11 aprile: San Stanislao, vescovo e martire
La Chiesa commemora oggi un vescovo polacco, “difensore della civiltà e dei valori cristiani tra le ingiustizie del suo tempo”

Memoria di san Stanislao, vescovo e martire, che fu strenuo difensore della civiltà e dei valori cristiani tra le ingiustizie del suo tempo; resse come buon pastore la Chiesa di Cracovia, prestando soccorso ai poveri e visitando ogni anno il suo clero; mentre celebrava i divini misteri, fu ucciso dal re di Polonia Boleslao, che aveva severamente rimproverato. (dal Martirologio)
Stanislao di Cracovia, in Polonia conosciuto come Stanisław ze Szczepanowa, è stato un vescovo cattolico polacco, a capo della diocesi di Cracovia dal 1072 fino alla sua morte, avvenuta su commissione di Boleslao II di Polonia nel 1079.
Nacque nei pressi di Cracovia dai nobili Belislao e Bogna: avviato alla carriera ecclesiastica, studiò presso la scuola della cattedrale di Gniezno (sede primaziale della Polonia) e, secondo una Vita tarda, a Parigi.
Fu ordinato presbitero dall’arcivescovo di Cracovia Lamberto Zula, che gli affidò la comunità di Czembocz, dove si guadagnò la fama di pastore onesto e zelante, e lo nominò poi canonico del capitolo metropolitano, predicatore della cattedrale e vicario diocesano generale.
Nel 1072, alla morte dello Zula, Stanislao venne designato quale suo successore, ma accettò l’elezione solo dopo la richiesta di papa Alessandro II.
Entrato in aperto contrasto con il re Boleslao II l’Ardito (secondo gli Acta perché ne aveva pubblicamente denunciato la vita dissoluta), venne fatto assassinare dal sovrano mentre celebrava la messa nella chiesa di San Michele: il suo corpo, mutilato e dato in pasto ai cani dagli emissari di Boleslao, venne recuperato dai canonici, sepolto in San Michele e poi traslato nella cattedrale del Wawel di Cracovia (1088).
Venne solennemente canonizzato ad Assisi da papa Innocenzo IV il 17 settembre 1253: è patrono principale della Polonia e il suo culto è particolarmente vivo anche in Lituania, Bielorussia, Ucraina e negli Stati Uniti.
Memoria liturgica l’11 aprile, in Polonia solennità l’8 maggio mentre la messa tridentina lo ricorda il 7 maggio.
Altri Santi che la Chiesa commemora l’11 aprile
Sant’Antípa, martire – A Pergamo nell’Asia, nell’odierna Turchia, commemorazione di sant’Antípa, che, testimone fedele, come dice san Giovanni nell’Apocalisse, subì il martirio in nome di Gesù. (dal Martirologio)
San Filippo, vescovo di Górtina – Commemorazione di san Filippo, vescovo di Górtina sull’isola di Creta, che, al tempo degli imperatori Marco Antonino Vero e Lucio Aurelio Commodo, difese con vigore la Chiesa a lui affidata sia dall’odio dei pagani sia dalle insidie delle eresie. (dal Martirologio)
San Domnione, vescovo e martire – A Spalato in Dalmazia, nell’odierna Croazia, san Domnione, vescovo e martire, che si dice sia stato ucciso durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano. (dal Martirologio)
San Barsanufio, anacoreta – Presso Gaza in Palestina, san Barsanufio, anacoreta, che, egiziano di nascita, fu insigne per una straordinarie doti di contemplazione e per l’integrità di vita. (dal Martirologio)
Sant’Isacco, monaco – A Spoleto in Umbria, sant’Isacco, monaco, di origine siriana e fondatore del monastero di Monteluco, le cui virtù sono ricordate dal papa san Gregorio Magno. (dal Martirologio)
Santa Gemma Galgani, vergine – A Lucca, santa Gemma Galgani, vergine, che, insigne nella contemplazione della Passione del Signore e nella paziente sopportazione dei dolori, a venticinque anni nel Sabato Santo concluse la sua angelica esistenza. (dal Martirologio)
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