13 maggio: Beata Vergine Maria di Fatima

La Chiesa ricorda oggi le apparizioni della Madonna a Fatina, in Portogallo

Beata Maria Vergine di Fatima in Portogallo, la cui contemplazione nella località di Aljustrel come Madre clementissima secondo la grazia, sempre sollecita per le difficoltà degli uomini, richiama folle di fedeli alla preghiera per i peccatori e all’intima conversione dei cuori. (dal Martirologio)

Il 13 maggio la Chiesa ricorda le apparizione della Vergine Maria a Fatima, in Portogallo nel 1917. A tre pastorelli, Lucia de Jesus, Francesco e Giacinta Marto, apparve per sei volte la Madonna: lasciò loro un messaggio per tutta l’umanità, centrato soprattutto sulla penitenza e sulla devozione al suo Cuore Immacolato.

Quella a Fatima è la prima apparizione della Vergine Maria del XX secolo. Come a La Salette, a Lourdes, a Castelpetroso, a Caravaggio o Gadalupe prima, anche in questo caso la Vergine si rivolse a ragazzi o giovani di umili condizioni sociali, per lo più dediti alla pastorizia. Indicava in tal modo la sua predilezione per le anime semplici e innocenti, a cui affidare i suoi messaggi all’umanità.

Fatima era allora un villaggio della zona centrale del Portogallo, a venti chilometri a sud-est di Leiria. Nella frazione di Aljustrel, a un chilometro e mezzo dal centro abitato, nacquero e vissero i tre pastorelli, cugini tra loro. Portavano a pascolare le piccole greggi delle rispettive famiglie, verso i luoghi di pascolo dei dintorni, dove trascorrevano l’intera giornata. A mezzogiorno consumavano la colazione preparata dalle loro mamme e dopo recitavano il Rosario.

Le apparizione della Vergine furono precedute nel 1916, fra aprile ed ottobre, dall’apparizione di un angelo sfavillante di luce, che si qualificò come l’Angelo della Pace e che li invitò alla preghiera. Queste apparizioni, classificate come il “Ciclo Angelico”, furono in tutto tre: due alla “Loca do Cabeço” e una volta al pozzo nell’orto della casa paterna di Lucia.

Domenica 13 maggio 1917, i tre cuginetti dopo aver partecipato alla Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Fatima, tornarono ad Aljustrel per prepararsi a condurre al pascolo le loro pecore. Il tempo era splendido e decisero di andare fino alla Cova da Iria, una grande radura a forma di anfiteatro, delimitata verso nord da una piccola altura. Mentre giocavano, nel cielo apparve un bagliore come quello dei fulmini. Perciò, preoccupati per un possibile temporale in arrivo, decisero di ridiscendere la collina per portare il gregge al riparo. A metà strada dal pendio, vicino ad un leccio, la luce sfolgorò ancora. Pochi passi più avanti videro “una bella Signora vestita di bianco”, in piedi sopra il leccio, che emanava una luce sfolgorante. I bambini rimasero stupiti a contemplarla, stando a poco più di un metro di distanza. La Signora quindi parlò rassicurandoli: “Non abbiate paura, non vi farò del male”. I bambini la descrissero come una donna vestita di bianco con fregi dorati eper cintura un cordone d’oro. Un velo, anch’esso con bordi d’oro, le copriva il capo e le spalle, scendendo fino ai piedi come un vestito. Dalle sue dita, portate sul petto in atteggiamento di preghiera, pendeva un Rosario coi grani bianchi.

Tutti e tre i pastorelli avevano visto la Signora, ma solo Lucia la sentì parlare. Giacinta, invece, la vide e udì, ma non parlò con lei. Infine Francesco la vide senza percepire la sua voce. Avvenne così anche nelle apparizioni successive. Le apparizioni si ripeterono il 13 di giugno, luglio, agosto (i veggenti però non erano presenti perché arrestati ma i presenti che si radunarono alla Cova di Iria udirono il tuono e il lampo che accompagnava le apparizioni), settembre e ottobre.

All’appuntamento di ottobre si presentarono 70mila persone: si era infatti sparsa la voce che la Madonna avrebbe compiuto un grande miracolo. Erano presenti anche giornalisti e fotografi della stampa nazionale ed internazionale inviati per registrare l’avvenimento. Non mancavano gli scettici. Il meteo non era certo clemente: pioggia e freddo la facevano da padroni. Poi la Vergine apparve e disse a Lucia: “Io sono la Madonna del Rosario; voglio una cappella costruita qui in mio omaggio; che continuino a recitare il Rosario tutti i giorni. La guerra finirà e i soldati torneranno presto alle loro case; gli uomini non devono offendere il Signore, che è già troppo offeso”.

La Vergine a questo punto aprì le mani e indicò il sole. Così il giornalista e libero pensatore Avelino de Almeida, direttore del giornale di Lisbona “O Século”, descrisse il fenomeno nell’edizione del mattino di lunedì 15 ottobre 1917: “L’astro sembra una placca d’argento opaco ed è possibile fissarlo senza il minimo sforzo. Non scalda, non acceca. Si direbbe che sia in fase di eclissi. Ma ecco che si alza un grido possente e agli spettatori che son vicini giunge la voce: – Miracolo, miracolo! Meraviglia, meraviglia! – Agli occhi sbarrati di quel popolo, la cui attitudine ci trasporta ai tempi biblici, e che, pallido di terrore, con la testa scoperta, fissa l’azzurro, il sole tremò, il sole ebbe movimenti bruschi, non mai visti e contro tutte le leggi cosmiche; – il sole ballò – secondo la tipica espressione dei contadini”.

Quando tutto ciò finì, gli abiti di tutti prima bagnati dall’insistente pioggia, erano perfettamente asciutti. Fu quindi evidente che alla Cova da Iria la Madonna era veramente apparsa e si era manifestata con un miracolo visto dai presenti stupiti e terrorizzati. E mentre la Signora si elevava verso il cielo, i tre veggenti poterono vedere accanto al sole Gesù Bambino e San Giuseppe. In pochi attimi ebbero anche la visione di un uomo adulto che benediceva il mondo e la Madonna che a Lucia parve essere la Madonna Addolorata. Infine una terza scena: la Madonna del Carmelo con lo Scapolare in mano.

Il 28 aprile 1919 si diede inizio alla costruzione della Cappellina delle Apparizioni. Il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leiria dichiarò “degne di fede le visioni dei bambini alla Cova da Iria”, autorizzando il culto alla Madonna di Fatima.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 13 maggio

San Servazio, vescovo – Presso Maastricht nella Gallia belgica, nel territorio dell’odierna Olanda, anniversario della morte di san Servazio, vescovo di Tongeren, che in molti concili convocati per disputare intorno alla natura di Cristo combattè in difesa della retta fede nicena. (dal Martirologio)

Santa Agnese, badessa – A Poitiers nella regione dell’Aquitania, in Francia, santa Agnese, badessa, che, consacrata dalla benedizione di san Germano di Parigi, governò con grande spirito di carità il monastero della Santa Croce. (dal Martirologio)

Sant’Andrea Uberto Fournet, sacerdote – A Puy-en-Vélay nella regione di Poitiers in Francia, sant’Andrea Uberto Fournet, sacerdote, che, parroco al tempo della rivoluzione francese, benché diffidato, confortò i fedeli nella fede; in seguito, restituita la pace alla Chiesa, fondò insieme a santa Elisabetta Bichier des Âges l’Istituto delle Figlie della Croce. (dal Martirologio)

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