19 luglio: Santa Macrina la giovane, vergine
La Chiesa commemora oggi la sorella dei santi Basilio Magno, Gregorio di Nissa e Pietro di Sivas

Nel monastero di Annesi lungo il fiume Iris nel Ponto ancora in Turchia, santa Macrina, vergine, sorella dei santi Basilio Magno, Gregorio di Nissa e Pietro di Sivas, che, versata nelle Sacre Scritture, si ritirò a vita solitaria, mirabile esempio di desiderio di Dio e di distacco dalla vanità del mondo. (dal Martirologio)
Macrina nacque da Basilio e Emmelia. Sua nonna era santa Macrina detta l’Anziana per distinguerla da lei. Era la primogenita di dieci figli, tra i quali i santi vescovi Basilio Magno, Gregorio di Nissa e Pietro di Sebaste monaco e poi vescovo di Sebaste. La nonna Macrina l’Anziana ebbe un gran influsso sull’educazione di tutti i suoi nipoti e in particolare su Macrina.
Giovane molto bella, fu promessa sposa a un ragazzo che morì prematuramente. Restò in casa a sostegno della madre che, dopo la nascita del decimo figlio, perse il marito.
Dopo una lunga vita dedicata ad accudire assieme alla madre Emmelia i numerosi fratelli, la convinse a ritirarsi assieme a lei a vita monastica ad Annesi, attuale Amasya, sulle rive del fiume Iris. Il monastero fondato dalle due donne venne da prima diretto dalla madre, alla morte della stessa nel 373, divenne badessa la figlia.
Macrina fu molto influente sui fratelli di cui tre si dedicarono pure a vita contemplativa, almeno per una parte della loro vita.
Macrina morì nel 380 e il suo corpo venne sepolto nella chiesa dei Quaranta martiri a Sebaste (attuale Sivas) in Cappadocia. La sua vita e le sue opere sono molto ben documentate dagli scritti lasciati dal fratello Gregorio di Nissa. (fonte Cathopedia)
Altri Santi che la Chiesa commemora il 18 luglio
Sant’Epafra – Commemorazione di sant’Epafra, che a Colossi, a Laodicea e a Gerapoli molto lavorò per il Vangelo e da san Paolo Apostolo è chiamato carissimo collaboratore nel ministero, compagno di prigionia e fedele ministro di Cristo. (dal Martirologio)
Santi Macedonio, Teodúlo e Taziano, martiri – A Meros in Frigia, nell’odierna Turchia, santi Macedonio, Teodúlo e Taziano, martiri, che, sotto l’imperatore Giuliano l’Apostata, furono posti dal governatore Almachio, dopo molte torture, su graticole di ferro ardenti e affrontarono esultanti il loro martirio. (dal Martirologio)
San Dio, detto il Taumaturgo, archimandrita – A Costantinopoli, san Dio, detto il Taumaturgo, archimandrita, che, originario di Antiochia, fu ordinato sacerdote in questa città e fondò un monastero sotto la regola degli Acemeti. (dal Martirologio)
San Simmaco, papa – A Roma presso san Pietro, san Simmaco, papa, che, dopo avere a lungo sofferto per il fanatismo degli scismatici, morì infine confessore della fede. (dal Martirologio)
Santa Aurea, vergine – A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santa Aurea, vergine, sorella dei santi martiri Adolfo e Giovanni, che, durante la persecuzione dei Mori, condotta davanti al giudice cedette per timore, ma pentitasi subito, superò il nemico in un nuovo combattimento con l’effusione del suo sangue. (dal Martirologio)
San Bernoldo o Bernulfo, vescovo – A Utrecht in Lotaringia, nel territorio dell’odierna Olanda, san Bernoldo o Bernulfo, vescovo, che liberò chiese e monasteri dal giogo dei potenti, fondò molte chiese e introdusse nei monasteri le consuetudini cluniacensi. (dal Martirologio)
San Giovanni Plessington, sacerdote e martire – A Chester in Inghilterra, san Giovanni Plessington, sacerdote e martire, che, ordinato sacerdote a Segovia e tornato in Inghilterra, fu per questo condannato all’impiccagione sotto il re Carlo II. (dal Martirologio)
San Giovanni Battista Zhou Wurui, martire – Nel villaggio di Lujiazhuang vicino a Yingxian nella provincia dello Hebei in Cina, san Giovanni Battista Zhou Wurui, martire, che, ancora adolescente, davanti ai seguaci della setta dei Boxer si professò apertamente cristiano e per questo fu mutilato di parte delle membra e poi ucciso con una scure. (dal Martirologio)
Santi martiri Elisabetta Qin Bianzhi e suo figlio Simone Qin Chunfu – Nella cittadina di Liucun presso la città di Renqin sempre nello Hebei, santi martiri Elisabetta Qin Bianzhi e suo figlio Simone Qin Chunfu, di quattordici anni, che nella medesima persecuzione, forti nella fede, vinsero tutte le crudeltà dei nemici. (dal Martirologio)
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