15 maggio: Sant’Isidoro agricoltore

La Chiesa ricorda oggi un agricoltore spagnolo che trasformò il suo lavoro in preghiera

A Madrid, nella Castiglia in Spagna, sant’Isidoro, contadino, che insieme con sua moglie la beata Maria de la Cabeza attese con impegno alle fatiche dei campi, cogliendo con pazienza la ricompensa celeste più ancora dei frutti terreni, e fu vero modello di contadino cristiano (dal Martirologio)

La Chiesa commemora oggi un agricoltore spagnolo, Isidoro (in spagnolo Isidro), noto anche come Isidoro Agricola o Isidoro Lavoratore. Fi canonizzato nel 1622 assieme ai santi Filippo Neri, Teresa d’Avila, Ignazio di Loyola e Francesco Saverio. Iniziò fin da giovanissimo a lavorare la terra e, in seguito alla conquista di Madrid da parte degli Almoravidi, si trasferì a Torrelaguna, dove sposò Maria Toribia, beatificata nel 1697 come Maria de la Cabeza.

La coppia visse una vita di lavoro e preghiera, non senza le sofferenze, come la perdita, in tenera età, dell’unico figlio. Tra i vari miracoli che la tradizione gli attribuisce, i più celebri sono il “miracolo del pozzo” grazie al quale Isidoro sarebbe riuscito con la preghiera a far salire le acque di un pozzo, salvando la vita ad un bambino che vi era caduto dentro, e quello degli angeli che avrebbero arato un campo al suo posto per lasciargli il tempo di pregare.

Alla sua morte, Isidoro fu sepolto senza particolari onori nel cimitero di Sant’Andrea, ma anche da quel luogo egli continuava a fare la carità, dispensando grazie e favori a chi lo invocava, al punto che quarant’anni dopo, a furor di popolo, fu esumato il suo corpo incorrotto e portato in chiesa. Oggi i suoi resti sono custoditi e venerati nella cattedrale di Madrid.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 15 maggio

San Simplicio, sacerdote – In Sardegna, san Simplicio, sacerdote. (dal Martirologio)

Santi Pietro, Andrea, Paolo e Dionisia, martiri – A Lámpsaco in Ellesponto, nell’odierna Turchia, passione dei santi Pietro, Andrea, Paolo e Dionisia, martiri. (dal Martirologio)

Santi Cassio e Vittorino, martiri – A Clermont-Ferrand in Aquitania, nel territorio dell’odierna Francia, santi Cassio e Vittorino, martiri, che si ritiene abbiano subito il martirio sotto Croco, capo degli Alamanni. (dal Martirologio)

San Retizio, vescovo – Ad Autun nella Gallia lugdunense, in Francia, san Retizio, vescovo, ricordato da sant’Agostino per la sua grande autorità di presule nella Chiesa e da san Girolamo come grande esegeta della Sacra Scrittura. (dal Martirologio)

San Caleb o Elésbaan, re – In Etiopia, san Caleb o Elésbaan, re, che per vendicare l’uccisione dei martiri di Nagran affrontò vittoriosamente in battaglia i nemici di Cristo; dopo avere inviato, al tempo dell’imperatore Giustino, il suo diadema regale a Gerusalemme, si ritiene che, come era stato nei suoi desideri, si sia riturato a vita monastica, prima di fare ritorno al Signore. (dal Martirologio)

San Severino, vescovo – A Settémpeda nelle Marche, san Severino, vescovo, dal quale questa città prese poi il nome. (dal Martirologio)

San Ruperto – A Bingen sul fiume Reno vicino a Magonza, nel territorio dell’odierna Germania, san Ruperto, che, duca, partito giovane in pellegrinaggio presso le tombe degli Apostoli, al ritorno nei suoi domini, fece costruire molte chiese e a soli diciannove anni si addormentò nel Signore. (dal Martirologio)

San Vitesindo, martire – Presso Córdova nell’Andalusia in Spagna, commemorazione di san Vitesindo, martire, che per timore dei Mori abbandonò la fede cristiana, ma, rifiutatosi poi di praticare pubblicamente il loro culto, fu ucciso in odio alla fede cristiana. (dal Martirologio)

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