2 maggio: Sant’Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa

Il 2 maggio si celebra Sant’Atanasio, ricordato dalle Chiese cattolica, ortodossa e copta come Athanasius contra mundum

Memoria di sant’Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa, di insigne santità e dottrina, che ad Alessandria d’Egitto dai tempi di Costantino fino a quelli dell’imperatore Valente combattè strenuamente per la retta fede e, subite molte congiure da parte degli ariani, fu più volte mandato in esilio; tornato infine alla Chiesa a lui affidata, dopo aver lottato e sofferto molto con eroica pazienza, nel quarantaseiesimo anno del suo sacerdozio riposò nella pace di Cristo. (dal Martirologio)

Il 2 maggio la Chiesa cattolica celebre la memoria del vescovo Atanasio, nato ad Alessandria d’Egitto alla fine del III secolo. Crebbe in quella che era una delle città più movimentate dal punto di visto culturale: oltre a una consistente scuola cristiana tradizionale, erano presenti anche molti cristiani considerati eretici, gnostici, nestoriani e numerosi i pagani, tra cui i devoti del dio Serapide.

La sua vita fu legata alla definizione, da parte della Chiesa, della Trinità. Ancora diacono accompagnò il suo vescovo al Concilio di Nicea del 325, voluto dall’imperatore Costantino I per dirimere la questione sollevata dalla predicazione di Ario sulla natura di Cristo. Con il termine in greco ὁμοούσιος (homoousios, consostanziale), in quel Concilio, si affermava in modo chiaro la divinità di Gesù, considerato dalla Chiesa cattolica “generato” e non “creato”, in netta antitesi al pensiero di Ario che predicava invece la creazione del Verbo da Dio e quindi la negazione della divinità del Cristo. Atanasio fu per tutta la vita testimone e strenuo difensore di questo principio. A causa di questa sua testimonianza dovette subire almeno cinque esili negli anni che vanno dalla sua nomina a Vescovo e Patriarca di Alessandria d’Egitto nel 328, appena trentenne, al 362. Fu anche vittima di intrighi e calunnie di ogni genere. Per questo viene ricordato dalle Chiese cattolica, ortodossa e copta come Athanasius contra mundum (“Atanasio contro il mondo”), per la sua incrollabile fedeltà ai principi della fede cristiana di fronte a tutto e a tutti.

Al termine di questa travagliata esistenza, Atanasio ebbe la soddisfazione di riuscire a convocare nel 362 nella sua Alessandria un Concilio d’Oriente che, con grande prova di larghezza d’animo, pose fine a tutte le dispute dogmatiche, facendo semplicemente rivivere i decreti del concilio di Nicea rifuggendo da qualsiasi discussione di termini. Moriva il 2 maggio del 373 nel suo letto. Originariamente sepolto ad Alessandria, la sua salma comparve nel medioevo a Venezia, città famosa per l’incetta di reliquie. Ma il Patriarca copto di Alessandria, papa Shenouda III nel maggio del 1973 ottenne da papa Paolo VI la traslazione della salma presso la cattedrale copta di San Marco al Cairo in Egitto.

Le reliquie di Sant’Atanasio

Il corpo del Santo è conservato ancora oggi ad Alessandria d’Egitto presso la cattedrale copta di San Marco. Alcune reliquie si conservano a Venezia, presso l’antica chiesa di San Zaccaria, dove il corpo rimase sino al maggio del 1973. A Santa Sofia d’Epiro (CS), presso la chiesa madre è conservata la reliquia di una falange del santo.

Altri Santi che la Chiesa ricorda il 2 maggio

Santi martiri Espéro e Zoe, coniugi, e i loro figli Ciriaco e Teodúlo – Ad Antalya in Panfilia, nell’odierna Turchia, santi martiri Espéro e Zoe, coniugi, e i loro figli Ciriaco e Teodúlo, che, come si racconta, sotto l’imperatore Adriano, essendo schiavi di un pagano, tutti, per ordine del loro stesso padrone, furono dapprima percossi e crudelmente torturati per avere apertamente professato la fede cristiana; infine, gettati in un forno infuocato, resero la loro anima a Dio. (dal Martirologio)

San Felice, diacono e martire – A Siviglia nell’Andalusia in Spagna, san Felice, diacono e martire. (dal Martirologio)

Santi martiri Vendemiale e Longino – Commemorazione dei santi martiri Vendemiale, vescovo di Gafsa in Numidia, nell’odierna Tunisia, e Longino di Pamaria in Mauritania, ora in Algeria, che, per essersi opposti agli ariani nel Concilio di Cartagine, furono condannati dal re vandalo Unnerico alla decapitazione. (dal Martirologio)

San Valdeberto, abate – A Luxeuil in Burgundia, in Francia, san Valdeberto, abate. (dal Martirologio)

Santa Viborada, vergine e martire – Nel territorio di San Gallo nell’odierna Svizzera, santa Viborada, vergine e martire, che, ritiratasi in una piccola cella presso la chiesa di San Magno, provvedeva alle necessità del popolo e per la sua fede e la sua condizione di religiosa trovò la morte per mano degli Ungheresi invasori. (dal Martirologio)

Sant’Antonino, vescovo – A Firenze, sant’Antonino, vescovo, che, dopo essersi adoperato per la riforma dell’Ordine dei Predicatori, si impegnò in una vigile cura pastorale, rifulgendo per santità, rigore e bontà di dottrina. (dal Martirologio)

San Giuseppe Nguyen Van Luu, martire – Nella città di Vinh Long nella Concincina, ora Viet Nam, san Giuseppe Nguyen Van Luu, martire, che, contadino e catechista, si offrì spontaneamente in cambio del sacerdote Pietro Luu ricercato dai soldati e morì in prigione sotto l’imperatore Tu Duc. (dal Martirologio)

San Giuseppe Maria Rubio Peralta, sacerdote – Nella città di Aranjuez nella Nuova Castiglia in Spagna, san Giuseppe Maria Rubio Peralta, sacerdote della Compagnia di Gesù, che si distinse nell’ascolto dei penitenti, nella predicazione di esercizi spirituali e nel visitare i poveri del territorio di Madrid. (dal Martirologio)

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