17 giugno: Santi Blasto e Diogene, martiri

La Chiesa ricorda oggi una coppia di martiri cristiani: il loro culto come santi è antico ed è testimoniato dal Martirologio geronimiano

A Roma sulla via Salaria Vecchia, santi Blasto e Diogene, martiri. (dal Martirologio)

Oggi la Chiesa commemora una coppia di martiri cristiani: il loro culto come santi è antico ed è testimoniato dal Martirologio geronimiano e dagli itinerari medievali. Della loro storia ci sono giunte pochissime notizie.

Negli Acta di san Valentino si parla di un Blasto che fu tribuno dell’imperatore Claudio il Gotico e che fu da lui condannato a morte perché cristiano, ma non esistono elementi per identificarlo con il compagno di Diogene; il testo dell’epigrafe sepolcrale del presbitero Marea accenna a una profanazione della tomba di Diogene avvenuta durante l’assedio di Vitige.

Erano anticamente sepolti nella chiesa di San Giovanni ad septem palumbas, sulla via Salaria, ma Papa Pasquale I fece traslare le loro reliquie nella chiesa di Santa Prassede. Un’iscrizione risalente all’XI-XII secolo documenta la presenza di loro reliquie anche nella chiesa di San Marcello in Via Lata.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 17 giugno

Santi Isauro, Innocenzo, Felice, Ermia, Pellegrino e Basilio, martiri – A Pojani in Macedonia, nell’odierna Albania, santi Isauro, Innocenzo, Felice, Ermia, Pellegrino e Basilio, martiri. (dal Martirologio)

Santi martiri Nicandro e Marciano – A Silistra in Mesia, nell’odierna Bulgaria, santi martiri Nicandro e Marciano, che, soldati, durante la persecuzione di Diocleziano, respinsero l’elargizione fatta dall’imperatore all’esercito e, rifiutatisi fermamente di sacrificare agli dèi, furono condannati a morte dal governatore Massimo. (dal Martirologio)

Sant’Antidio, vescovo e martire – A Besançon nella Gallia lugdunense, ora in Francia, sant’Antidio, vescovo e martire, che si tramanda abbia ricevuto la condanna a morte sotto il re dei Vandali Croco. (dal Martirologio)

Sant’Ipazio, egúmeno – In Bitinia, nell’odierna Turchia, sant’Ipazio, egúmeno del monastero dei Rufiniani, che con una vita di sobrietà e di austeri digiuni insegnò ai suoi discepoli la perfetta obbedienza alla vita monastica e ai laici il timore di Dio. (dal Martirologio)

Sant’Ervéo, eremita – In Bretagna, sant’Ervéo, eremita, che, come si racconta, pur privo della vista fin dalla nascita, cantava tuttavia con letizia le meraviglie del paradiso. (dal Martirologio)

Sant’Avito, abate – A Orléans in Francia, sant’Avito, abate. (dal Martirologio)

San Raniero, eremita – A Pisa, san Raniero, povero e pellegrino per Cristo. (dal Martirologio)

Santa Teresa del Portogallo – A Ourem in Portogallo, santa Teresa, che, regina di León e madre di tre figli, dopo la morte del marito, condusse vita monastica sotto la disciplina cistercense nel monastero da lei stessa fondato. (dal Martirologio)

San Pietro Da, martire – In località Qua Linh nel Tonchino, ora Viet Nam, san Pietro Da, martire: falegname e sacrestano, sebbene sottoposto a molte e crudeli torture, rimase tuttavia fermo nella sua professione di fede, morendo alla fine sul rogo sotto l’imperatore Tu Duc. (dal Martirologio)

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