12 marzo: san Luigi Orione, sacerdote
Oggi si ricorda un sacerdote italiano, il fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza

A Sanremo in Liguria, san Luigi Orione, sacerdote, fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza per il bene dei giovani e di tutti gli emarginati. (dal Martirologio)
Luigi nacque a Pontecurone il 23 giugno 1872. Il 14 settembre 1885 entrò tra i Francescani di Voghera, ma nel giugno 1886 ne venne dimesso a causa di una grave malattia per la quale rischiò la morte. Il 4 ottobre 1886 divenne allievo nell’Oratorio di Valdocco a Torino, dove rimase tre anni. Venne notato da san Giovanni Bosco che lo annoverò tra i suoi prediletti.
Il 16 ottobre 1889 entrò nel seminario di Tortona, dove gli venne anche affidato il compito di custodire in Duomo. Il 2 marzo 1892 iniziò l’apostolato per la gioventù. Il 3 luglio dello stesso anno inaugurò l’Oratorio san Luigi. A ventun anni, il 15 ottobre 1893, aprì un collegio nel rione san Bernardino di Tortona.
Fu ordinato sacerdote il 13 aprile 1895. A partire dal 1899 cominciò a raccogliere intorno a sé un primo gruppo di sacerdoti e chierici che andranno a costituire la Piccola Opera della Divina Provvidenza, approvata dal vescovo diocesano nel 1903. Fervido ammiratore del beato Antonio Rosmini, le prime Costituzioni manoscritte dell’Opera, del 1904, “ricalcano e meglio sarebbe dire copiano la Regola dell’Istituto della Carità fondato dal Rosmini e approvata nel 1839”.
Accanto a questa opera volle anche costituire un ramo di religiosi contemplativi, chiamati gli Eremiti della Divina Provvidenza: con la vestizione dei primi tre eremiti, a Stazzano, il 30 luglio 1899, Don Orione diede avvio alla famiglia degli Eremiti.
Nel 1908 si recò a Messina e Reggio Calabria devastate dal terremoto per partecipare agli aiuti; lì si dedicò per tre anni soprattutto alla cura degli orfani. In particolare, a Reggio Calabria contribuì alla nascita del santuario di sant’Antonio. Aiutò in egual modo i terremotati della Marsica nel 1915. Nello stesso anno fondò la Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità.
Nel frattempo, nel 1909, era riuscito a portare i conforti della religione cattolica all’ex Presidente del Consiglio Alessandro Fortis, raggiungendolo travestito da infermiere, in quanto Fortis era un notorio massone.
Al termine della prima guerra mondiale cominciò la fase di espansione dell’opera orionina: fondazione di collegi, di colonie agricole e di opere caritative e assistenziali sia in Italia (Milano, Genova, Roma) sia nel mondo (Buenos Aires, San Paolo del Brasile, Santiago del Cile).
Inviò missionari in Brasile (1913), Argentina e Uruguay (1921), in Palestina (1921), in Polonia (1923), a Rodi (1925), negli Stati Uniti d’America (1934), in Inghilterra (1935), in Albania (1936). Egli stesso, nel 1921-1922 e nel 1934-1937, si recò in visita missionaria nell’America Latina, in Argentina, Brasile, Cile, Uruguay.
Fondò inoltre il santuario di Nostra Signora della Guardia a Tortona, in provincia di Alessandria (1931) e quello della Madonna di Caravaggio a Fumo di Corvino San Quirico, presso Pavia (1938). Morì a Sanremo il 12 marzo 1940.
Per la canonizzazione del beato Luigi Orione, la Chiesa cattolica ha ritenuto miracolosa la guarigione di Pierino Penacca, guarito nel 1991 da un tumore maligno.
Nel 1990 Pietro Penacca, di 78 anni, abitante a Momperone, in provincia di Alessandria, fu ricoverato all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove gli fu diagnosticato un carcinoma ai polmoni. I medici dissero che, a causa dell’età avanzata, non erano consigliabili né un intervento chirurgico né la chemioterapia. I familiari, ai primi di gennaio 1991, si rivolsero all’intercessione di don Orione e il malato, nel giro di una settimana, guarì completamente. Dopo la guarigione, Penacca è vissuto per altri dodici anni, lavorando nei campi e come falegname. È morto di vecchiaia nel 2001.
Il caso, dopo il processo diocesano, durato dal 4 gennaio al 12 marzo 1999, fu sottoposto alla Congregazione per le Cause dei Santi che, il 7 luglio 2003, promulgò il decreto sul miracolo, dichiarando l’inspiegabilità della guarigione, rapida, completa e duratura.
Altri Santi che la Chiesa commemora il 12 marzo
San Massimiliano, martire – A Tebessa in Numidia, nell’odierna Algeria, san Massimiliano, martire, che, figlio del veterano Vittore e anch’egli arruolato nella milizia, rispose al proconsole Dione che a un fedele cristiano non era lecito servire nell’esercito e, rifiutatosi di prestare il giuramento militare, fu giustiziato con la spada. (dal Martirologio)
Santi martiri di Nicomedia – A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, commemorazione dei santi martiri Migdone, sacerdote, Eugenio, Massimo, Domna, Mardonio, Smaragdo e Ilario, soffocati uno al giorno, per incutere terrore agli altri compagni. (dal Martirologio)
San Pietro, martire – Nello stesso luogo, passione di san Pietro, martire, che, addetto alle stanze dell’imperatore Diocleziano, lamentatosi senza timore dei supplizi inferti ai martiri, fu per ordine dello stesso imperatore condotto in un luogo pubblico e prima fu appeso e torturato per lunghissimo tempo a frustate, poi fatto bruciare su una graticola infuocata. Doroteo e Gorgonio poi, anch’essi preposti alle stanze del re, avendo protestato, furono puniti con analoghi supplizi e infine impiccati. (dal Martirologio)
Sant’Innocenzo I, papa – A Roma nel cimitero di Ponziano, deposizione di sant’Innocenzo I, papa, che difese san Giovanni Crisostomo, consolò Girolamo e approvò Agostino. (dal Martirologio)
San Paolo Aureliano – A Saint-Pol-de-Léon in Bretagna, san Paolo Aureliano, primo vescovo di questa città. (dal Martirologio)
Deposizione di San Gregorio I, papa – A Roma presso san Pietro, deposizione di san Gregorio I, papa, detto Magno, la cui memoria si celebra il 3 settembre, giorno della sua ordinazione. (dal Martirologio)
Deposizione di san Teofane – A Sigriana in Bitinia nel monastero di Campogrande, nell’odierna Turchia, deposizione di san Teofane, detto il Cronografo, che, da ricchissimo fattosi povero monaco, in quanto cultore delle sacre immagini fu tenuto in carcere per due anni dall’imperatore Leone l’Armeno e poi deportato a Samotracia, dove morì di stenti. (dal Martirologio)
Sant’Elfégo, vescovo – A Winchester in Inghilterra, sant’Elfégo, vescovo, che, già monaco, si adoperò molto per il rinnovamento della vita cenobitica. (dal Martirologio)
San Giuseppe Zhang Dapeng, martire – Nella città di Guiyang nella provincia del Guangxi in Cina, san Giuseppe Zhang Dapeng, martire, che, ricevu ta la luce della fede, non appena battezzato aprì la sua casa ai missionari e ai catechisti e aiutò in ogni modo i poveri, i malati e i fanciulli; condotto al supplizio della croce, versa va lacrime di gioia per essere stato fatto degno di morire per Cristo. (dal Martirologio)
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