1 settembre: San Giosuè

La Chiesa oggi ricorda un condottiero ebreo, successore di Mosè nella guida del popolo ebraico e protagonista dell’omonimo libro

Commemorazione di san Giosuè, figlio di Nun servo del Signore, che, con l’imposizione delle mani da parte di Mosè, fu riempito dello spirito di sapienza e, dopo la sua morte di Mosè, condusse mirabilmente il popolo d’Israele lungo il corso del Giordano nella terra promessa. (dal Martirologio)

La Chiesa oggi ricorda un personaggio dell’Antico Testamento, condottiero ebreo, successore di Mosè nella guida del popolo ebraico e protagonista dell’omonimo libro.

Il suo nome ebraico significa “YHWH salva”, ed è lo stesso nome di Gesù, che viene però comunemente trascritto diversamente.

In quanto designato alla successione di Mosè, Giosuè è stata una figura fondamentale negli eventi narrati nella seconda parte del libro dell’Esodo. Giosuè accompagna Mosè per una parte del tragitto quando ascese al Monte Sinai per ricevere i Dieci Comandamenti (Es 32,17 ).

Era una delle dodici spie inviate da Mosè per esplorare e riferire sulla terra di Canaan (Nm 13,16-17 ), e soltanto quando lui e Caleb diedero un ragguaglio incoraggiante, ricevettero la ricompensa che consisteva che tra le 12 spie, soltanto loro due sarebbero stati fatti entrare nella Terra Promessa (Nm 14,23-24 ).

Giosuè é stato il comandante nella prima battaglia dopo l’uscita dall’Egitto, combattuta contro gli Amaleciti a Refidim (Es 17,8-16 ), dove sconfissero i nemici.

Secondo (Gs 1,1-9 ), Mosè nomina Giosuè come suo successore come guida degli Israeliti. La prima parte del libro di Giosuè tratta il periodo nel quale egli conduce Israele nella vittoriosa conquista di Canaan.

Nel fiume Giordano, le acque si divisero, come allo stesso modo si erano divise per permettere il passaggio di Mosè attraverso il Mar Rosso. La prima battaglia dopo l’attraversamento del Giordano è stata la Battaglia di Gerico. Giosuè comandò la distruzione di Gerico, in seguito si spostò verso Ai, un piccolo borgo vicino, a occidente.

Comunque, gli Israeliti vennero sconfitti, contando 36 uccisi. La sconfitta venne attribuita ad Achan che aveva sottratto un “oggetto maledetto” da Gerico; venne condannato dall’assemblea e in seguito Achan venne lapidato a morte assieme alla sua famiglia e agli animali del suo gregge in modo da riguadagnare la grazia di Dio. In seguito Giosuè attaccò di nuovo e conquistò Ai.

In campagne successive, secondo il Libro di Giosuè, venne conquistata l’intera Palestina con l’eccezione di alcune enclaves cananee, per esempio Gerusalemme.

Altri Santi che la Chiesa commemora il 1 settembre

San Sisto, vescovo – A Reims nella Gallia belgica, ora in Francia, san Sisto, che si ritiene sia stato il primo vescovo di questa città. (dal Martirologio)

San Prisco, martire – A Capua sulla via Aquaria in Campania, san Prisco, martire. (dal Martirologio)

San Terenziano, vescovo – A Todi in Umbria, san Terenziano, vescovo. (dal Martirologio)

San Vincenzo, vescovo e martire – A Dax in Aquitania, in Francia, san Vincenzo, celebrato come vescovo e martire. (dal Martirologio)

Santa Verena, vergine – A Zurzach sul Reno nel territorio di Zurigo, nell’odierna Svizzera, santa Verena, vergine. (dal Martirologio)

San Vittorio, vescovo – A Le Mans nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Vittorio, vescovo, ricordato da san Gregorio di Tours. (dal Martirologio)

San Costanzo, vescovo – Ad Aquino nel Lazio, san Costanzo, vescovo, di cui il papa san Gregorio Magno loda il dono della profezia. (dal Martirologio)

Sant’Egidio, abate – Nel territorio di Nîmes nella Gallia narbonense, ora in Francia meridionale, sant’Egidio, da cui poi prese il nome la cittadina fiorita nella regione della Camargue, dove si tramanda che egli costruì un monastero e pose termine al corso della sua vita mortale. (dal Martirologio)

San Lupo, vescovo – A Sens in Neustria, ora in Francia, san Lupo, vescovo, che patì l’esilio per avere coraggiosamente affermato davanti a un notabile del luogo che il popolo deve essere guidato dal sacerdote e obbedire a Dio piuttosto che ai príncipi. (dal Martirologio)

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