Vocazioni, Papa Francesco preoccupato: “Sempre meno preti e matrimoni”

Il Pontefice incontra il Dicastero per il Clero e lancia l’allarme: “Non possiamo rassegnarci al fatto che per tanti giovani è scomparsa dall’orizzonte l’ipotesi di una offerta radicale di vita”. E sui giovani seminaristi aggiunge: “Non possiamo illuderci che la formazione in seminario possa bastare”

Città del Vaticano – Crisi della vocazioni e accompagnamento dei seminaristi e dei sacerdoti. Questi i temi principali che Papa Francesco ha trattato nell’incontro con il Dicastero per il Clero, riunitosi in Assemblea plenaria.

“Una delle grandi sfide per il Popolo di Dio è il fatto che, in sempre più aree del mondo, sono in forte calo le vocazioni al ministero sacerdotale e alla vita consacrata, e in alcuni Paesi si stanno quasi spegnendo”, la preoccupazione del Pontefice, che ha aggiunto: “Ma è in crisi anche la vocazione al matrimonio con quel senso di impegno e di missione che richiede”. E tuona: “Non possiamo rassegnarci al fatto che per tanti giovani è scomparsa dall’orizzonte l’ipotesi di una offerta radicale di vita. Dobbiamo invece riflettere insieme e restare attenti ai segnali dello Spirito e anche questo compito voi potete portarlo avanti”.

Bergoglio ha quindi suggerito di rilanciare la Pontificia Opera delle vocazioni sacerdotali: “Vi invito a riattivare questa realtà, con modalità adatte ai nostri tempi, magari creando rete con le Chiese locali e individuando le buone pratiche da far circolare. Questa è un’opera importante!”.

Tornando sulla questione dell’accompagnamento dei sacerdoti, il Papa ha fatto emergere un quadro non proprio roseo: “Non possiamo illuderci che la formazione in seminario possa bastare ponendo basi sicure una volta per tutte; piuttosto, siamo chiamati a consolidare, rafforzare e sviluppare quanto abbiamo in seminario, in un percorso che ci aiuti a maturare nella dimensione umana, a crescere spiritualmente, a trovare i linguaggi adeguati per l’evangelizzazione, ad approfondire quanto ci serve per affrontare adeguatamente le nuove questioni del nostro tempo”.

“Tanti sacerdoti sono troppo soli, senza la grazia di un accompagnamento, senza quel senso di appartenenza che è come un salvagente nel mare spesso burrascoso della vita personale e pastorale”, ha ammonito il Santo Padre, secondo il quale “tessere una forte rete di rapporti fraterni è un compito prioritario della formazione permanente: il vescovo, i sacerdoti tra loro, le comunità nei confronti dei loro pastori, i religiosi e le consacrate, le associazioni, i movimenti: è indispensabile che i sacerdoti si sentano a casa”.

“Voi come Dicastero avete già iniziato a tessere una rete mondiale: vi raccomando, fate di tutto perché quest’onda continui e porti frutti nel mondo intero. Adoperatevi con creatività perché questa rete si rafforzi e offra sostegno ai sacerdoti. Voi avete un ruolo chiave per questo!”, ha proseguito Francesco.

Infine, un accenno al diaconato permanente, in merito al quale “ci si interroga spesso sulla specifica identità”, come è accaduto anche durante il Sinodo dei vescovi dell’ottobre scorso. “Puntare, tra i vari compiti dei diaconi, più decisamente alla diaconia della carità e al servizio dei poveri”, il suggerimento del Papa. (foto © Vatican Media)

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