18 maggio: San Giovanni I, papa e martire

La Chiesa ricorda oggi il 53mo Papa, morto in prigione a Ravenna

San Giovanni I, papa e martire, che, mandato dal re ariano Teodorico a Costantinopoli presso l’imperatore Giustino, fu il primo tra i Romani Pontefici a celebrare in quella Chiesa il sacrificio pasquale; tornato di lì, fu vergognosamente arrestato e gettato in carcere dal medesimo Teodorico, cadendo a Ravenna vittima per Cristo Signore. (dal Martirologio)

La Chiesa ricorda oggi il 53mo Papa della storia, venerato come martire. Toscano di nascita, era figlio di un certo Costanzo. Già molto anziano e malato, fu elevato alla dignità di Vescovo di Roma sette giorni dopo la morte di Papa Ormisda, il 13 agosto 523. Poco e niente si sa della sua vita e del suo pontificato. Le uniche informazioni certe di cui siamo in possesso, anche se molto vaghe, riguardano un suo viaggio a Costantinopoli che fu anche la causa della sua morte.

Nel 523, l’imperatore bizantino Giustino I, nel suo zelo per l’ortodossia cristiana, aveva promulgato un severo editto contro gli ariani, costringendoli, fra le altre cose a restituire ai cristiani le chiese che avevano occupato. Teodorico, re degli Ostrogoti e d’Italia, difensore convinto dell’arianesimo, si risentì per queste misure. Per fare pressione sull’imperatore e costringerlo a moderare la sua politica di repressione, Teodorico gli inviò un’ambasciata composta da ecclesiastici e senatori romani. Il Papa fu costretto, sotto la minaccia di una rappresaglia nei confronti dei cristiani d’occidente, ad assumersi la responsabilità dell’ambasciata. Inoltre, gli impose anche un secondo compito: fare in modo che l’imperatore ritirasse l’Editto del 523.

Il ruolo di Giovanni I in questa vicenda non è molto chiaro. Di certo il Pontefice avrebbe potuto solo consigliare Giustino ad usare gentilezza visto che la sua posizione come capo della Chiesa gli impediva di spingere l’imperatore in favore dell’eresia.

Al suo arrivo a Costantinopoli, la gente si radunò in massa nelle strade per vederlo. Giustino, per omaggiarlo, quando lo incontrò si prostrò. I patriarchi orientali fecero a gara per manifestare la loro comunione col Pontefice che, esercitando il suo diritto di precedenza su Epifanio, Patriarca di Costantinopoli, officiò solennemente nella chiesa di Santa Sofia presiedette la celebrazione pasquale seguendo il Rito latino. Subito dopo fece ritorno in Italia.

Teodorico, furioso perché l’ambasciata in Oriente non aveva ottenuto i risultati sperati, non appena Papa Giovanni sbarcò in Italia lo fece arrestare ed incarcerare a Ravenna. Fiaccato dalle fatiche del viaggio, e sottoposto a severe privazioni, Giovanni morì poco tempo dopo in prigione. Dopo quattro anni, i suoi resti vennero portati a Roma e sepolti nella basilica di San Pietro in Vaticano.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 18 maggio

San Felice, martire – A Spalato in Dalmazia, nell’odierna Croazia, san Felice, martire durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano. (dal Martirologio)

San Dioscoro, martire – In Egitto, san Dioscoro, martire, che, figlio di un lettore, dopo molti generi di supplizi, portò a compimento il proprio martirio con la decapitazione. (dal Martirologio)

Santi Potamone, Ortasio, Serapione, sacerdoti e i loro compagni, martiri – Ad Alessandria sempre in Egitto, santi Potamone, Ortasio, Serapione, sacerdoti e i loro compagni, martiri. (dal Martirologio)

Santi martiri Teódoto e Tecúsa, Alessandra, Claudia, Faina, Eufrasia, Matrona e Giulitta – Ad Ankara in Galazia, nell’odierna Turchia, santi martiri Teódoto e Tecúsa, sua zia, Alessandra, Claudia, Faina, Eufrasia, Matrona e Giulitta, vergini; queste ultime furono dapprima costrette dal governatore alla prostituzione e poi immerse in una palude con dei massi legati al collo. (dal Martirologio)

Sant’Eric IX, re e martire – A Uppsala in Svezia, sant’Eric IX, re e martire, che durante il suo regno si prodigò nel governare con saggezza il popolo e nel tutelare i diritti delle donne; mandò in Finlandia il vescovo sant’Enrico per diffondervi la fede di Cristo e, infine, aggredito mentre partecipava alla celebrazione della Messa, cadde pugnalato per mano dei suoi nemici. (dal Martirologio)

San Felice da Cantalice, religioso – A Roma, san Felice da Cantalice, religioso dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, di austerità e semplicità mirabili, che per quarant’anni si dedicò a raccogliere elemosine, disseminando intorno a sé pace e carità. (dal Martirologio)

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