15 settembre: Beata Vergine Maria Addolorata
Addolorata (in latino Mater dolorosa) è uno il titolo che la Chiesa riserva a Maria, ricordando la sua vicinanza alle fatiche e ai sacrifici del figlio Gesù, in particolare con la sua presenza ai piedi della croce durante la passione e morte
Memoria della beata Maria Vergine Addolorata, che, ai piedi della croce di Gesù, fu associata intimamente e fedelmente alla passione salvifica del Figlio e si presentò come la nuova Eva, perché, come la disobbedienza della prima donna portò alla morte, così la sua mirabile obbedienza porti alla vita. (dal Martirologio)
Beata Vergine Maria Addolorata (in latino Mater dolorosa) è uno il titolo che la Chiesa riserva a Maria, ricordando la sua vicinanza alle fatiche e ai sacrifici del figlio Gesù, in particolare con la sua presenza ai piedi della croce durante la passione e morte. La data della festa (poi memoria) liturgica è variata nei secoli e dal 1913 è fissata al 15 settembre.
La devozione alla Madonna Addolorata, che trae origine dai passi del Vangelo, dove si parla della presenza di Maria Vergine sul Calvario, prese particolare consistenza a partire dalla fine dell’XI secolo. La devozione portò in seguito all’istituzione della celebrazione liturgica.
Con il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius, erroneamente attribuito in passato a san Bernardo, iniziò una vasta produzione letteraria in varie lingue del Pianto della Vergine. Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo Stabat Mater, attribuito a Jacopone da Todi. Da questa devozione ebbe origine la festa dei Sette Dolori di Maria Santissima.
Nel 1233 sorse a Firenze l’Ordine dei Servi di Maria, fondato dai Sette santi fondatori e dedicato alla Vergine. L’Ordine si distinse nei secoli per l’intensa venerazione e la diffusione del culto dell’Addolorata.
Nel XV secolo si ebbero le prime celebrazioni liturgiche sulla compassione di Maria ai piedi della Croce. Nel Concilio di Colonia (1423)[1] fu istituita la prima commemorazione liturgica tenuta il terzo sabato dopo la Pasqua, con il titolo di Commemoratio augustix et doloris B. Marix V..
Il 9 giugno 1668 la Sacra Congregazione dei Riti permise all’Ordine dei Servi di Maria di celebrare la Messa votiva dei sette Dolori della Beata Vergine, ricordando nel decreto che i Frati di questo Ordine portavano l’abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio.
Il 9 agosto 1692 papa Innocenzo XII autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre. Il 18 agosto 1714 la Congregazione dei Riti approvò la celebrazione dei Sette Dolori di Maria, il venerdì precedente la domenica delle Palme.
Papa Pio VII in ringraziamento per la liberazione dalla prigionia francese, il 18 settembre 1814 estese la festa liturgica, tenuta la terza domenica di settembre, a tutta la Chiesa. Nel 1913 papa Pio X fissò la data della festa al 15 settembre, il giorno seguente la celebrazione dell’Esaltazione della Santa Croce, con il titolo di Beata Vergine Maria Addolorata. (fonte Cathopedia)
Altri Santi che la Chiesa commemora il 15 settembre
San Nicomede, martire – A Roma, san Nicomede, martire, il cui corpo, sepolto nel cimitero sulla via Nomentana, fu onorato dal papa Bonifacio V con una basilica sepolcrale. (dal Martirologio)
San Valeriano, martire – A Tournus lungo la Saône nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Valeriano, martire. (dal Martirologio)
Santi Stratone, Valerio, Macrobio e Gordiano, martiri – A Costanza in Scizia, nell’odierna Romania, santi Stratone, Valerio, Macrobio e Gordiano, martiri che si tramanda abbiano subito la passione sotto l’imperatore Licinio. (dal Martirologio)
San Niceta il Goto, martire – Sulle rive del Danubio, san Niceta il Goto, martire, che fu messo al rogo per la sua fede cattolica per ordine del re ariano Atanarico. (dal Martirologio)
Sant’Albino, vescovo – A Lione in Francia, sant’Albino, vescovo, che succedette a san Giusto. (dal Martirologio)
Sant’Apro, vescovo – A Toul vicino a Nancy nella Gallia lugdunense, sempre in Francia, sant’Apro, vescovo. (dal Martirologio)
Sant’Aicardo, abate – Nel monastero di Jumièges in Neustria, sempre in Francia, sant’Aicardo, abate, che, discepolo di san Filiberto, fu da lui messo a capo di questo cenobio. (dal Martirologio)
Santi martiri Emíla e Geremia – A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santi martiri Emíla, diacono, e Geremia, che, durante la persecuzione dei Mori, dopo essere stati a lungo lasciati a marcire in carcere, conclusero con la decapitazione il loro martirio per Cristo. (dal Martirologio)
Santa Caterina Fieschi, vedova – A Genova, santa Caterina Fieschi, vedova, insigne per il disprezzo del mondo, i frequenti digiuni, l’amore per Dio e la carità verso i bisognosi e gli infermi. (dal Martirologio)
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