Udienza generale, il Papa: Se non accettiamo il cambiamento rischiamo di morire

Il Pontefice nel testo della catechesi preparata per l’Udienza generale che avrebbe dovuto tenere oggi: “Solo guardando in faccia quello che ci fa paura possiamo cominciare a essere liberati”

Città del Vaticano – “Se non accettiamo di cambiare, se ci chiudiamo nella nostra rigidità, nelle abitudini o nei nostri modi di pensare, rischiamo di morire”. Questo quanto si legge nel testo preparato per la catechesi odierna dell’Udienza generale che avrebbe dovuto tenere il Papa nell’Aula Paolo VI.

Il testo, il quinti diffuso da quando è iniziato il ricovero al Policlinico Gemelli oltre un mese fa, è la continuazione del ciclo di catechesi giubilari sulla vita di Gesù. Il focus odierno è sull’incontro fra Cristo e Nicodemo, a proposito del quale scrive: “La vita sta nella capacità di cambiare per trovare un modo nuovo di amare, di una nuova nascita, che è non solo possibile, ma addirittura necessaria in alcuni momenti del nostro cammino”.

“Se lasciamo che lo Spirito Santo generi in noi una vita nuova, nasceremo un’altra volta”, assicura il Papa: “Ritroveremo quella vita, che forse in noi si stava spegnendo”. Da qui l’appello: “Alziamo anche noi lo sguardo verso Colui che hanno trafitto, lasciamoci anche noi incontrare da Gesù. In Lui troviamo la speranza per affrontare i cambiamenti della nostra vita e nascere di nuovo”.

“I cambiamenti a volte ci spaventano. Da una parte ci attraggono, a volte li desideriamo, ma dall’altra preferiremmo rimanere nelle nostre comodità. Per questo lo Spirito ci incoraggia ad affrontare queste paure”, prosegue il Papa. “Gesù ricorda a Nicodemo – che è un maestro in Israele – che anche gli israeliti ebbero paura mentre camminavano nel deserto – aggiunge il Pontefice -. E si fissarono così tanto sulle loro preoccupazioni che a un certo punto quelle paure presero la forma di serpenti velenosi Per essere liberati, dovevano guardare il serpente di rame che Mosè aveva messo su un’asta, dovevano cioè alzare lo sguardo e stare davanti all’oggetto che rappresentava le loro paure”.

“Solo guardando in faccia quello che ci fa paura, possiamo cominciare a essere liberati. Nicodemo, come tutti noi, potrà guardare il Crocifisso, Colui che ha sconfitto la morte, la radice di tutte le nostre paure”, conclude Bergoglio. (foto © Vatican Media) 

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