19 gennaio: San Ponziano, martire

La tradizione vuole che quando fu arrestato un giudice gli chiese come si chiamasse e lui rispose ”Io sono Ponziano ma mi puoi chiamare Cristiano”

Presso Spoleto in Umbria, san Ponziano, martire, che si tramanda sia stato per Cristo atrocemente battuto con le verghe al tempo dell’imperatore Antonino e infine trafitto con la spada. (dal Martirologio)

Il giovane Ponziano di Spoleto, di nobile famiglia locale del tempo dell’imperatore Marco Aurelio, durante una notte avrebbe avuto un sogno, in cui il Signore gli diceva di diventare un suo servitore. Così Ponziano si mise a predicare il nome del Signore, combattendo le persecuzioni dei cristiani promosse dal giudice Fabiano.

La tradizione vuole che quando fu arrestato un giudice gli chiese come si chiamasse e lui rispose ”Io sono Ponziano ma mi puoi chiamare Cristiano”. Durante l’arresto venne sottomesso a tre prove: fu buttato nella gabbia dei leoni, ma i leoni non si avvicinarono, anzi si fecero accarezzare; fu fatto camminare sui carboni ardenti, ma ci passò senza problemi; fu messo senza acqua e cibo, ma gli angeli del Signore gli portarono cibo e acqua.

Alla fine venne condotto su un ponte dove gli fu tagliata la testa. Da quel giorno il ponte è conosciuto come Ponte Sanguinario. Il martirio sarebbe avvenuto il 14 gennaio 175. La tradizione vuole che la sua testa, appena decapitata, fece un rimbalzo e finì sul Colle Ciciano, e lì dove cadde zampillò una fontana miracolosa.

Fu in quel luogo che venne in seguito eretta la chiesa di san Ponziano, affiancata nel medioevo da un monastero.

Viene ritenuto protettore contro i terremoti: un terremoto si ebbe al momento della sua decapitazione, e al santo viene attribuita la seguente profezia “Spoleto tremerà ma non crollerà”; ancora il 14 gennaio 1703 si ebbe la prima scossa di una serie che avrebbe funestato la zona per venti anni circa, senza fare vittime.

Il culto di san Ponziano crebbe progressivamente, fino a che, nel 966, il vescovo di Utrecht ne trasportò le reliquie in quella città, che lo elesse compatrono.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 19 gennaio

San Germanico, martire – A Smirne nell’odierna Turchia, passione di san Germanico, martire di Filadelfia, che, al tempo degli imperatori Marco Antonino e Lucio Aurelio, fu discepolo di san Policarpo, che egli precedette nel martirio: condannato dal giudice nel fiore dell’età giovanile, mettendo da parte per la grazia di Dio ogni timore per la fragilità del suo corpo, fu lui stesso a incitare contro di sé la belva a lui destinata. (dal Martirologio)

Santi Mario, Marta, Audíface e Abaco, martiri – Sulla via Cornelia a tredici miglia da Roma nel cimitero ad Nymphas, santi Mario, Marta, Audíface e Abaco, martiri. (dal Martirologio)

San Macario, detto Alessandrino – Commemorazione di san Macario, detto Alessandrino, sacerdote e abate presso il monte Scete in Egitto. (dal Martirologio)

San Bassiano, vescovo – A Lodi, commemorazione di san Bassiano, vescovo, che, per difendere il suo gregge dall’eresia ariana in quel luogo ancora viva, lottò strenuamente insieme a sant’Ambrogio di Milano. (dal Martirologio)

Sante Liberata e Faustina, sorelle e vergini – A Como, sante Liberata e Faustina, sorelle e vergini, fondatrici del monastero di Santa Margherita. (dal Martirologio)

San Launomaro, abate – Dreux presso Chartres nel territorio della Neustria, in Francia, san Launomaro, abate del monastero di Corbion, che aveva fondato nella solitudine di Perche. (dal Martirologio)

San Giovanni, vescovo – A Ravenna, san Giovanni, vescovo, che, mentre tutta l’Italia era devastata dalla guerra con i Longobardi, provvide egregiamente alle necessità della Chiesa, come attesta il papa san Gregorio Magno, che a lui inviò il libro della Regola pastorale. (dal Martirologio)

San Remigio, vescovo – A Rouen in Neustria, in Francia, san Remigio, vescovo, fratello del re Pipino, che con solerte operosità si adoperò perché il canto della salmodia fosse modulato secondo l’uso romano. (dal Martirologio)

Sant’Arsenio, vescovo – A Corfù in Grecia, sant’Arsenio, vescovo, accorto pastore del suo ovile e assiduo alla preghiera notturna. (dal Martirologio)

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