12 gennaio: Battesimo del Signore

Con la festività odierna termina il Tempo di Natale

Festa del Battesimo di nostro Signore Gesù Cristo, in cui egli mirabilmente è dichiarato Figlio di Dio, l’amato, le acque sono santificate, l’uomo è purificato e tutto il creato esulta. (dal Martirologio)

La festa del Battesimo del Signore celebra la manifestazione di Gesù al momento del suo Battesimo. Con questa si conclude il Tempo di Natale.

La festa a sé stante del Battesimo del Signore fu costituita solamente nell’anno 1955 e veniva celebrata il 13 gennaio.

Nel Rito Romano la festa è celebrata la domenica dopo l’Epifania. È quindi una festa mobile: siccome l’Epifania cade il 6 gennaio, la festa del Battesimo cade nella domenica compresa tra il 7 gennaio e il 13 gennaio. Lo stesso procedimento è adottato nel Rito Ambrosiano.

Nei paesi dove l’Epifania non è festività civile, questa si celebra nella domenica dopo il 1º gennaio e la festa del Battesimo la domenica seguente; se però l’Epifania si celebra la domenica 7 o 8, la festa del Battesimo del Signore si celebra il lunedì seguente.

Anticamente, nel calendario tridentino tale festa non esisteva, ma si leggeva il Vangelo del Battesimo del Signore nel giorno dell’ottava dell’Epifania. In Rito ambrosiano antico si celebra la Messa della I domenica dopo l’Epifania.

Le Chiese di tradizione bizantina chiamano tale festa Epifania. Tale peculiarità è ben evidenziata in un inno della festa.

«Trinità, Dio nostro, oggi sei apparso indivisibile. Il Padre, infatti, ha dato una chiara testimonianza del Figlio, lo Spirito in forma di colomba è sceso dal Cielo, il Figlio ha chinato il suo capo intemerato davanti al Precursore ed essendo stato battezzato ha riscattato l’umanità dalla schiavitù quale amico degli uomini». (Grande Ora III, Vigilia dell’Epifania).

Anticamente e così è ancora nei riti orientali, la solennità dell’Epifania congiungeva tre manifestazioni: la manifestazione ai Magi (Mt 2,1-12 ); il Battesimo al Giordano (Mt 3,13-17 e par.); il primo miracolo a Cana di Galilea (Gv 2,1-11 ).

Le tre teofanie di Cristo erano assommate nell’unica festività del 6 gennaio. Molte antifone e inni latini dell’Epifania continuano a ricordare insieme la triplice manifestazione a Betlemme, al Giordano e a Cana. Ciò fa della parte del tempo di Natale dopo l’Epifania un periodo di riflessione e celebrazione sulle molteplici manifestazioni del Dio-Uomo Gesù Cristo.

Fino al IV secolo queste Chiese celebravano insieme nello stesso giorno la Natività e il Battesimo del Signore. La loro unità è ancora visibile nella struttura simile degli uffici delle due feste e mostra nel Battesimo di Gesù un completamento dell’evento della Natività:

San Girolamo afferma che “nella sua natività il Figlio di Dio venne al mondo in modo nascosto, nel Battesimo apparve in modo manifesto”. San Giovanni Crisostomo sostiene: “L’Epifania non è la festa della natività ma quella del Battesimo. Prima, egli non era conosciuto dal popolo, con il Battesimo si rivela a tutti”.

Dal giorno in cui la solennità del Natale venne stabilita alla data del 25 dicembre, alla fine del IV secolo, l’Epifania divenne per la Chiesa Bizantina la festa esclusiva del Battesimo di Cristo: di fatto l’ufficiatura è interamente dedicata al Battesimo e alla consacrazione delle acque.

Nella Chiesa d’Occidente di questa festa se ne parlava SOLO nella Liturgia delle Ore. Con la riforma liturgica del 1969, la festa fu fissata nella domenica dopo l’Epifania. Nella Chiesa ortodossa il battesimo del Signore non costituisce una festa separata dall’Epifania, ma viene commemorato, secondo l’uso antico, il giorno stesso dell’Epifania.

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