16 ottobre: Santa Margherita Maria Alacoque, vergine
Oggi la Chiesa ricorda la suora mistiche che ebbe tre rivelazioni, nelle quali Gesù le manifestò il suo cuore
Santa Margherita Maria Alacoque, vergine, che entrata tra le monache dell’Ordine della Visitazione della beata Maria, corse in modo mirabile lungo la via della perfezione; dotata di mistici doni e particolarmente devota al Sacratissimo Cuore di Gesù, fece molto per promuoverne il culto nella Chiesa. A Paray-le-Monial nei pressi di Autun in Francia, il 17 ottobre, si addormentò nel Signore. (dal Martirologio)
Quintogenita di Claude Alacoque e di Philiberte Lamyne. Suo padre era notaio reale e giudice della signoria di Terreau; sua madre era lei pure figlia di un notaio regio. Fu battezzata nella chiesa di Vérosvres il 25 luglio. A quattro anni andò a vivere nel castello della madrina di battesimo Marguerite de Foncrenne de Villiers. Nel 1655 ritornò in famiglia. In quello stesso anno l’11 dicembre morì il padre. Margherita Maria fu messa in collegio presso le Clarisse-Urbaniste di Charolles.
Rimane presso le Clarisse solo due anni perché si ammalò gravemente a tal punto da non poter nemmeno camminare. La guarigione giunse per un voto fatto alla Vergine Maria. Durante l’adolescenza Margherita e la sua famiglia vissero momenti difficili. La madre poco accorta negli affare affidò l’amministrazione dei beni di famiglia a un cognato firmando una rinuncia alle sue rendite, in cambio del mantenimento suo e dei suoi figli da parte del cognato. Ma la vera proprietaria e i suoi figli furono assimilati a dei domestici e trattati come tali dalla famiglia dell’amministratore.
Nel 1669 a 22 anni ricevette la Cresima e aggiunge “Maria” al nome di Margherita e il 20 giugno 1671, a 24 anni, entrò nel monastero della Visitazione di Paray-le-Monial. Fu ammessa alla professione, il 6 novembre 1672. Il 27 dicembre 1673 segnò per suor Margherita Maria l’inizio di un nuovo periodo della sua vita religiosa nel monastero della Visitazione, segnato da doni mistici particolari: tre rivelazioni nelle quali Gesù le manifestò il suo cuore.
Da quel momento la figlia spirituale di San Francesco di Sales e di Santa Giovanna di Chantal, per ben 17 anni, ebbe colloqui con il Signore durante i quali Egli, nel chiamarla “discepola prediletta”, le rivelò i segreti del cuore divino, ed ella imparò dal Maestro la scienza dell’amore.
Dal momento che non veniva presa sul serio e anzi per queste visioni veniva perseguitata dalle consorelle, il Signore le promise di mandarle un suo “servo fedele e amico perfetto”. E in effetti, di lì a poco, divenne suo nuovo direttore spirituale il gesuita San Claudio de la Colombière e da questi fu sostenuta nel portare a compimento la missione affidatale da Gesù stesso: introdurre nella Chiesa cattolica il culto del Sacro Cuore.
Divenuta Maestra delle novizie, all’indomani della sua morte, avvenuta nel 1690, due sue discepole compilarono una “Vita di suor Margherita Maria Alacoque”.
All’apertura canonica della sua tomba nel luglio 1830, il suo corpo fu trovato incorrotto e tale è rimasto, conservato sotto l’altare della cappella di Paray-le-Monial.
Il 18 settembre 1864 fu beatificata da Papa Pio IX e canonizzata nel 1920, durante il pontificato di Papa Benedetto XV. La sua memoria liturgica ricorre il 16 ottobre, mentre nel calendario delle ricorrenze religiose la festa in onore del Sacro Cuore di Gesù ricorre il venerdì successivo all’ottava della solennità del Corpus Domini.
Nel 1928 Papa Pio XI riconobbe nell’enciclica Miserentissimus Redemptor le visioni di Margherita Maria Alacoque, affermando che Gesù “si manifestò a Santa Margarita Maria”.
I suoi scritti comprendono 142 lettere (1678-1690), 52 “Avvisi, esortazioni e istruzioni”, preghiere, cantici e un’autobiografia. Nella prima edizione del 1920, la più completa data alle stampe, questi scritti raggiungono complessivamente le ottocento pagine.
Altri Santi che la Chiesa commemora il 16 ottobre
Santa Edvige, religiosa – Santa Edvige, religiosa, che, di origine bavarese e duchessa di Polonia, si dedicò assiduamente nell’assistenza ai poveri, fondando per loro degli ospizi, e, dopo la morte del marito, il duca Enrico, trascorse operosamente i restanti anni della sua vita nel monastero delle monache Cistercensi da lei stessa fondato e di cui era badessa sua figlia Gertrude. Morì a Trebnitz in Polonia il 15 ottobre. (dal Martirologio)
San Longino, soldato – A Gerusalemme, commemorazione di san Longino, venerato come il soldato che aprì con la lancia il costato del Signore crocifisso. (dal Martirologio)
Sant’Elifio, martire – Nel territorio di Toul in Francia, sant’Elifio, che si tramanda abbia ricevuto la corona del martirio. (dal Martirologio)
Santi Martiniano e Saturiano e due fratelli, martiri – Commemorazione dei santi Martiniano e Saturiano, martiri in Africa, insieme a due loro fratelli, che, al tempo della persecuzione vandalica perpetrata sotto il re ariano Genserico, schiavi di un vandalo, erano stati convertiti alla fede in Cristo da santa Massima, vergine, loro compagna di schiavitù, e, dopo essere stati percossi con grossi bastoni e lacerati fino all’osso per la loro fermezza nella retta fede, vennero infine relegati in esilio tra i Mori, dove furono condannati a morte per aver condotto alcuni alla fede in Cristo; Massima, invece, liberata dopo aver superato molti combattimenti, si addormentò santamente in un monastero, dove era divenuta madre di molte vergini. (dal Martirologio)
Santi Amando e Giuniano, eremiti – Nel territorio di Limoges in Aquitania, ora in Francia, santi Amando e il suo discepolo Giuniano, eremiti. (dal Martirologio)
San Gallo, sacerdote e monaco – Presso Arbon nell’odierna Svizzera, san Gallo, sacerdote e monaco, che, accolto ancora fanciullo da san Colombano nel monastero di Bangor in Irlanda, propagò con dedizione il Vangelo in questa regione e insegnò ai suoi confratelli l’osservanza della regola, finché riposò quasi centenario nel Signore. (dal Martirologio)
San Mummolino, vescovo – A Noyon in Neustria, ora in Francia, san Mummolino, vescovo, che dapprima da monaco aiutò sant’Audomaro nel lavoro missionario e succedette poi a sant’Eligio nella sede episcopale. (dal Martirologio)
San Lullo, vescovo – Nel monastero di Heresfeld nella Franconia in Germania, san Lullo, vescovo di Magonza, che, compagno e collaboratore di san Bonifacio nella predicazione, fu da lui ordinato vescovo, perché fosse per i sacerdoti una guida, per i monaci un maestro della regola e per il popolo cristiano un predicatore e pastore fedele. (dal Martirologio)
San Vitale, eremita – Nel territorio di Retz vicino a Nantes in Bretagna, san Vitale, eremita. (dal Martirologio)
San Gauderíco, contadino – Nel territorio di Mirepoix presso i Pirenei in Francia, san Gauderíco, contadino, insigne per la pietà verso la Madre di Dio. (dal Martirologio)
Santa Bonita, vergine – A Brioude presso Clermont-Ferrand in Aquitania, sempre in Francia, santa Bonita, vergine. (dal Martirologio)
Sant’Anastasio, monaco – A Pamiers presso i Pirenei sempre in Francia, sant’Anastasio, monaco, che, nato a Venezia, condusse dapprima vita eremitica nell’isola di Rocher de Tombelaine vicino a Mont-Saint-Michel, poi monastica a Cluny, per ritirarsi infine negli ultimi anni in solitudine. (dal Martirologio)
San Bertrando, vescovo – A Cominges sempre sul versante francese dei Pirenei, san Bertrando, vescovo, che, su indicazione del papa san Gregorio VII, si adoperò strenuamente per la riforma della Chiesa, restaurò la sua città rovinata dall’incuria del tempo e ricostruì interamente la cattedrale, dove istituì i canonici regolari sotto la disciplina di sant’Agostino. (dal Martirologio)
San Gerardo Majella, religioso – A Materdomini in Campania, san Gerardo Majella, religioso della Congregazione del Santissimo Redentore, che, rapito da un intenso amore per Dio, abbracciò ovunque si trovasse un austero tenore di vita e, consumato dal suo fervore per Dio e per le anime, si addormentò piamente ancora in giovane età. (dal Martirologio)
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