeli che Dio ha destinato per custodirci e guidarci nella strada della salute” (Catechismo di Pio X, n. 170). “L’angelo custode «ci assiste con buone ispirazioni, e, col ricordarci i nostri doveri, ci guida nel cammino del bene; offre a Dio le nostre preghiere e ci ottiene le sue grazie” (Catechismo di Pio X, n. 172).
Inoltre, nel Catechismo della Chiesa cattolica (1992 – 1997) viene dichiarato riguardo agli angeli custodi: “Dal suo inizio fino all’ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione. “Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita” [San Basilio di Cesarea, “Adversus Eunomium”, 3,1]. Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio” (Catechismo della Chiesa cattolica, n. 336).
L’iconografia dell’Angelo custode deriva in parte da quella degli arcangeli Raffaele e Michele: il primo che accompagna il piccolo Tobia e il secondo che sconfigge il demonio. Con larga diffusione popolare dal XVII secolo in seguito alla pubblicazione di testi sulla devozione all’angelo custode e all’inserimento, per volontà di papa Paolo V, della festa degli angeli custodi nel calendario generale, la raffigurazione dell’angelo custode si è definita con la presenza di un bambino che l’angelo protegge dal male, spesse volte con un grande scudo e accompagna sulla via del bene.
Altri Santi che la Chiesa commemora il 2 ottobre
Sant’Eleuterio, martire – A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, sant’Eleuterio, martire. (dal Martirologio)
San Saturio, eremita – A Numanzia in Spagna, san Saturio, eremita. (dal Martirologio)
San Leodegario, vescovo, e Gerino, martire – Nell’odierna Saint-Léger nel territorio di Arras, nella Francia settentrionale, passione di san Leodegario, vescovo di Autun, che, dopo molte torture e l’accecamento, fu ingiustamente ucciso da Ebroíno maggiordomo di corte del re Teodorico. Con lui si venera la memoria di suo fratello san Gerino, martire, che, due anni prima, sempre per ordine di Ebroíno, morì lapidato. (dal Martirologio)
San Beregíso, abate – Ad Andage tra le Ardenne in Austrasia, nell’odierno Belgio, san Beregíso, abate, che fondò qui un monastero di chierici regolari e lo governò con diligenza. (dal Martirologio)
Sant’Ursicino, vescovo – Nel territorio dell’odierna Svizzera, sant’Ursicino, vescovo di Coira e primo abate del monastero di Disentis da lui fondato. (dal Martirologio)
San Teofilo, monaco – A Costantinopoli, commemorazione di san Teofilo, monaco, che per aver difeso le sacre immagini fu crudelmente fustigato e mandato in esilio da Leone l’Isaurico. (dal Martirologio)
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