14 maggio: San Mattia, apostolo
La Chiesa cattolica ricorda oggi San Mattia, l’apostolo che sostituì Giuda dopo il tradimento
Festa di san Mattia, apostolo, che seguì il Signore Gesù dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui Cristo fu assunto in cielo; per questo, dopo l’Ascensione del Signore, fu chiamato dagli Apostoli al posto di Giuda il traditore, perché, associato fra i Dodici, divenisse anche lui testimone della resurrezione. (dal Martirologio)
Oggi si ricorda Mattia, il discepolo di Gesù scelto per sostituire Giuda Iscariota nel collegio dei Dodici. Il suo nome greco Matthias (o, in alcuni manoscritti, Maththias) deriva da Mattathias, in ebraico Mattithiah, che significa “Dono di Dio”.
Il libro degli Attinarra che, nei giorni seguenti l’Ascensione, l’apostolo Pietro propose all’assemblea dei fratelli di scegliere uno tra loro per prendere il posto lasciato vacante da Giuda Iscariota. Il candidato doveva essere scelto tra quelli che erano stati testimoni di tutto il ministero pubblico di Gesù, cominciando con il battesimo di Giovanni. Furono indicati due discepoli, Giuseppe, chiamato Barsabba, e Mattia, e furono tirate le sorti, col risultato in favore di Mattia.
Tutte le altre informazioni sulla sua vita sono vaghe e contraddittorie. Secondo Niceforo, predicò prima in Giudea e poi in Etiopia, e quindi fu crocifisso. Un’altra tradizione invece afferma che Mattia fu lapidato dai giudei a Gerusalemme, e poi decapitato. Questo il motivo per cui nell’arte è sempre rappresentato con un’ascia, strumento del martirio.
È stato detto che sant’Elena Imperatrice portò le reliquie di san Mattia a Roma, poi custodite nella basilica di Santa Maria Maggiore. Una parte furono poi portate a Treviri, in Germania. Secondo Jean Bolland, però, le reliquie portate nell’Urbe non erano dell’apostolo ma quelle del vescovo di Gerusalemme, anch’esso di nome Mattia e anch’esso santo.
Le reliquie
Ad oggi le reliquie dell’apostolo sono contenute in un’arca marmorea custodita nel transetto dell’Abbazia di Santa Giustina a Padova, a poca distanza dall’arca dell’evangelista Luca.
Altri Santi che la Chiesa commemora il 14 maggio
San Massimo, martire – Nella provincia d’Asia, nell’odierna Turchia, san Massimo, martire, che si racconta abbia reso lo spirito a Dio durante la persecuzione dell’imperatore Decio patendo la lapidazione. (dal Martirologio)
San Ponzio, martire – A Cimiez in Provenza, in Francia, san Ponzio, martire. (dal Martirologio)
Santi Vittore e Corona, martiri – In Siria, santi Vittore e Corona, martiri, che subirono insieme il martirio. (dal Martirologio)
Sant’Isidoro, martire – Sull’isola di Chio, nel mare Egeo, sant’Isidoro, martire, che si ritiene sia stato gettato in un pozzo. (dal Martirologio)
Santi Felice e Fortunato, martiri – Ad Aquileia, oggi in Friuli, santi Felice e Fortunato, che onorarono questa città con il loro glorioso martirio. (dal Martirologio)
Sante Giusta ed Eredina, martiri – In Sardegna, commemorazione delle sante Giusta ed Eredina, martiri. (dal Martirologio)
Sant’Abrúncolo, vescovo – A Clermont-Ferrand nella regione dell’Aquitania, in Francia, sant’Abrúncolo, vescovo, che, scacciato dalla sede di Langres da parte di Gundobaldo re dei Burgundi, giunto a Clermont-Ferrand, fu posto a capo di quella Chiesa. (dal Martirologio)
San Gallo, vescovo – Nello stesso luogo, san Gallo, vescovo, che fu uomo umile e mite, zio di san Gregorio di Tours. (dal Martirologio)
San Cartáco, vescovo e abate – A Lismore in Irlanda, san Cartáco, vescovo e abate. (dal Martirologio)
Sant’Eremberto, vescovo – Nel monastero di Fontenelle nel territorio della Neustria, in Francia, sant’Eremberto, già vescovo di Tolosa, che visse seguendo la regola monastica. (dal Martirologio)
San Michele Garicoïts, sacerdote – Nel territorio di Bétharram vicino a Pau sul versante francese dei Pirenei, san Michele Garicoïts, sacerdote, fondatore della Società dei Sacerdoti Missionari del Sacro Cuore di Gesù. (dal Martirologio)
Santa Maria Domenica Mazzarello – A Nizza Monferrato in Piemonte, santa Maria Domenica Mazzarello, che insieme a san Giovanni Bosco fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l’educazione delle ragazze povere e rifulse per umiltà, prudenza e carità. (dal Martirologio)
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