Ucraina, Shevchuk: “Il Papa ha promesso che continuerà a lavorare per una pace giusta”

Il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina ricevuto in udienza privata dal Pontefice alla vigilia dell’incontro tra Francesco e il presidente Zelensky

Città del Vaticano – Questa mattina il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk ha incontrato Papa Francesco in udienza. E’ il segretariato dell’arcivescovo maggiore di Kyiv a Roma a dare conto dell’incontro in un comunicato. Shevchuk ha presentato al Santo Padre le sfide del ministero pastorale in tempo di guerra e i problemi umanitari che si delineano con l’arrivo dell’inverno e il perdurare dell’aggressione russa, e ha ricevuto da Papa Francesco “la promessa che continuerà a lavorare per la pace giusta in Ucraina”.

L’arcivescovo maggiore dei greco-cattolici ucraini, come riporta il Sir, ha anche presentato a Papa Francesco le decisioni dell’ultimo Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina, durante il quale si è discusso dell’evangelizzazione nel contesto della guerra. “Oggi – ha detto Sua Beatitudine al Pontefice – abbiamo da una parte il compito importante di opporci alla militarizzazione della religione, che vediamo nell’aggressione russa contro l’Ucraina. D’altra parte, però, siamo anche e soprattutto chiamati ad annunciare la Parola di Dio alle persone in tempi di dure prove, essendo portatori di speranza anche nelle condizioni disperate della guerra”.

Il presule ha ringraziato il Santo Padre “per il suo aiuto continuo e per la mediazione nel processo di liberazione dei prigionieri, in particolare dei sacerdoti greco-cattolici, Rev. Ivan Haleta e Bohdan Levytskyy, rilasciati dopo più un anno e mezzo di prigionia lo scorso 28 giugno”.

Sua Beatitudine ha anche raccontato al Vescovo di Roma della loro terribile esperienza di prigionia nelle carceri russe e del loro ministero attuale. Nel colloquio, è stata dedicata particolare attenzione alle questioni umanitarie, in particolare in riferimento all’arrivo dell’inverno. Sviatoslav ha messo in luce che “la Russia distrugge sistematicamente le infrastrutture civili delle nostre città e villaggi, colpisce i quartieri residenziali. Oggi è evidente a tutti che la denazificazione significa l’annientamento del popolo ucraino, significa un’Ucraina senza ucraini”.

Inoltre, ha ringraziato il Papa per le sue ripetute condanne dei bombardamenti contro obiettivi civili e lo ha invitato a “continuare a richiamare l’attenzione della comunità internazionale sui crimini della Russia contro il popolo ucraino”.

Da parte sua – si legge nel comunicato della Chiesa greco-cattolica ucraina -, “il Santo Padre ha promesso al Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina che continuerà a sostenere l’Ucraina e ad attivare tutti i meccanismi diplomatici della Santa Sede per fermare la guerra in Ucraina”.

Papa Francesco, aggiunge la nota, ha prestato particolare attenzione alla necessità di mobilitare tutti gli sforzi per aiutare l’Ucraina alla vigilia dell’inverno e ha assicurato che “non permetterà al mondo di dimenticare l’Ucraina”. Papa Francesco ha espresso gratitudine al Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina per il suo servizio al popolo ucraino “in un momento storico così difficile di prove, per essere con il suo popolo come un vero pastore”.

L’udienza di Sua Beatitudine Sviatoslav con Papa Francesco si inquadra nella presenza dell’arcivescovo maggiore a Roma per partecipare al Sinodo su “Comunione, Missione e Partecipazione”. Durante questo mese, Sua Beatitudine avrà anche incontri con i capi di vari dicasteri della Curia Romana e rappresentanti del governo italiano.

Domani il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà ricevuto in Vaticano in udienza da Papa Francesco. L’incontro si inserisce all’interno della visita in Italia, e più in generale in Europa, del presidente ucraino. L’ultimo faccia a faccia tra i due risale a pochi mesi fa, quando a giugno 2024 il Pontefice incontrò Zelensky in Puglia, all’interno della sessione outreach del G7 (leggi qui). Quello di venerdì sarà il terzo incontro fra i due dall’inizio della guerra. (foto © Vatican Media)

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